30 gennaio 2017

Il Labirinto degli Spiriti di Carlos Ruiz Zafón, Recensione

Il Labirinto degli Spiriti di [Zafón, Carlos Ruiz]

Barcellona, fine anni '50. Daniel Sempere non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto tra i cunicoli del Cimitero dei Libri Dimenticati, alla scoperta del volume che gli avrebbe cambiato la vita. Il mistero della morte di sua madre Isabella ha aperto una voragine nella sua anima, un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo.

Proprio quando Daniel crede di essere arrivato a un passo dalla soluzione dell'enigma, un complotto ancora più oscuro e misterioso di quello che avrebbe potuto immaginare si estende fino a lui dalle viscere del Regime.

È in quel momento che fa la sua comparsa Alicia Gris, un'anima emersa dalle ombre della guerra, per condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia, anche se il prezzo da pagare sarà altissimo.

Dodici anni dopo L'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafón torna con un'opera monumentale per portare a compimento la serie del Cimitero dei Libri Dimenticati.

Il Labirinto degli Spiriti è un romanzo inebriante, fatto di passioni, intrighi e avventure. Attraverso queste pagine ci troveremo di nuovo a camminare per stradine lugubri avvolte nel mistero, tra la Barcellona reale e il suo rovescio, un riflesso maledetto della città. E arriveremo finalmente a scoprire il gran finale della saga, che qui raggiunge l'apice della sua intensità e al tempo stesso celebra, maestosamente, il mondo dei libri, l'arte di raccontare storie e il legame magico che si stabilisce tra la letteratura e la vita.




E dopo una full-immersion nei libri di Zafon e della sua serie: “Il cimitero dei libri dimenticati”, siamo giunti alla fine di questo ciclo, con il 4° libro intitolato “Il labirinto degli spiriti” edito Mondadori e con ben 815 pagine.
Siete pronte ad entrare per l’ultima volta in questa Spagna che fa da sfondo al racconto? Bene, allacciate le cinture che se ci prendono polizia e carabinieri ci fanno un bel verbale, e partiamo!!!
Si dice che il primo amore non si dimentica e anche per i libri è un po’ così.
Ne: l’ombra del vento, abbiamo incontrato un piccolo Daniel e abbiamo vissuto con lui per un po’. Anche negli altri libri lo abbiamo rivisto alcune volte, ma in quest’ultimo, è di nuovo lui a fare da protagonista.
E noi siamo taaaaaaaaaaaanto contenti. Troviamo, ormai, un uomo con una bella moglie e un figlio, un lavoro ma anche fantasmi dal passato e nuove sfide da affrontare.
Anche dopo ben 4 libri, il nostro adorato Zafon non si risparmia avventure, passioni e intrighi, così ci ritroviamo a camminare di nuovo in una Barcellona tetra e misteriosa.
Con questo libro, troviamo finalmente le risposte alle nostre domande: Tutte quelle che ci portavamo dietro dai 3 libri precedenti, dove è finita Atlantide, quante zampe hanno i millepiedi e se esiste Babbo Natale!

Il piccolo (ormai grande) Daniel, si ritrova a dover fare i conti con degli incubi che sembra non vogliano lasciarlo, e la moglie Bea e l’amico Fermìn, proveranno a salvarlo.
Quando, però, tutto sembra giunto al termine, ecco che nuovi problemi e complotti, arrivano a distruggere il nostro castello, ma l’entrata in scena di una nuova figura, aiuterà il nostro Daniel a venire a capo del mistero sulla sua famiglia.
Questa nuova figura –vaabbene, ve lo dico chi è: Alicia Gris- avrà un ruolo molto importante nel libro perché aiuterà sia indirettamente che direttamente il nostro protagonista a trovare risposte alle sue domande, per questo gran parte del libro è incentrato su di lei e se da una parte mi ha un po’ spiazzata, dall’altra sono stata contenta di scoprirne qualcosa di più.
Quello che più adoro di questo autore, è la sua passione per i libri che si trasmette in ogni sua parola. Si sente il suo amore per il mondo della letteratura e per, appunto, i libri.
Che dire più? Ancora tanto di cappello mio caro Zafòne….continua così!!





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