11 giugno 2015

Recensione "Odio quindi amo" di Susan Elizabeth Phillips


Trama:
All'epoca delle scuole superiori a Parrish, Mississippi, Sugar Beth Carey aveva il mondo in pugno. Era la ragazza più ricca e più popolare della scuola, era lei che decideva quali erano i tavoli più in della mensa, con quali ragazzi si poteva uscire e se l'imitazione di una borsa di Gucci era accettabile se non eri la figlia dell'imprenditore più ricco della città e non potevi permetterti l'originale.
Bionda e divina, aveva regnato incontrastata. Quando aveva lasciato Parrish per andare all'università, aveva giurato di non farvi ritorno mai più. Solo che adesso, quindici anni e svariati mariti dopo, si ritrova senza soldi, senza speranze e senza alternative, e si vede costretta a tornare nella città che pensava di essersi lasciata alle spalle per sempre per cercare un quadro di enorme valore lasciatole in eredità da sua zia. Qui scopre che Winnie Davis, la sua nemica di più lunga data, adesso ha tutto il successo, i soldi e il prestigio che un tempo appartenevano a lei. E, peggio ancora, Colin Byrne ‒ l'uomo a cui Sugar Beth aveva distrutto la carriera ‒ è diventato uno scrittore ricco e famoso e ha acquistato la villa in cui Sugar Beth è cresciuta. Come se non bastasse, tutti gli abitanti di Parrish, primo fra tutti proprio Colin Byrne, sembrano intenzionati a vendicarsi di tutte le cattiverie che Sugar Beth ha compiuto durante gli anni della scuola. Tuttavia, nonostante la sua insolenza e il carattere apparentemente duro, Sugar Beth non è più la perfida ragazzina viziata che tutti ricordano. Adesso è una donna molto più saggia e più matura, e piano piano riuscirà a riconquistare l'affetto della città e a fare breccia nel cuore delle persone che avevano più motivi per odiarla. Troverà così delle amiche, una sorella e un nuovo amore che non si sarebbe mai aspettata.



Recensione:
Nuova lettura, stessa affermata autrice: Susan Elizabeth Phillips.
Dire che l'adoro è poco. Dire che amo quello che scrive non rispecchia minimamente quello che si prova una volta finito un suo lavoro.
L'ho scoperta con i Chicago Stars, che ho letto in ritardo rispetto le uscite, ma ho recuperato con l'ultimo lavoro: ODIO QUINDI AMO, lo stile è sempre il suo, la storia tratta quasi la stessa tematica dei Chicago e il risultato rimane lo stesso: UNA MERAVIGLIA.

«Allora cerchi di ascoltare una persona che ci è passata. A volte, signor Byrne, un semplice ‘mi dispiace’ è il massimo che una persona riesca a dire.»
«E a volte il massimo non è abbastanza, non ti pare?»


