26 ottobre 2015

Recensione: "Io resto con te" di Karen Van Der Zee


Tutto inizia con un viaggio: Kristin, stundentessa diciannovenne, parte, in occasione del Natale, per andare a trovare la madre,che, da poco risposata, si è trasferita in Australia; il viaggio la emoziona e la intimidisce, essendo lei cresciuta in una piccola cittadina di provincia, dove tutti si conoscono, e che trova troppo grande perfino il campus dell'università che frequenta...è molto timida, fa fatica a fare nuove amicizie ed è anche impacciata con le persone che non conosce.

Un pò titubante parte, e quando arriva a destinazione fa la conoscenza dei due figli del nuovo marito di sua madre: Scott, spensierato, spavaldo,che vive alla giornata, che non conosce preoccupazioni e che gestisce un campeggio, e Paul, abile fotografo, capace di trasmettere qualsiasi tipo di emozione possibile attraverso le immagini che cattura con il suo obiettivo...è subito attratta da Paul, ma con lui si sente inadeguata, sia per la sua giovane età, sia per il suo modo di essere, semplice, sincero, diretto, non costruito: Kristin è una ragazza vera, non conosce sovrastrutture e tutto ciò che dice o fa è lei, sinceramente e unicamente lei.
Ed è proprio questo che Paul apprezza di lei: in un mondo fatto di apparenza, trovare una persona che non si nasconda dietro una maschera e che non tenti di sembrare quello che non è è una rarità.
Iniziano a frequentarsi, condividendo la quotidianità della vita in famiglia, esplorando l'Australia, passando ogni minuto libero insieme, senza fare nulla di speciale...così facendo cresce ogni giorno di più l'intimità fra di loro, intimità a cui Kristin mette però un freno: desidera Paul più di qualunque altra cosa al mondo, ma non può darsi a lui completamente, come vorrebbe, e non può nemmeno spiegargli il perchè, sarebbe troppo complicato...decide quindi di fare tesoro del tempo che riesce a passare con lui, senza preoccuparsi del domani, o degli interrogativi che suscita in Paul, consapevole che la loro storia non durerà...
Le vacanze finiscono, Kristin ritorna all'università e Paul al suo lavoro, promettendole che non appena sarà possibile andrà a trovarla, per lui non è stato un qualcosa di futile e passeggero, ma ha significato qualcosa...Lei non ci crede, e comunque ha altro a cui pensare, deve affrontare la realtà, la ragione per cui non ha potuto darsi completamente a Paul, e che sta per cambiare la sua vita: è incinta, incinta del suo migliore amico che è purtroppo morto da poco, e con cui ha condiviso, senza un perchè, una notte di passione, passione che li ha travolti al punto tale da non pensare alle possibili conseguenze..
Inizialmente Kristin decide di ignorare il fatto di aspettare un bambino, non sa come gestire la situazione, non sa se tenerlo o meno, lo ritiene un suo problema e non vuole chiedere aiuto a nessuno, lei si è messa in questa situazione e lei deve uscirne, con le sue sole forze..non ha però fatto conto che per Paul il tempo passato insieme ha veramente significato qualcosa, e mantiene quindi la promessa che le aveva fatto, ovvero di andare a trovarla, preannunciandosi con una lettera. Kristin inizialmente ignora sia la lettera che il suo contenuto, convinta che non lo rivedrà, ma un giorno, quando ormai la sua gravidanza risulta essere più che evidente, se lo trova davanti.
Dopo lo scorcerto iniziale, Paul comincia a chiederle spiegazioni sul padre del bambino, su quello che ha intenzione di fare, e, conosciuta l'intera storia, le offre il suo completo e pieno appoggio, nonchè il matrimonio.
Kristin ovviamente rifiuta, dato che il bambino non è di Paul, che si dovrebbe sobbarcare tutti gli oneri di una paternità che non lo riguarda direttamente e poi perchè l'errore è suo, lei sola deve sopportare le conseguenze del suo attimo di leggerezza, negandosi l'amore che prova per Paul, amore totalmente ricambiato...
Ma Paul non demorde: è infatti deciso a farle cambiare idea, vuole starle vicino, aiutarla con il bambino, fargli da padre, creare una famiglia, e quindi comincia ad essere sempre più presente nella sua quotidianità, una presenza che non è invadente, ma che si inserisce in tutto quello che fa parte della vita normale, senza però alterarne l'equilibrio.
Kristin inizialmente è molto diffidente, accetta malvolentieri l'intrusione di Paul nella sua vita, fino ad abituarsi a lui, alla sua presenza, al suo esserci nella quotidianità, senza pretendere nulla in cambio, ma solo la condivisione del tempo e del luogo in cui ci si trova..
Riuscirà Paul a farle capire che il bambino che porta in grembo è un dono di cui lui vuole prendersi cura, crescere e amare come se fosse suo e non un errore di una notte per cui dover pagare per tutta la vita? Sarà in grado di farle capire che i momenti di leggerezza capitano, che tutti sbagliano, ma che non per questo è necessario negarsi il vero amore quando si ha la fortuna di incontrarlo?
E Kristin riuscirà a mettere da parte la sua indipendenza, il suo voler fare tutto da sola senza l'aiuto di nessuno? Capirà che anche lei ha diritto ad amare e ad essere amata, sebbene abbia fatto un errore?
Descrizioni magnifiche dei paesaggi e della natura dell'Australia, ti fanno venire voglia di prendere la valigia e partire...il libro fino a metà scorre bene, molto avvincente e molto veloce, ma dal punto in cui Paul va a trovare Kristin inizia a diventare un pò troppo monotematico, con troppe elucubrazioni che girano sempre intorno allo stesso argomento...


Nessun commento:

Posta un commento