10 novembre 2015

Segnalazioni librose



Probabilmente è stato Satana il primo adulatore della storia, ma certo oggi l'uomo non è secondo a nessuno. D'altronde, come Il manuale del leccaculo dimostra, l'adulazione fa parte del nostro patrimonio genetico ed è un comportamento che ci ha aiutato a sopravvivere fin dalla preistoria.
Richard Stengel illustra quest'arte con ironia e ricchezza di documentazione, partendo dai nostri progenitori e attraversando la storia di religioni e civiltà: dall'amore per il Dio geloso dell'Antico Testamento agli appassionati biglietti che una collaboratrice della Casa Bianca indirizza al presidente degli Stati Uniti, da Platone al mondo medievale dei trovatori, la cui indelebile traccia informa il nostro moderno discorso amoroso. E poi Machiavelli e Castiglione, Washington e Franklin, passando per Lord Chesterfield fino ad arrivare a Dale Carnegie (il nume tutelare di ogni buon venditore americano).

Già dalle prime battute, non a caso dirette al lettore, l'adulazione viene messa a nudo tanto da potersi riassumere in un'agile, ma utile, summa di precetti (e chi potrebbe dire di non averne mai avuto bisogno?).
Avversata come un male oppure onorata quale scienza del buon vivere – questo il messaggio indulgente e ironico dell'autore – quasi sempre, e per fortuna, la lusinga è un inganno inoffensivo, un delitto senza vittime che finisce solo per far sentire meglio chi la porge e chi la riceve.
«Geniale, divertente e illuminante». Publishers Weekly
«Non soltanto una storia popolare dell'adulazione ma una guida al suo impiego». The Washington Post
«Un libro intelligente, astuto e affascinante a ogni pagina». Vanity Fair
Richard Stengel attualmente ricopre il ruolo di Sottosegretario di Stato per la Diplomazia e gli Affari Pubblici. È stato direttore delTime e ha scritto per The New YorkerThe New RepublicGQ e MSNBC.com. È autore di January Sun, un libro sulla vita in una cittadina del Sudafrica, e ha collaborato con Nelson Mandela aLungo cammino verso la libertà. Vive a New York con la moglie e i due figli.




Patrick Claes, guru del mercato azionario e appassionato collezionista di armi antiche, viene tramortito con il calcio di una Dreyse nel suo cottage. La prima a dare l'allarme è la sua giovane e intrigante moglie Judith, che lo crede morto. Quando Claes si riprende, scopre che l'aggressore gli ha portato via la sua pregiatissima collezione di pistole. Il commissario Pieter Van In, aiutato dal fido Versavel, sta indagando sul caso, in parallelo alla moglie Hannelore, che nel frattempo è stata promossa giudice istruttore. E ora che finalmente Van In sembra aver messo la testa a posto, e si tiene lontano dalle belle donne e dalle scappatelle, è Hannelore a mettersi nei guai, per il capriccio di dimostrare a Pieter di essere più brava di lui. La trama si infittisce tra maggiordomi che cambiano identità, donne che spariscono e una serie di omicidi che, come in un effetto domino, fa cadere a uno a uno ogni indiziato. Tutti questi fili portano ad Asselberghs, un giallista best seller che ha nello studio una foto di Judith nuda e qualcosa da nascondere. In questo nuovo episodio della saga di Pieter Aspe politici corrotti, broker insicuri e mafia russa desteranno Bruges dal suo torpore borghese, mentre Van In e Hannelore, tra sgambetti, riappacificazioni e club per scambisti, si riscopriranno più innamorati che mai.
«Tre meravigliosi detective, molto politicamente scorretti. L'umorismo è sempre presente, la trama è costruita in modo eccellente, il tutto appare estremamente esotico... a soli 300 km da Parigi». L'Express
«Aspe soddisfa ampiamente la domanda di un buon mistero grazie a una trama intelligente dal ritmo incalzante. Il libro è disseminato di personaggi brillanti, sempre ai limiti di legge». Le Figaro

«Psicologia perfetta, dialoghi briosi, continue scene d'azione, personaggi ben delineati: ecco un ottimo giallo, da servire caldo come un buon piatto».
Le Point
«Van In e la sua eccentrica squadra di colleghi conquisteranno molti lettori, i quali probabilmente troveranno molte affinità con il Maigret di Simenon». Publishers Weekly
«La capacità di osservazione di Van In, insieme al suo sguardo profondo sulla vecchia e suggestiva Bruges, non ha prezzo». New York Times
Pieter Aspe è nato a Bruges nel 1953. Ex precettore, fotografo, commerciante di vini, venditore di granaglie e cereali, custode di una basilica, impiegato in un'impresa tessile e lavoratore stagionale per la polizia marittima, ha esordito come scrittore nel 1995 con Il quadrato della vendetta. Nel 2001 ha vinto il premio Hercule Poirot come miglior scrittore fiammingo di gialli. Autore di 35 romanzi, ha venduto nel mondo oltre 3 milioni di copie. Della serie del commissario Van In, Fazi Editore ha pubblicato Il quadrato della vendetta (2009), Caos a Bruges (2010), Le maschere della 
Nuova pubblicazione per “Edizioni Imperium”: “Immaginare il futuro. Tempo, storia e sci-fi” di Claudio Cordella
Claudio Cordella, esperto di storia quanto di fantascienza, pubblica un interessante saggio sull’immaginario del futuro.
Milano, 8 novembre 2015 – Disponibile in tutti gli store da lunedì 9 novembre, uno studio per la collana saggistica della casa editrice Edizioni Imperium.
È un’idea comune che la fantascienza  si occupi del futuro dell’umanità. Il saggio esamina alcuni maestri del passato e dimostra che essa va oltre il futuro.
L’opera è disponibile in ebook su Amazon ( http://www.amazon.it/Immaginare-futuro-storia-sci-fi-saggistica-ebook/dp/B017JY6DR8/ ), e in tutte le librerie on-line.

dalla sinossi 
Immaginare il futuro. Tempo, storia e sci-fi di Claudio Cordella
Edizioni Imperium – collana saggistica
È un’idea comune che la science-fiction (sci-fi, SF), la fantascienza insomma, si occupi del futuro dell’umanità. Basta fare un veloce excursus tra alcuni maestri del passato, senza dimenticare gli esiti più recenti di questo genere, per rendersi conto che la questione sia assai più complicata di quel che si potrebbe pensare a prima vista. I modi di rapportarsi al tempo, oltre che alle suggestioni offerte dalle scienze storiche, sono assai sfaccettate e vanno al di là della mera tentazione di dar vita ad una lettura profetica. Per esempio, Robert A. Heinlein appare imprigionato all’interno di un presente dilatato americanizzato, tale da limitare non poco la sua comprensione di fenomeni di portata globale. Isaac Asimov, con la sua psicostoria, ambisce alla creazione di un sapere neo-illuminista che possa dirigere la Storia nella direzione voluta. Un desiderio che sfocia in descrizioni iper-semplificate dei processi storici, per di più influenzate dal mito americano della Frontiera. Frank Herbert e Mamoru Nagano, entrambi creatori di saghe monumentali, si dimostrano affascinati dal passato, ben più interessati alle profezie o ai miti, piuttosto che all’indagine del nostro domani. Cordwainer Smith è un creatore di leggende, mentre in Clifford D. Simak e Ray Bradbury, la contemplazione poetica e idealizzata di ciò che era, diventa parte integrante di una prosa dai toni lirici, affascinante quando priva di realismo.
Uno studio che è un invito a riflettere sui preconcetti relativi a questo genere, per poterlo rileggere e ripensare con occhi nuovi.

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