14 maggio 2015

Recensione: "Dieci piccoli respiri" di K.A. Tucker


L'amore è un biglietto di sola andata
E se fuggire via per sempre significasse trovare un nuovo amore?

Kacey Clearly ha solo vent’anni quando la sua vita va in pezzi. Un terribile incidente automobilistico le porta via i genitori, il fidanzato e la sua migliore amica. Dopo quattro anni trascorsi a casa degli zii nel Michigan, Kacey decide di fuggire via per sempre. Una notte lei e sua sorella Livie prendono un autobus per Miami e lì, nonostante le difficoltà economiche, possono finalmente ricominciare a progettare una nuova vita. Kacey però non è ancora pronta a lasciarsi alle spalle il passato e stringere nuove amicizie, neppure se a chiederglielo è l’affascinante vicino, Trent Emerson, un enigmatico ragazzo dagli ipnotici occhi blu. Eppure Trent è deciso a far breccia nel suo cuore, e presto Kacey dovrà smettere di chiudersi a riccio e arrendersi al suo amore...
Il suo cuore è stato spezzato, ma è arrivato il momento di sentirlo battere ancora.
Solo perché stai respirando non vuol dire che tu sia vivo...


Recensione:
«Respira», diceva mia madre. «Dieci piccoli respiri… Afferrali. Sentili. Amali».
Così inizia questo libro, con queste frasi, a mio avviso, di grande effetto. Poetiche ma, allo stesso tempo, d’impatto emotivo.
Saggio consiglio quello della mamma di Kacey, la protagonista, saggio e quanto mai opportuno, considerate le vicende che la figlia si trova ad affrontare  nel corso della sua breve, ma travagliatissima, vita.
Un tragedia è alla base della storia. Una tragedia di quelle che, paradossalmente,  non lasciano scampo a chi sopravvive. Il dolore è talmente forte che dimenticare è impossibile, non si è neppure predisposta farlo, perché crogiolarsi, immergersi in esso, alle volte, è quasi consolatorio. La luce del giorno è una tregua apparente, il silenzio della notte una battaglia all’ultimo sangue ingaggiata con gli incubi. I ricordi, così come il dolore, indeboliscono,  mozzano il fiato, appunto tolgono il respiro. Kacey prova a seguire il consiglio della madre, ma mai, durante le sue terribili crisi di panico,  riesce a trovarne beneficio. «Perché » si chiede  «dieci respiri. Perché corti e non profondi? E  cosa voleva comunicarmi realmente mia madre?». Le ferite del corpo guariscono, quelle che le hanno ridotto l’anima a brandelli no. E lei non ha alcuna intenzione di far nulla a tal proposito.Le basta tirare di boxe e far finta che vada tutto bene, infarcendo ogni frase di sarcasmo e battute simpatiche. Così, Olivia, sua sorella più piccola, crescerà in modo “normale”.  Niente di più sbagliato. Olivia sa che Kacey non sta bene, che ha bisogno di cure, che è rotta, “guasta dentro” come ama definirsi lei stessa.La loro esistenza sembra destinata a un futuro inchiodato al doloroso passato, fino a quando un misterioso ragazzo entrerà nella vita di Kacey, sconvolgendola. Se in bene o in male, dovrete scoprirlo voi.
Libro scritto benissimo, con scambi brillanti e divertenti. Sarcasmo a gogò, anche quando la discussione sembra vertere su temi che poco hanno a che fare col divertimento, si ride. Dunque chapeau all’autrice! I personaggi satellite sono azzeccati e molto credibili. C’èStorm, la finta svampita spogliarellista, Tanner, il padrone di casa che somiglia a Super Sloth, mitico personaggio dei Goonies, che io adoro!!! Ben, buttafuori palestrato e la dolcissima Zoe.
Consigliatissimo.
Dò quattro cupcake solo perché, aimè, avevo capito tutto a pagina 15.




Rhoma G.




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