24 ottobre 2015

Recensione: “Dodici porte” e intervista a Daisy Franchetto


“Dodici porte” è una lunga fiaba che si snoda attraverso dodici passaggi simboleggiati dalle porte che la protagonista (Lunar) supera, trovandosi a conoscere di volta in volta luoghi e dimensioni diverse. È un percorso di guarigione, ma anche un viaggio iniziatico alla scoperta delle sue reali origini. I personaggi e i luoghi incontrati rappresentano simbolicamente parti psichiche della protagonista e manifestazioni del percorso da compiere per superare il dolore legato al trauma subito.
Lunar è una giovane, vittima di violenza. La notte stessa in cui si consuma il terribile episodio si trova a bussare a una porta in cerca di aiuto. È la porta della Casa. Le apre una strana donna accompagnata da un animale speciale. È questo il primo contatto di Lunar con una dimensione interiore che non credeva esistesse. La giovane tenterà di far fronte al periodo di dolore e di angoscia che la aspetta contando sulle sue forze e sull’aiuto della famiglia, ma quando si ritrova faccia a faccia con il suo carnefice, si rende conto di aver bisogno di un aiuto ‘particolare’.
Inizia così il percorso di guarigione all’interno della Casa, alla scoperta di personaggi e luoghi fantastici: i contenuti della sua psiche, ma non solo.


“Dodici Porte” è la storia di Lunar, un'adolescente vittima di un abuso sessuale, il cui tema occupa le pagine iniziali del romanzo con una delicatezza che sensibilizza il lettore.
La giovane protagonista, attraverso le dodici porte tratteggiate nel romanzo, affronta un percorso in grado di farle superare le remore del trauma subito. Si tratta di prove che la costringeranno ad affrontare e superare difficoltà che dovranno renderla più forte e capace di confrontarsi con la nuova realtà e con le angosce che ne derivano.
Ci si trova in tal modo immersi in un mosaico di mondi diversi, a confronto con una carrellata di personaggi immaginari e surreali che proiettano Lunar e il lettore in dimensioni oniriche e fatate, lontane dalla realtà di tutti i giorni.
In conclusione, attraverso sottili metafore di vita, questo delicato romanzo fantasy ci conduce in un viaggio interiore alla scoperta di noi stessi, perché le paure e le prove che Lunar affronta di porta in porta per portare a termine il proprio percorso, sono simili alle battaglie che ciascun individuo è chiamato a combattere affrontando la vita. Un viaggio che l'autrice fa compiere al lettore con semplicità e attraverso un piacevole stile di scrittura




L'autrice del romanzo è Daisy Franchetto al suo esordio letterario. Cosa ti ha spinto a coltivare la passione per la scrittura? Qual è stato il percorso che ti ha portata a condividere con il pubblico la tua prima esperienza come autrice? 

Ho sempre prediletto la scrittura come canale di comunicazione, ma non mi sono mai sentita in grado di comporre qualcosa di articolato e complesso come un romanzo. L'occasione è venuta con la gravidanza e la pausa che mi sono voluta prendere da una serie di impegni. La storia è giunta per vie misteriose. Ho scritto la prima pagina, consapevole che il tema che andavo a toccare era forte, ma senza sapere cosa sarebbe accaduto dopo, e poi lentamente tutta la vicenda ha preso corpo.

Daisy è anche lettrice oltre che autrice? C'è un genere letterario che ami in particolare?

Sono prima di tutto una lettrice! Leggo qualsiasi cosa, purché non sia un'istigazione alla violenza e all'intolleranza. Mi piace il fantasy, molto, ma non leggo solo quello.

Esiste un autore, o un artista in genere, che ha influenzato in maniera speciale il tuo percorso letterario?

Molti probabilmente. Però ricordo chiaramente il momento in cui, leggendo Queste oscure materie di Pullman, mi sono detta: Vorrei saper scrivere una storia così. Vorrei saper parlare attraverso immagini e metafore.

Veniamo al tuo romanzo. Pur essendo una storia che sconfina nel fantasy, si tratta anche di un viaggio che invita il lettore a scoprire il proprio universo interiore. Da che cosa hai tratto spunto per la stesura del romanzo? Qual è stata la scintilla che ti ha fatto scoccare l'idea?

