22 aprile 2016

Un the in compagnia di Giulia Borgato



Come nasce in una persona la passione per la scrittura?
Posso dire che, per quanto mi riguarda, ho sempre avuto questa passione. Quando ancora non sapevo scrivere inventavo storie che raccontavo ai miei compagni di classe e, appena ho imparato a farlo, ho cominciato a metterle nero su bianco.


Un valido scrittore deve essere prima un ottimo lettore? 
Sicuramente uno scrittore deve essere un lettore. Dubito che si possa coinvolgere qualcuno nel proprio mondo se non ci si è mai lasciati coinvolgere in quello di un altro. Inoltre leggendo i colleghi, si impara moltissimo.

Parlaci delle tue opere, a quale target di lettori si rivolge?
I racconti urban fantasy, Promesse mantenute e Il poema di Antenore, e il romanzo Accanto a un angelo sono pensati per un pubblico giovane o comunque amante del genere, il romance contemporaneo, Sei parte di me, è adatto anche a un pubblico più adulto.

Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?
L’ultima fatica pubblicata è appunto il romance contemporaneo Sei parte di me.Come spesso mi accade la storia è nata da uno spunto reale che ho poi ampliato con la fantasia, fino a dare vita a un romanzo.

Cosa pensi del connubio scrittura-web-social. Oggi un autore non ha altro modo per far conoscere se stesso e le sue opere?
Non credo che i social siano l’unico mezzo che ha un autore per farsi conoscere, però se parliamo di un autore Self sono sicuramente il mezzo più efficace perché, anche se ha la possibilità di organizzare delle presentazioni dei propri libri, non potrà mai arrivare allo stesso pubblico a cui arriva invece attraverso il web.

Che speranza ha un autore di riuscire a scalare le vette senza essere sommerso dai milioni di libri che ogni anno si pubblicano?
Diciamo che, più che sperare di scalare le vette, credo che un autore debba pensare a proporre un buon prodotto ai suoi lettori. Se il prodotto è valido, avrà il giusto riconoscimento, anche se non nego che un pizzico di fortuna aiuti!

Quali sono i pro e i contro tra pubblicare in Self oppure ricevere un contratto da una Casa Editrice?
Tutti i miei lavori attualmente sul mercato sono Self perciò non ho la possibilità di fare un confronto diretto, penso però che le cose che dovrebbe offrirti una Casa Editrice siano un ottimo editing, la distribuzione e la promozione.

Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.
A dire il vero sono molti, ma se proprio devo sceglierne uno, allora L’incastro (im)perfetto di Colleen Hoover.

In tre parole descrivi la tua scrittura.
Semplice, fresca, romantica.

I consigli sono sempre preziosi, cosa ti senti di raccomandare a un autore che decide di dare vita al proprio sogno e buttarsi nel mondo dell’editoria?
Dubito di essere già arrivata al punto di poter dare consigli, ma mi sento di dire di credere nel proprio sogno sapendo però che bisogna lavorare tanto e che c’è sempre da imparare.

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