29 febbraio 2016

Recensione di "Temptation" di Connie Furnari



Bellshill 1974, Scozia. Eve ha appena diciotto anni, viso da bambina e una spiccata tendenza alla ribellione, da quando suo padre ha abbandonato la famiglia, lasciandola sola con la madre alcolizzata e una misera borsa di studio per mantenersi fino al diploma.
Frequenta la St. John Academy, un istituto religioso in cui vige ancora la punizione corporale, e a causa del suo carattere impulsivo, si ritrova più di una volta con i segni delle frustate sulla schiena.
Una mattina di pioggia, mentre si reca alle lezioni, Eve conosce Adam.
I due si sentono immediatamente attratti l’una dall’altro, finché giunta a scuola, lei non scopre che quel giovane uomo così affascinante è un prete novizio, Padre Mac Gregor, il suo nuovo insegnante.
Proprio come un’autentica Eva tentatrice, la ragazza prova in più di un’occasione a sedurlo, usando tecniche sempre più imprudenti, venendo ogni volta rifiutata, nonostante lui si lasci scappare degli istintivi momenti di passione e tenerezza.
Adam diventa una vera e propria ossessione per Eve.
Questa relazione proibita, alimentata dal fuoco della tentazione, risveglierà parecchi demoni del passato di entrambi, ponendoli davanti a delle scelte drastiche.

Una storia d’amore intensa e drammatica, tra il suono delle cornamuse e il verde smeraldo degli immensi altipiani della Scozia. “Temptation” è un romance dalle accese tinte erotiche che si legge tutto d’un fiato e che trascina in un turbine di emozioni contrastanti, narrato dall’appassionata voce della protagonista.
Dopo aver assaggiato un frutto talmente proibito, è davvero possibile conoscere la differenza tra il bene e il male?

“Adam ed Eve. Era un crudele scherzo del destino. Anche io sarei stata la causa della rovina di quell’uomo? Sarei riuscita a farlo scacciare dal Paradiso Terrestre, facendogli assaggiare il frutto proibito?
Avrei dato qualsiasi cosa per conoscere il suo passato, per sapere cosa lo aveva spinto a scegliere quella vita.
Sapevo bene che Adam non era un prete come tutti gli altri. I suoi occhi, così straordinariamente verdi, rivelavano un tormento che non avevo mai intravisto nello sguardo di un uomo.” (Eve) 



Ho scelto di acquistare questo libro perché mi ha catturata la trama... 
Avendo amato uccelli di rovo, mi ha colpito la storia di questo amore impossibile e tormentato dalla condizione sociale di entrambi.
Riassumendo velocemente la trama: In una mattinata uggiosa nella Scozia del 1974 la giovane Eve, incontra Adam alla fermata dell'autobus, tra i due è subito attrazione al primo sguardo. La storia si complica una volta arrivata a scuola, dove scopre che il bel ragazzo che le ha fatto provare quei forti sentimenti, altri non è che un prete novizio, che le farà da professore per un periodo di tempo. Inizia così una sfida di sguardi e confessioni ardenti da parte di Eve, che resasi conto di amarlo, farà di tutto per farsi ricambiare e porteranno Adam ad arrendersi a quel nuovo sentimento che prova per questa vivace e appassionata ragazza.
Così l'ho letto in un paio d'ore, trovandomi alla fine del 13 capitolo alquanto delusa, ma non dalla scrittura o dalla trama in sè, ma dalla fretta con cui si sono svolte le cose.
Non so se la scrittrice è stata costretta a racchiudere la storia in pochi capitoli, o è stata proprio una scelta voluta da se stessa, fatto sta che la delusione è stata tanta.
Ero partita con cinque cupcake sicuri che sono scesi a tre per la corsa precipitosa che ha preso la storia.
Il tutto si racchiude in presentazione, frustate, tensione sessuale alle stelle, frustate, suicidio, misteri svelati e conoscenza carnale. Non dico che doveva essere un libro con tantissime pagine, ma almeno una decina di capitoli in più, di certo, non sarebbero stati sgraditi.
Una partenza eccellente che ha perso velocità e attrattiva con l'andare avanti.
Consigliato a chi ama le storie d'amore mordi e fuggi.
Carino con riserva.





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