27 gennaio 2017

L'ombra del vento; Il gioco dell'angelo; Il prigioniero del cielo di Carlos Ruiz Zafón, Recensione


A Barcellona, una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo.
E qui Daniel entra in possesso di un libro maledetto che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un mondo di misteri e intrighi legato alla figura di Julián Carax, l'autore di quel libro. Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la sua vita.
Uscito in sordina in Spagna nel 2001, L'ombra del vento è divenuto un incredibile successo grazie al solo tam-tam dei lettori. L'esordio sulla scena internazionale di uno straordinario narratore.


Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno: diventare uno scrittore. E quando riesce a pubblicare un racconto, il successo arriva. Ma da quel momento la sua vita comincerà per la prima volta a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona sconosciuta e inquietante. Quando David si deciderà infine ad accettare l'offerta, fattagli da un misterioso editore, di scrivere un'opera tanto immane quanto rivoluzionaria, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria...
Con uno stile scintillante e grande sapienza narrativa, l'autore de L'ombra del vento torna a guidarci tra i misteri del Cimitero dei Libri Dimenticati, regalandoci una storia in cui l'inesausta passione per i libri, la potenza dell'amore e la forza dell'amicizia si intrecciano ancora una volta in un connubio irresistibile.


Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista...




Buon salve fantasmini! Oggi, i libri che vi presento fanno parte della prima trilogia de “Il cimitero dei libri dimenticati” del nostro Zafòn.
Di questo autore avevo avuto il piacere di leggere qualche pagina de “Il palazzo di mezzanotte” e avevo quindi notato il suo stile e la bravura con cui scriveva.
Non voglio dilungarmi, quindi procedo a presentarvi questi libricini..Pronti?? Let’s go!

Ne “L’ombra del vento”, primo capitolo, l’autore parla di un bambino che trova un libro e da lì il suo mondo cambierà radicalmente. La sua vita, da quel momento, sarà scandita da intrighi e domande sull’autore di questo libro.
Daniel vorrà delle risposte e conoscere le altre opere dell’autore Carax che ha scritto, appunto, “l’ombra del vento”. Questa figura, è sempre un mistero ed i suoi romanzi non si trovano da nessuna parte, ma il nostro giovane amico non si lascia intimorire e procederà nella sua ricerca.
Il libro, scritto dal nostro Zafòn, è molto lineare e non ti fa perdere nei suoi intrighi. Come possiamo dire? Intriga, ma non è ingarbugliato, ecco! L’unica pecca è che a volte ha voluto dilungarsi un po’ troppo su aspetti che, a mio parere, poteva tranquillamente chiudere subito, ma alla fine sono scelte dell’autore e io le ho lette, quindi andiamo avanti!
Le indagini che vengono eseguite dal giovane Daniel, sono spiegate chiaramente e sembra di essere lì con lui a scoprire i vari segreti.
Il libro, anche se ha una struttura da thriller, ha anche un sottofondo romantico che vede come protagonisti il giovane Daniel e la bella Penelope, anche lei con qualche scheletro nell'armadio.
In conclusione, il libro mi è piaciuto davvero tanto anche se avrei volentieri sfoltito un po’.


Ne “Il gioco dell’angelo”, secondo capitolo, il protagonista è il giovane David Martin, che sogna di diventare uno scrittore. Come ogni scrittore che si rispetti, dovrà intraprendere una gavetta, ma quando il successo lo travolge grazie a Don Pedro, capirà che non tutto è semplice, ma passioni, interrogativi e crimini lo seguiranno ovunque.
Zafòn, scrive di David presentandolo come una persona che è incapace di andare avanti con la sua vita, di affrontare le proprie paure e il proprio cammino senza affidarsi al Diavolo.
Struggente e maledetta, sarà anche la storia tra David e Cristina che sarà solo un miraggio lontano.
Anche in questo libro, Zafònda il meglio di sé e devo dire che è un degno successore de “L’ombra del vento”.
Il personaggio descritto potremmo dire che è un po’ uno di noi, con i nostri problemi, con le debolezze e, soprattutto, con i nostri sogni. Chi non venderebbe l’anima al diavolo per vedere i suoi progetti realizzati? Ho natato qualche similitudine con altri romanzi, ma devo dire che è stato scritto davvero bene.


Ne “Il prigioniero del cielo” penultimo libro della tetralogia “Il cimitero dei libri dimenticati”, ritorniamo con piacere nella libreria dei Sempere, dove Daniel, ormai cresciuto e sposato, prende in consegna un libro da dare a Fermin. Quello, però, che lo blocca è un’inquietante dedica che lo porteranno a ritrovare vecchi conoscenti del passato e lo porteranno ad addentrarsi nelle prigioni del Montjuic dove cercherà di scoprire cosa legava Martin (autore de “Il gioco dell’angelo”) al suo carceriere.
Rispetto agli altri libri, questo è un po’ più corto e ritroviamo delle nostre vecchie conoscenze. Nulla da dire riguardo allo stile di Zafon, sempre calzante e che non annoia quasi mai. I dettagli che vengono scritti, distolgono l’attenzione da alcune domande che stanno per trovare risposta, ma che alla fine subiscono una forte virata e ti portano ad avere più domande di prima.
Il finale invece lascia aperte diverse porte e non vedo l’ora di leggere l’ultimo capitolo di questa tetralogia..
Vai Zafòn, non mi deludere!!






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