La protagonista di questa nuova storia è la bellissima ed esuberante Sugar Beth, una giovane donna con un passato pieno di lustrini e corone da reginetta e un presente fatto di pochi soldi, poche certezze e tanti errori.
SugarBeth aveva lasciato Parrish, una piccola cittadina del Mississippi, quando finito il liceo si trasferì col fidanzato al college, lasciandosi dietro delle amiche che la veneravano, una madre amorevole e un padre poco presente.
SugarBeth era una leader, incuteva timore e non si curava più di tanto se con le sue azioni riusciva a spezzare l'autostima e i cuori delle sue povere vittime; la sua preferita era Winnie Davis, una ragazzina di bassa statura, rotondetta che a prima vista non aveva nulla di speciale ma possedeva l'unica cosa che SugarBeth voleva: L'amore di suo padre. Perchè Winnie Davis non era solo una compagna di liceo contro cui sfogare il suo lato ribelle, era l'altra figlia avuta da una relazione extraconiugale tra suo padre e Sabrina Davis...
Sugar Beth non perdeva occasione di metterla in imbarazzo, arrivò persino a farla vedere senza vestiti addosso, nelle docce della palestra, ad un gruppo di ragazzi amici suoi e del suo fidanzato Ryan.
L'unica persona che non era sotto il suo incantesimo era il giovane professore Colin Byrne, che una volta scoperto il brutto scherzo cercò in tutti i modi di farla punire.
Questo accanimento portò Sugar Beth a inscenare una bugia che costò la cattedra al professore.
Ben presto il liceo finì e SugarBeth partì per il college con Ryan, ma l'idillio giovanile finì presto e così anche la loro storia.
Sugar Beth iniziò a collezionare matrimoni e insuccessi, fino a quando trovò l'amore con il magnate 70enne Emmett Hooper, che però morì lasciandola senza un soldo e senza certezze.
Ed è proprio da qui che parte la storia: dal ritorno di Sugar Beth a Parrish.
Le cose purtroppo non son più come le ricorda lei, non ha più amici, nessun punto di riferimento tranne che la sua vecchia casa, La Sposa del Francese, che ben presto scopre essere di proprietà di una sua vecchia conoscenza: il professor Byrne, che è ritornato a Parrish dopo l'esilio causato dalla bugia di Sugar Beth.
Ovviamente l'incontro tra i due non è dei migliori, e mentre Sugar Beth cerca di intavolare un discorso di scuse, Colin fa di tutto per non accettarle o per meglio dire non ascoltarle.
Sugar Beth si ritrova così a vivere nella rimessa di sua zia Tallulah, ma presto si scopre che il ritorno di SB non è altro che il disperato tentativo di trovare l'unica cosa che può risollevare le sue finanze: il quadro che un famoso pittore dipinse per la sua defunta zia.
Senza soldi e con poche speranze decide di chiedere lavoro tra i vecchi amici, ma questi ultimi venuti a conoscenza delle carognate passate le voltano le spalle, l'unico che sembra volerle dare un aiuto è Colin, che per umiliarla e ottenere così una sua rivincita la assume come governante.
Quello che tutti sembrano dimenticare è che SB sembra aver perso tutto tranne il suo invincibile orgoglio, così una sera durante una cena a casa di Colin il piano umiliante prende forma e SB si ritrova a dover servire le sue vecchie amiche, e tra tutte loro c'è pure Winnie Davis, che adesso ha preso quello che anni prima era il suo posto: è diventata il leader delle Coralline, il suo club di amiche, la moglie di Ryan Galantine e la proprietaria di un negozio d'antiquariato.
La resa di SB davanti tutti i suoi vecchi amici, fa aprire gli occhi di Colin, che inizia a vederla sotto una nuova luce....
Ma questa nuova SB riuscirà a conquistare il cuore degli altri abitanti di Parrish, Mississippi?
E cosa ancora più importante, riuscirà a recuperare i rapporti con quella che adesso è rimasta la sua unica famiglia?

«Okay, finalmente ho capito perché sei così ostinato su questa cosa. Vuoi che mi innamori disperatamente di te, tanto da non riuscire a pensare a nient’altro. Poi, quando mi sarò trasformata in un bel cumulo di poltiglia e mi metterò a implorarti per ricevere qualche briciola del tuo affetto, mi riderai in faccia e te ne andrai. È questo che avevi in mente fin dal principio, no? La vendetta perfetta per quello che ti ho fatto alle superiori?»


Quello con Sugar Beth e Colin è stato un viaggio impetuoso, fatto di momenti divertenti, passionali ed emozionanti.
Come tutti gli altri suoi romanzi che abbiamo imparato ad amare anche in questo la Phillips costruisce storie parallele che incrementano la storia e la migliorano, dando un tono da romanzo corale ricco di spunti e lezioni di vita.
Il lieto fine rimane in sospeso fino all'ultima pagina facendo così entrare il lettore in quell'atmosfera di attesa e di ansia che vive la protagonista. Vi ritroverete a tifare per l'una e per l'altra sorella e alla fine mandare al diavolo pure Colin, e poi amarlo follemente per la genialità inglese che lo contraddistingue.
Riderete per le continue punzecchiate che Colin e B si lanceranno ed è proprio da li che inizierete a shipparli come coppia.
Gioirete nel finale, perchè non sempre quello che si crede impossibile alla fine lo è realmente.
Amerete ogni personaggio, da Gordon a Jewel, e ognuno di loro vi regalerà un ricordo felice.
Insomma la Phillips riconferma il suo innato talento nel saper colpire dritto al cuore del lettore e fargli vivere una bellissima e struggente storia d'amore, la minuziosità dei particolari sia caratteriali che logistici, impreziosisce la lettura e lo rende imperdibile.
Così come per tutti gli altri lavori di questa stupenda scrittrice il consiglio è assicurato. Leggete qualsiasi cosa ideata da questa meravigliosa donna. Non ve ne pentirete.

Anto



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