Come dicevo poco fa, l'inizio della vicenda è giunto improvviso. Ho preceduto navigando a vista, disponendo di alcuni punti fermi, le dodici porte e pochi altri elementi, sviluppando a mano a mano la vicenda e traendo spunto dalle immagini che mi giungevano. In pratica, cercavo di raffigurarmi visivamente ciò che sarebbe avvenuto. Nello sviluppo della storia sono entrati gli elementi portanti della mia formazione e il mio vissuto. A posteriori, mi rendo conto che questo romanzo è stato una lunga rielaborazione personale. L'idea di fondo è che sia possibile la trasformazione di qualsiasi evento ci coinvolga e che la scelta spetti a noi.

Il tema di fondo del romanzo è rappresentato da un argomento molto delicato, vale a dire la violenza sulle donne. Anche nella descrizione dei due mondi antagonisti con i quali la protagonista viene a contatto, uno tradizionalmente maschilista e l'altro governato da personalità al femminile, traspare la volontà di affrontare un tema sociale importante come quello dei diritti della donna. Ti senti di dire qualcosa a riguardo?

La differenza sociale tra uomini e donne è un tema che mi tocca profondamente. La violenza sulle donne ancora di più. Riconosco che tra uomini e donne ci siano delle differenze, anche se il Maschile e il Femminile sono da sempre mescolati in ognuno di noi, ma quando si parla di diritti queste differenze cadono. L'essere umano nasce con alcuni diritti che gli devono essere riconosciuti sempre e ovunque. Qualcuno mi ha fatto notare che il romanzo suona un po' sessista e che gli uomini non ne escono con una bella immagine. Per certi versi devo dire che è vero. In questo entra la mia esperienza personale. Nella vita ho incontrato uomini meravigliosi, ma molti molti orchi. Circa i mondi antagonisti cui accennavi prima, invece, devo spiegare che ho calcato la diversità tra i due ambienti per rappresentare due Archetipi, due immagini simboliche. 

Come riesci, se ci riesci, a conciliare la tua vita privata con l'attività di autrice? Hai anche altri hobby e interessi nella tua vita privata?

Cerco di conciliare con grandi difficoltà, perché non riesco a scrivere quanto vorrei. Per comporre ho bisogno di tempo e raccoglimento. Non sempre è possibile. Mi piace disegnare, cucinare, lavorare a maglia (tutto con scarsi risultati!). La cosa a cui non sottraggo mai tempo è la lettura, che è la base della scrittura.

Parlaci delle tue esperienze a contatto con il mondo dell'editoria. Che cosa ti sentiresti di consigliare a un autore in procinto di pubblicare il suo primo romanzo? Come curi l'aspetto promozionale della tua attività di autrice?

Consiglierei tanta pazienza e tenacia. Pazienza anche nella fase di scrittura. Dedicare tanto tempo alla rilettura e alla fase di editing, è un tempo ben speso e i lettori vi ringrazieranno. Pazienza anche quando ci si propone all'esterno, le risposte arrivano, ma non veloci quanto vorremmo. E, infine, consiglierei di tenersi lontani, lontanissimi, da chi chiede denaro per pubblicare o per promuovere il romanzo. Meglio il self publishing che essere rappresentati da agenzie o case editrici che non investono in noi e nel nostro valore.
La promozione è la parte nella quale mi sento più carente. Promuoversi è difficile. Lettere Animate Editore, il mio editore, è una casa editrice piccola, ma con idee innovative e questo è un grande aiuto. Da sola cerco di contattare blog per le recensioni e le segnalazioni, e fondamentale è il lavoro sui social. Sembrerà poi strano, ma un aiuto arriva anche da altri autori. Persone che dovrebbero essere in competizione con te finiscono per essere i tuoi primi sostenitori. Adoro questo aspetto.

Veniamo, infine ai tuoi progetti futuri. Attualmente ti stai dedicando alla scrittura di un nuovo lavoro? Se la risposta è affermativa, si tratta sempre di un lavoro che segue il filone di “Dodici porte” oppure è qualcosa che appartiene a un genere totalmente diverso?

Si sto scrivendo, oramai è una droga. Scrivo racconti e, sì, ho appena ultimato l'editing sul seguito di Dodici Porte che spero vedrà presto la luce.

Ringrazio di cuore per questa intervista e buone letture a tutti!

2 commenti:

  1. Ho letto il libro di Daisy e trovo che la recensione rispecchi in pieno ciò che è Dodici Porte. Bella l'intervista, bravi! Il sequel sta per arrivare? Non vedo l'ora!
    Claudia

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