06 febbraio 2017

Il solo modo per coprirsi di foglie di Laura M. Leoni, recensione

Il solo modo per coprirsi di foglie di [Leoni, Laura M.]

Tra le pagine di questo libro incontrerete Daniel, un riservato ragazzo italo-inglese in Italia per l’Erasmus, che cerca l’occasione di camminare da solo e si ritrova travolto da una passione fortissima; Claudia, la sua insegnante d’arte, una donna insoddisfatta e succube di una certa idea di moglie e di madre; e Anita, studentessa con il talento della musica, una voce prodigiosa e un triste segreto celato dietro il sottile paravento di due labbra imbronciate. È il desiderio la forza che manda all’aria questi destini, costringendo i protagonisti a uscire allo scoperto una volta per tutte. Per capire che non esiste difesa dal mondo, dalla luce e dal dolore che a ogni respiro ci trafiggono con la stessa vertiginosa ferocia. Con uno stile semplice e profondo, l’autrice scava nei pensieri, nelle azioni, negli umori e nei traumi nascosti dei suoi piccoli eroi quotidiani, dando voce alla loro voglia di combattere, di non arrendersi, di essere semplicemente se stessi. Perché, parafrasando la magnifica poesia che dà il titolo a questa storia, vivere è il solo modo per coprirsi di foglie.


Buongiorno fantasmini, e ben tornati dalle vacanze. Vi siete ripresi? Avete giocato a palle di neve?
Bene, adesso è tempo di tornare alla quotidianità e anche per un fantasma come me, è ora di rimettersi al lavoro.
Il libro che voglio presentarvi oggi, è “Il solo modo per coprirsi di foglie”, scritto da Laura M. Leoni ed edito da Bookme.
A volte, alcuni romanzi, sanno farti divertire, altri piangere o emozionare. Altri ancora, come in questo caso, ti fanno riflettere, ma anche innamorare e sperare. Non abbiamo tutti quell’amore che ti prende in modo viscerale? Un amore che vorresti non sparisse mai, che non puoi vivere senza ed è proprio di questo che parla il romanzo.
Questa è la storia di Nita e Dany, una romana e un inglese/italiano, che si incontrano un po’ per caso. (Come accade per Licia e Mirco, in un giorno di pioggia ed è subito amore)
Per i nostri protagonisti, però, è più un cercare di tenere lontani i loro sentimenti e i loro desideri per evitare che l’uno o l’altra possano soffrire. Come si dice però? Al cuor non si comanda ed è proprio così che va a finire.
Dany frequenta l’Erasmus all’università di Roma e, come ogni studente che si rispetti, è senza soldi e senza casa così si metterà alla ricerca di entrambi. 
A primo colpo, riesce a trovare un lavoro come barista (A Daniè.. io ormai è un anno che mando curricula a destra e a manca e ancora non ho ricevuto risposta) e anche una bella casa.
Al lavoro incontra Anita, la figliastra del suo capo, ed è subito 
- coro angelico, 
- terremoto 
- e farfalle con panna e salmone che si rimescolano nel suo stomaco. 
(Altro che pasta al burro, gentilmente offerta da Sergio.)


Inizialmente il loro approccio sarà un susseguirsi di timidezza, sarcasmo e cercare di allontanare l’altro, ma alla fine si sa che non si può resistere e finiranno, inevitabilmente, a dover fare i conti con questa calamità che li lega.
Non voglio spoilerarvi molto, perché questo è un libro che va assolutamente letto e assaporato per intero e devo dire che non mi sono pentita per nulla di aver fatto le 3 stanotte perché non riuscivo a smettere di leggere. Certo, le mie occhiaie adesso farebbero invidia a dei panda, ma c’est la vie!
In questo romanzo, l’attenzione viene si focalizzata su questi personaggi, ma anche su quelli che faranno da “contorno” alla storia sono importanti. Dalla migliore amica della protagonista, alla madre, alla professoressa. Sono tutte storia si parallele, ma che avranno un filo in comune: l’amore in ogni sua forma. Che sia di amicizia, un amore materno, un amore malato, ma sono sempre facce della stessa medaglia e devo dire che non mi sono mai annoiata di leggere ciò.
Piccolo accorgimento, per i miei gusti, avrei inserito degli stacchi più netti per evidenziare i vari punti di vista dei personaggi, ma anche così, con un po’ di attenzione in più, non ti troverai a dover pensare: ma aspè, non era tizio che parlava?
Un romanzo che ti riporta nel passato, a cercare quell’amore spensierato e dolce che leggiamo nelle favole, un romanzo che ti proietta nel futuro, facendoti domandare se è veramente quello ciò che vuoi, che ti conforta e ti asciuga le lacrime, ma che ti aiuta a riflettere e ti fa sognare.








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