10 novembre 2015

Recensione: "Ciliegio in fiore" di Nora Noir



Beatrice lavora nell’ufficio stampa di una multinazionale giapponese. È forte, attraente e determinata, forse anche troppo, ma tutte le sue certezze crollano quando una sera, rincasando prima dal lavoro, trova il suo compagno a letto con un’altra. L’episodio la costringe a guardarsi dentro: la sua vita ha bisogno di un cambiamento. Netto. Il volantino, visto per caso sulla bacheca dell’azienda, che invita a provare un “Corso di Geisha”, sembra essere l’inizio di questo viaggio interiore… e non solo! Beatrice incontra Alessandro e tra cerimonie del tè, passeggiate tra le vie illuminate per il Natale e kimono un po’ troppo stretti, la sua femminilità inizia a sbocciare prepotente e sensuale, come un ciliegio in fiore.
Dalla mente e dal cuore di un’autrice che racconta l’erotismo in modo elegante e profondo, un romanzo di grandi passioni e forti sentimenti. 



Nora Noir ha fatto di nuovo centro!
Se con “Candy Apple” mi ha trasportata nella magica atmosfera della city londinese, con “Ciliegio in fiore” è riuscita, restando fermamente con piedi e gambe sul suolo italico, a catapultarmi nelle pacifiche e spirituali atmosfere della terra del Sol Levante.
Avete mai pensato di seguire un corso per diventare geishe? No? Beh, nemmeno io.
Tuttavia, dopo aver letto questo libro, se ne avessi la possibilità la coglierei al volo.
La storia inizia in modo drammatico: la protagonista, Beatrice,sorprende il fidanzato in flagrante tradimento. E come logica conseguenza,tra i due, avviene una dolorosa separazione. Anche se,in un momento di debolezza tutta femminile, la ragazza promette al suo ex, di sperare in una eventuale riconciliazione futura.
A quel punto però le urge distrarsi, e quale migliore occasione che iscriversi ad un corso, di primo acchito strampalato, come quello per diventare una esperta dell’ars amatoria orientale?
Qui inizia la svolta; non solo nella disastrosa vita sentimentale di Beatrice, ma per quella che era la personale visione di sé.
Grazie ad Ume, l’insegnante nippo-milanese, la ragazza scopre nuove consapevolezze, visioni, passioni che prima non credeva neppure le appartenessero. Fiorisce. Sboccia proprio come un bellissimo e poetico fiore di ciliegio.
Nora Noir ha questa spiccata capacità di trasmettere al lettore odori, sapori, colori, percezioni sensoriali, quasi impossibili da cogliere solo “leggendo”, e che io trovo fantastica.
Ma, dopotutto, non è questo che rende speciali gli scrittori?
Note particolari le riservo alle descrizioni delle lezioni di “geishismo”, che ho trovato strepitose e al personaggio di Alessandro, poetico, quasi quanto il ciliegio in fiore.


Rhoma G.


Nessun commento:

Posta un commento