23 aprile 2017

Gli innocenti di Paola Calvetti

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Jacopo e Dasha, due voci smarrite sullo spartito della vita, sono in scena per il Doppio concerto per violino e violoncello di Johannes Brahms che, pagina dopo pagina, è l’occasione per rivivere - con un serrato e immaginifico dialogo – i passi della loro storia d’amore. Dopo una lunga assenza Jacopo torna a Firenze, all’Istituto degli Innocenti, il luogo eletto che lo ha accolto quando venne abbandonato da una madre rimasta nell’ombra, la cui identità è diventata negli anni la sua claustrofobica ossessione. «Come posso scoprire chi sono se non so da dove vengo?» si chiede. Adottato da una famiglia troppo fragile e gravato di aspettative insostenibili, Jacopo è stato
privato della spensieratezza dell'infanzia. A salvarlo è stato un piccolo violino, l’àncora alla quale assicurare i desideri e i sogni.

Perché se la felicità è un talento, Jacopo riesce ad avvicinarla solo stringendo fra le braccia lo strumento. Ma non sempre l'amore salva. Non se nell'amore pulsano, insistenti, vecchie ferite. Dasha, nata in un piccolo paese in Albania, è cresciuta circondata da un amore che Jacopo non conosce. Grazie a un padre devoto e illuminato, ha potuto frequentare il Conservatorio di Tirana, dove ha incontrato il violoncello, destinato a diventare il suo unico amico. Fuggita dal porto di Durazzo, sola con il suo strumento, dopo la rovinosa caduta del regime, è sbarcata a Brindisi il 7 marzo del 1991, insieme a migliaia di profughi. Anche le sue radici sono state recise, ma la musica ha compiuto il
miracolo di preservare dal dolore il suo animo delicato e forte.
Eppure Nemmeno Dasha, che ora suona di nuovo accanto a lui, ha potuto distogliere Jacopo dalla ricerca di un passato che ha il potere di avvelenare il presente, rendendo orfani i due amanti di
un futuro possibile. Dove ad aspettarli, forse, c’è un bambino. Nel corso dell’esecuzione del Doppio di Brahms accadrà qualcosa di totalmente imprevisto.
La musica si fa eco dell’amore e di una sconvolgente rivelazione, cui non può seguire altro se non un silenzio colmo di incanto, lo stesso che resta nel cuore del lettore.

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