23 ottobre 2015

Recensione: "Il risveglio" di J.R.Ward



Beth Randall è una giovane cronista di nera in un giornale di provincia, a Caldwell NY. Abituata ad aggirarsi tra colleghi giornalisti, poliziotti e delinquenti che non le staccano gli occhi di dosso, ha imparato a tenerli a bada. Quando uno sconosciuto entra nel suo appartamento forzando con naturalezza la porta, Beth dovrebbe urlare e tentare la fuga. Invece è travolta e si abbandona a un desiderio che non ha mai provato prima. Il terrore viene dopo, quando Wrath le parla di Darius, il padre che Beth non ha mai conosciuto, e che gli ha affidato il compito di assisterla e proteggerla. Perché Darius e Wrath appartengono a una stirpe di vampiri da secoli in lotta per la sopravvivenza. E Beth sta per entrare in un mondo nero come la notte e rosso di sangue, sta per andare incontro alla trasformazione di tutto il suo essere.



Salve, cosa abbiamo oggi di bello? Il titolo è già tutto un programma : Il Risveglio, primo capitolo della saga de: La Confraternita del Pugnale Nero di J.R. Ward.
Allora da dove iniziare? Vediamo… è un romanzo lungo più di quattrocento pagine, voi vi chiederete: che c’entra il quantitativo di pagine? C’entra, perché per tutta la prima metà del romanzo, mi son chiesta se la Ward volesse di proposito demolire il mito del vampiro nella sua forma storica.
Nel mio immaginario: Vampiro = Essere cui non batte il cuore, non mangia cibo umano, non ingravida donzelle dunque “morto che cammina”.
Nell'immaginario della Ward: Vampiro = Essere cui batte il cuore, mangia agnello e biscotti, diventa padre dunque “vivo e vegeto”.
Ora, non mi dispiace questa versione moderna, adottata ormai da molti scrittori, di vampiro umanizzato, ma non si può sminuire Dracula. Miss Ward quando accenni a Dracula attenzione, c’è un unico Signore maledetto e cattivo fino al midollo ed è quello creato secoli fa da popoli arretrati culturalmente ma con tradizioni le cui pratiche farebbero accapponare la pelle a un anatomopatologo. Figura poi ripresa in un’epoca più vicina ai giorni nostri da Bram Stoker, facendo di Dracula il vampiro DOC per eccellenza. E ti ringrazio per aver avuto almeno l’accortezza di non far sbrilluccicare le tue creature al sole anziché bruciare e incenerirsi, sarebbe stato troppo da digerire.
Torniamo al romanzo. La trama ha un buon intreccio, il testo scorrevole porta a seguirla senza particolari difficoltà. La scrittura dell’autrice è semplice, invita il lettore a immedesimarsi nei personaggi dal linguaggio comune e familiare. Personaggi ben caratterizzati e con precise peculiarità. Numerosi sono gli attori in questa storia, e i nomi dei vari vampiri della Confraternita del Pugnale Nero sono tutto tranne che comuni. Nomi che stuzzicano l’immaginario e che si ricordano senza problemi.
Il personaggio principale è il Vampiro, nonché Re assoluto della sua razza, Wrath. Un colosso di quasi due metri, con spalle larghe quasi quanto un monolocale e armi letali nascoste in ogni anfratto dei suoi vestiti. Ammetto; questa parte mi ha deliziato.

Wrath è mezzo cieco, però combatte e si aggira per la città come se la vista non fosse un bene necessario. Lui è anche il capo della Confraternita del Pugnale Nero, una sorta di Clan che protegge i vampiri dall'annientamento da parte dei Lesser, una coalizione di ex-umani reclutati dall’Omega, capitanati dal crudele Mister X, per cacciare e uccidere i vampiri. Quando un membro della confraternita, Darius, è ucciso da un Lesser, Wrath e gli altri fratelli giurano vendetta. Ma Darius, prima di morire lascia al Re cieco una patata bollente. Dovrà prendersi cura e proteggere la sua unica figlia, Elizabeth. Figlia mai riconosciuta perché, dopo la morte di parto della madre, decise che era meglio per la fanciulla vivere lontano da quel mondo fatto di continue lotte in cui viveva il padre. Ma Beth è una mezzosangue, vicina al giorno della transizione che la trasformerà in un Vampiro, e quindi ha bisogno di una guida capace di alleviarle le sofferenze che tale cambiamento porta. E come prende Wrath la notizia di questo incarico? Qui arriva il bello, appena si presenta alla porta Di Beth in piena notte, nemmeno il tempo di capire chi fosse o che cosa volesse quell’armadio di essere, che la ragazza crolla come una pera cotta. E avanti con sesso a tutto spiano. Lei, una giornalista con il corpo da modella di Victoria’s Secret, che non ha mai dato corda a nessun maschio che le sbava dietro, cosa fa? Si dà al primo essere con l’aspetto da killer che entra in casa sua. Evvaiii! Quando tutti i principi con cui sei cresciuta si mandano all’aria per un corpo da vichingo che odora di demonio.

E da qui in poi Beth e Wrath non possono stare separati neanche per poche ore. Il Vampiro sembra dipendere in tutto e per tutto da lei, la considera come “cosa propria” e Beth ricambia questo sentimento, anche se non è sempre facile gestire l’umore del suo Signore. Signore che però trae nutrimento dalla sua Shellan, compagna di sangue, che presto la mette da parte perché innamorato di Beth, e anche perché per la bella e bionda Marissa il Re non aveva mai provato amore o attrazione. Lei è solo fonte di sostentamento nulla di più.


Nello sviluppo della trama mi ha colpito la lealtà che gli altri membri della Confraternita hanno verso il loro capo. Lealtà che porta tutti a proteggere i propri compagni, amici. Anche costo della vita corrono in soccorso di chi si trova nei guai, giurando vendetta per ogni caduto in battaglia. Vampiri terrificanti con nomi degni dei più arditi guerrieri: Vishous, Rhage, Tohrment, Zsadist, Phury. Senza battere ciglio questi s’inginocchiano davanti a Beth quando diventa ufficialmente la donna di Wrath. Una bella parentesi del romanzo che ho gustato fino in fondo. Adoro lo spirito di corpo, l’essere presente in tutto e per tutto. Lo spirito cameratesco che sconfigge i nemici e tiene al sicuro la propria razza. E in questo la Ward è stata superba. Il personaggio che più mi ha intrigato è stato il Vampiro Zsadist, segnato nel corpo dalla sofferenza, ma tanto cattivo da renderlo una potenza malefica che secerne puro terrore da ogni poro della pelle. Un vampiro privo di sentimenti. Spaventa a morte Beth ma… ehm… meglio fermarsi qui, altrimenti passo allo spoiler. Sono cattiva? Noooo, solo non voglio togliervi il gusto di leggere questo libro, e tuffarvi nel mondo che J.R. Ward ha plasmato per le anime Dark Romance incallite. Un romanzo che costringe a leggere il seguito, perché ora DEVO sapere come andranno a finire le molte cose lasciate in sospeso.
Ciao e a presto!
Ecco una sbirciatina al nostro Wrath:




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