28 novembre 2014

SEGNALAZIONE SELF-PUBLISHING "SEE WHO I AM" DI SILVIA CASTELLANO



Autore: Silvia Castellano
Titolo: See Who I Am
Titoli dei racconti: "Guardian", "Il mistero di Greystone", "La ragazza sull'altalena", "Ricordo di un amore", "See Who I Am", "Sogno di una notte d'estate" e "Amore mio"
Editore: Youcanprint
Pagine: 51
Prezzo: gratis


Trama:
Sette racconti di diversa lunghezza, scritti in momenti diversi: “Guardian”, “Il mistero di Greystone”, “La ragazza sull’altalena”, “Ricordo di un amore”, “See Who I Am”, “Sogno di una notte d’estate” e “Amore mio”. Tutti con un elemento comune, che tocca a voi scoprire. Ma ricordate: non tutto è come sembra in apparenza e in ogni momento la tua vita può cambiare. Dunque tenete gli occhi aperti e godetevi la lettura.


LEGGI L'ESTRATTO

Una calamita, ecco cos’ero.

Ero una che attirava i ragazzi, anche senza volerlo. Bastava uno sguardo sfuggente e ne trovavo subito uno ai miei piedi. Era strano, davvero.


La mia migliore amica, Lauren, sosteneva che fossi una strega. In effetti, con i miei lunghi capelli rosso ramato e gli occhi verde smeraldo, ricordavo una fata dei boschi o una sacerdotessa celtica. Le mie origini inglesi avvaloravano le sue tesi, ma io non credevo affatto che si trattasse di un dono sovrannaturale, piuttosto di fascino innato. Non mi piaceva vantarmi, non ero quel tipo di persona, ma sapevo che ero una bella ragazza e sapevo com’erano i maschi a quell’età. Non mi importava molto. Perché l’unico ragazzo ad interessarmi veramente era anche l’unico che non mi guardava neppure.



Adam Drake era il mio fratellastro, figlio di Urien, il mio patrigno, e della sua prima moglie. Tra di noi non c’era alcun legame di sangue e avevamo pochissimo in comune. I nostri genitori si erano sposati l’anno prima, dopo appena quattro settimane di corteggiamento ‒ lo so, una follia ‒, quindi Adam ed io non avevamo fatto in tempo a conoscerci bene prima di essere costretti a vivere sotto lo stesso tetto. Lui mi trattava come una ragazzina solo perché andava già all’università, ma in realtà avevamo appena tredici mesi di differenza. Mi infastidiva vederlo così critico nei miei confronti e l’avrei odiato se non fossi stata cotta di lui. Completamente. E volevo averlo tutto per me.




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