29 luglio 2016

Un the in compagnia di Hellen C. Worth



Benvenuta Hellen C. Worth e grazie per essere qui con noi. Iniziamo la nostra chiacchierata con la prima domanda:

Come nasce in una persona la passione per la scrittura?
Nel mio caso è la manifestazione di un bisogno primario, come la sete, la fame, il sonno. Io provo la necessità di scrivere, quando scrivo mi sento realizzata, soddisfatta. Non importa se verrò apprezzata o meno, l’avere trovato un mezzo per esternare i pensieri è già fonte di gioia.


Un valido scrittore deve essere prima un ottimo lettore? 
Assolutamente sì, ed aggiungere lettore eclettico. Occorre leggere di tutto e soffermarsi ad analizzare stili e metodi di scrittura, al fine di trovare la propria dimensione.

Parlaci delle tue opere, a quale target di lettori si rivolge?
Scrivo romanzi d’amore, vengo letta principalmente da lettrici che amano le “favole a lieto fine”. Rientrando nella categoria, direi che mi rivolgo a persone con gusti a me affini.

Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?
Il romanzo attualmente in lavorazione è nato, come tutte le mie opere precedenti, dal mio quotidiano. La storia che sto narrando prende ispirazione da una coppia di conoscenti, ovviamente solo la base, il resto è fantasia.

Cosa pensi del connubio scrittura-web-social. Oggi un autore non ha altro modo per far conoscere se stesso e le sue opere?
Il web, essendo un mondo particolarmente frequentato, è un ottimo trampolino di lancio per uno scrittore alle prime armi. Può essere un valido aiuto per farsi conoscere, ma non vanno trascurati i canali canonici, perché si rischia di essere una meteora passeggera.


Che speranza ha un autore di riuscire a scalare le vette senza essere sommerso dai milioni di libri che ogni anno si pubblicano?
Occorre diversificarsi in qualcosa, fare della propria scrittura una caratteristica non ripetibile. Essere se stessi e farlo al meglio, donando al lettore la propria anima.

Quali sono i pro e i contro tra pubblicare in Self oppure ricevere un contratto da una Casa Editrice?
Penso dipenda dalle dimensioni della casa editrice. Ovviamente tutti ambiamo alla pubblicazione con case editrici prestigiose, però la libertà che si ha col self è difficile da trovare.

Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.
In assoluto “La straniera” di Diana Gabaldon. Atmosfere, personaggi e scrittura che rasentano la perfezione.

In tre parole descrivi la tua scrittura.
Emotiva, riflessiva, personale.

I consigli sono sempre preziosi, cosa ti senti di raccomandare a un autore che decide di dare vita al proprio sogno e buttarsi nel mondo dell’editoria?

Credere sempre in se stessi. Chi decide di buttarsi e donare una parte del proprio io alle persone è sempre da stimare.


Siamo giunti alla fine. Ancora un grazie speciale  Hellen C. Worthe un grosso in bocca al lupo per il futuro.

Grazie a voi per la gentilezza e la disponibilità.

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