29 settembre 2015

#Segnalazioni Librose




De Agostini Young Adult
in libreria dal 06 ottobre

“Intrigo, passione e un finale mozzafiato. Imperdibile”
Kirkus Reviews

“Tornano Kate e Vincent, gli amanti maledetti di Die for me.”
Una storia d’amore impossibile e sovrannaturale. Perfetta per tutte le fan di Twilight, Fallen e Shadowhunters.


Kate e Vincent sono sempre più innamorati, ma la ragazza non è felice. Non riesce ad accettare il fatto che lui sia un revenant e che debba continuamente sacrificarsi per salvare altre vite umane. Ma Vincent è pronto a tutto, anche a soffocare la propria natura, pur di condurre un’esistenza normale al fianco di Kate. Le cose cambiano però quando un nuovo e incredibile nemico si affaccia all’orizzonte e Kate si rende conto che la lotta fra il Bene e il Male è solo agli inizi e che questa volta in gioco c’è l’immortalità di Vincent…






Un’autentica scoperta. 
Un romanzo straordinario e innovativo, riscattato dall’oblio. Mai pubblicato in Italia. 
Vincitore nel 1975 del National Book Award (quell’anno erano finalisti scrittori del calibro di Philip Roth, Vladimir Nabokov, Toni Morrison, Donald Barthelme), I capelli di Harold Roux è un eccezionale esperimento di romanzo nel romanzo, ma soprattutto una formidabile riflessione sul potere della narrazione, su come le storie e il processo creativo con cui le raccontiamo ricostruiscono il passato e la memoria e contribuiscono a definire chi siamo.


Stephen King (da un’intervista per The Atlantic):
«Thomas Williams era uno scrittore meraviglioso. Scrisse un romanzo intitolato I capelli di Harold Roux, uno dei miei libri preferiti, su uno scrittore di nome Aaron Benham. Benham dice che quando si siede per scrivere un libro è come se si trovasse su una pianura buia con un fuocherello minuscolo. E qualcuno arriva e si avvicina al fuoco per scaldarsi. E poi arriva altra gente. E quelli sono i personaggi del tuo libro, e il fuoco è la tua ispirazione. E loro alimentano il fuoco, che si fa più grande, e alla fine si spegne perché il libro è finito. Per me è sempre stato così. Quando cominci, è molto freddo, una sfida impossibile. Ma poi magari i personaggi cominciano a prendere un po’ di vita, oppure la storia ha una svolta inaspettata... A me succede spesso perché non mi faccio scalette, ho solo un’idea vaga in mente. E quindi ho sempre la sensazione di trovare qualcosa, più che di fare qualcosa. È eccitante. È elettrizzante».

Il libro Aaron Benham insegna letteratura inglese in un’università del New England. Ha una bella casa nei sobborghi residenziali della città, una moglie e due figli che stanno diventando grandi – ed è nel pieno di una crisi di mezza età. Ha preso un anno sabbatico e sta cercando di scrivere un romanzo che non riesce a scrivere, continuamente distratto dalle persone che ama e che hanno bisogno di lui e dai ricordi che continuano ad affiorargli alla mente, dalla nostalgia, dai rimpianti.
Il suo romanzo, I capelli di Harold Roux, è «una semplice storia di seduzione, follia e omicidio», come lo definisce lui stesso. Allard, il protagonista, ha poco più di vent’anni ed è appena tornato dalla seconda guerra mondiale. Non ha dubbi sulla bestialità dell’uomo, non crede nella violenza ma è spaventato dalla gioia che a volte il pensiero della violenza gli procura. Vuole diventare uno scrittore, sogno che condivide con Harold Roux, suo compagno di università e rivale intellettuale, che ha perso i capelli durante la guerra e indossa un terribile parrucchino; entrambi corteggiano Mary, una ragazza bellissima e naive – l’innocente, onesta, dolce America, la ragazza della porta accanto –, ma Allard è anche attratto da Noemi, la sua compagna di stanza, una militante comunista di buona famiglia che, come ogni ragazza borghese, conosce il linguaggio preciso del contatto fisico. Più Aaron mescola passato e presente e il romanzo prende forma, più appaiono in controluce i suoi stessi anni al college, le sue inquietudini di allora, i ricordi di un gruppo di amici abbastanza giovani da ricordare la cacciata dal paradiso.

