26 maggio 2016

Un the in compagnia di Antonella Lelly Maggio



Come nasce in una persona la passione per la scrittura?
La passione per la scrittura, così come tutti i talenti che rendono unica una persona, nasce con la persona stessa. Non basta avere una buona storia in mente, bisogna anche saperla scrivere, riuscire a raggiungere il lettore con le parole, regalare emozioni, messaggi, sorrisi.

Un valido scrittore deve essere prima un ottimo lettore?
Un valido scrittore nasce prima come ottimo lettore e spesso non ama nemmeno essere chiamato in quel modo.



Parlaci delle tue opere, a quale target di lettori si rivolge?
Le mie prime storie appartenevano al genere fantasy, adesso ho abbracciato completamente il filone rosa anche se spesso amo unire più generi, scrivo per lo più commedie romantiche che al tempo stesso affrontano argomenti un po’ più seri o temi sociali. Non amo le letture fine a se stesse, cerco sempre di lanciare un messaggio ai lettori e spesso mi servo dell’ironia.

Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?
Il mio ultimo romanzo “Ti voglio. Ti amo. Ti prego, resta” è il seguito di “Un’estate a Rimini per innamorarsi”, protagonisti Vito e Camilla ai quali sono molto affezionata e lo sono anche i miei lettori, ho scritto questo seguito soprattutto per loro e perché me l’hanno richiesto.

Cosa pensi del connubio scrittura-web-social. Oggi un autore non ha altro modo per far conoscere se stesso e le sue opere?
Come per tutti i settori, bisogna stare al passo con i tempi. Il Web è ormai alla portata di tutti e se usato correttamente, fornisce un ottimo trampolino di lancio per gli esordienti.

Che speranza ha un autore di riuscire a scalare le vette senza essere sommerso dai milioni di libri che ogni anno si pubblicano?
La verità è che ogni giorno ci sono più di una pubblicazione. Il mondo dell’editoria è un grosso oceano, gli autori esordienti spesso sono dei piccoli pesciolini e poi ci sono gli squali. Non è semplice, non è facile per niente, a volte ci vuole un pizzico di fortuna, conoscenze, tanta pazienza e umiltà e sperare di allargare la cerchia dei lettori che possano poi creare il cosiddetto “passaparola”.

Quali sono i pro e i contro tra pubblicare in Self oppure ricevere un contratto da una Casa Editrice?
Il Self può darti tutto, la soddisfazione e i meriti, magari anche un profitto maggiore ma a volte può essere anche controproducente perché bisogna essere in grado di curare tutto il lavoro da soli e soprattutto bravi a vendere il proprio prodotto. Nel 2015 ho iniziato a collaborare con Butterfly Edizioni, una Casa Editrice completamente free e molto professionale che mi ha insegnato molto. Oggi mi dividevo tra le pubblicazioni mie personali e quelle con la Ce perché a mio avviso, sono importanti entrambe.

Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.
Adoro la trilogia “Le origini” di Cassandra Clare e in particolar modo l’ultimo libro, “La principessa”. Ultimamente però sono in fissa con “Il cavaliere d’inverno” della Simons e WOW. Sì, sono un po’ invidiosa, avrei voluto scriverle io quelle storie.

In tre parole descrivi la tua scrittura.
Romantica, divertente e semplice.

I consigli sono sempre preziosi, cosa ti senti di raccomandare a un autore che decide di dare vita al proprio sogno e buttarsi nel mondo dell’editoria?
Consiglio di restare sempre se stessi, di non farsi condizionare troppo dal marciume che c’è in giro, di restare persone umili, accettare le critiche costruttive e leggere, leggere tanto per migliorarsi.

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