«Questo romanzo è magnifico: è dolce, divertente, e sexy... Williams è un mago esperto» Newsweek

«Un risultato superbo e avvincente». Joseph Heller

«Questa è letteratura». Publishers Weekly

L’autore Thomas Williams (1926-1990) è nato in Minnesota e ha trascorso la maggior parte della sua vita nel New Hampshire. I suoi racconti sono apparsi spesso, tra gli altri, sull'«Esquire» e sul «New Yorker» e sono stati raccolti in due volumi, il secondo dei quali, Leah, New Hampshire, pubblicato postumo. Ha inoltre scritto otto romanzi. È stato candidato per il National Book Critics Circle Award e due volte per il National Book Award, che ha vinto nel 1975. I capelli di Harold Roux è il suo primo romanzo tradotto in italiano.
Fra i suoi studenti e ammiratori si annoverano, tra gli altri, Stephen King, John Irving e Andre Dubus.



«Leggendo, ho avuto la sensazione che il tuo mondo si imponesse sul mio.
È quel che accade quando un romanzo ti prende per mano» Virginia Woolf all’autrice



Esce giovedì 8 ottobre per Sonzogno nella collana Bittersweet diretta da Irene Bignardi (pp. 288, € 16.00; postfazione di Leonetta Bentivoglio; traduzione di Alessandra di Luzio) La casa di Parigi di Elizabeth Bowen.



Siamo a Parigi, in inverno, la Grande guerra è finita da poco, aleggia sulla città un’atmosfera cupa e vischiosa. Alla Gare du Nord scendeHenrietta, undici anni, con in mano la sua scimmietta di pezza. Viene a prenderla la signorina Fisher, un’amica di famiglia che la ospiterà per una intera giornata in un elegante appartamento, in attesa di farla ripartire per il Sud della Francia. In quella casa borghese, dal confortevole odore di pulito, Henrietta si imbatte in una gradita sorpresa: c’è un suo coetaneo, il fragile Leopold, avviato verso un futuro incerto. Tra i due bambini, estremamente sensibili e inquieti, dopo l’iniziale diffidenza, si accende la curiosità: di ciascuno nei confronti dell’altro, e di entrambi verso il misterioso mondo degli adulti. I due fanciulli, grazie agli indizi disseminati attorno a loro, rivivono, tra immaginazione e realtà, le tormentate storie d’amore dei grandi, in particolare quella scandalosa tra la madre di Leopold e il suo padre naturale. Acclamato come un classico al momento della pubblicazione (1935), La casa di Parigi, oltre a mettere in scena una rovente passione sentimentale, è un acuto studio psicologico e un esercizio di finezza letteraria sulla prima irruzione del dolore, sulla scoperta del sesso e sulla perdita dell’innocenza.



Elizabeth Bowen (1899-1973), nata a Dublino, è una delle più grandi autrici irlandesi. Trascorse gran parte della sua vita a Londra, dove entrò a far parte del circolo Bloomsbury divenendo amica di Virginia Woolf. Autrice di numerosi romanzi di successo, La casa di Parigi è considerato il suo capolavoro. Per la prima volta in Italia, Sonzogno lo pubblica in versione integrale.


«Le ragazze sono attratte dagli eccessi, quali che siano. Senza esserne consapevoli, tendono alla sofferenza, e per soffrire devono esagerare: sono contente quando qualcuno va a toccare le loro corde più profonde. Dal momento che amano l’arte più della vita, hanno bisogno di uomini che facciano da attori. Solo un attore riesce a commuoverle, con il suo sorriso rivelatore, inusuale, avulso dalla quotidianità da cui tanto rifuggono. Le ragazze amano godersi l’amore come fosse un’alternanza di dubbi e sorprese. E hanno ragione»


Da giovedì 1 ottobre in tutte le librerie non lasciatevi sfuggire due romance unici: Tristan e Doralice - Un amore ribelle di Francesca Cani e Resistere è inutile di Jenny T. Colgan


Tristan e Doralice - Un amore ribelle di Francesca Cani a 14,90€


Resistere è inutile di Jenny T. Colgan a 14,00€




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