06 aprile 2016

Recensione: Come miele e neve di Siro T. Winter



«Perché batte il cuore?»
È questa la domanda che Lucia “Lou” Zarda, trent’anni, siè posta per tutta lavita.
Ferita e delusa dopo la fine della storia decennale con Andrea Marini, Lou vive nel suo mondo fatto di colori e tele e di lunghe passeggiate solitarie fino alla spiaggetta che guarda al parco di Seurasaari di Helsinki, divisa tra il lavoro al Museo d’arte contemporanea e il bozzolo sicuro della sua piccola casa.


L’incontro inaspettato con il musicista che vive a pochi passi da lei, l’affascinante e misterioso Vilhelmi Niemi e i suoi verdi occhi di giada getterà mille dubbi su Lou, investendola con un turbinio di nuove emozioni, incertezze e speranze.
La voglia di lasciarsi andare si scontra con l’antica paura di non essere abbastanza.
Scappare o restare rischiando di essere ferita di nuovo?
Lasciarsi amare o rifugiarsi nella solitudine rassicurante?

Un susseguirsi di eventi inaspettati spingerà Lou a compiere una scelta che potrebbe cambiarle per sempre la vita.
Anni dopo, il destino porterà nuovamente Lou ad Helsinki, nel la terra che l’ha adottata e nella quale si sente a casa, la fredda e magica Finlandia con le sue aurore boreali e il sole di mezzanotte, dov’ è sempre stato il suo cuore.
Il ricordo di Vilhelmi, di colui che ha amato profondamente, non l’ha mai lasciata, tormentandola anche nei sogni.
Forse le loro strade si incroceranno ancora una volta e Lou troverà la risposta alla sua domanda.




Ho iniziato a leggere questo romanzo convinto di trovarmi tra le mani una delle tante storie d'amore già lette e rilette mille volte, meravigliandomi invece nel constatare, con il trascorrere delle pagine, di essere al cospetto di un lavoro che non propone i soliti cliché triti e ritriti tipici di molti prodotti recenti del genere romance.
A dire il vero l'inizio non è stato per nulla incoraggiante. Nel leggere di una giovane protagonista italiana emigrata in Finlandia al seguito del bellissimo fidanzato che la abbandona per una modella tedesca senza che lei neppure decida di metterlo al corrente del proprio stato di gravidanza, sono rimasto un po' perplesso.
Quando ho poi scoperto che Lou, diminutivo di Lucia, ha tragicamente perso il bimbo che portava in grembo, ho avuto paura di trovarmi di fronte a un melodramma un po' forzato, benché lo stile narrativo sciolto e accattivante, nonché le vivaci relazioni tra i personaggi, mi allietassero la lettura del romanzo.
Nel veder entrare in scena Vilhelmi Niemi, l'affascinante vicino di casa, musicista e leader di una popolare rock band finlandese, ho ancora temuto che l'arrivo del solito dio della bellezza fosse la mazzata decisiva. Invece è qui che è successo il miracolo, confermando ancora una volta che non è giusto valutare i romanzi solo dalla lettura delle prime pagine o dei primi capitoli.



Già, perché l'autrice, dopo l'accensione della scontata scintilla tra Lou e il fascinoso cantante, complice il contemporaneo ritrovamento di una micetta randagia in una fredda e nevosa notte boreale, ha trasformato il romanzo in una vicenda dai contorni intensi, dove i protagonisti recitano un copione che dopo l'iniziale storia d'amore dall'apparenza sdolcinata diventa una toccante vicenda umana, coinvolgendo in pieno i personaggi secondari, tutti quanti descritti con una maestria tale da trasformarli in icone importanti. Tra questi cito Nur, l'affascinante e capricciosa hostess coinquilina di Lou nell'appartamento di Helsinki, oppure Simone, l'ex compagno di università sensibile e affezionato come soltanto un amico gay può essere. Ma anche Mara, protagonista di una vicenda delicata e toccante, per giungere all'affettuosa figura dell'anziano signor Korhonen, altro vicino di casa di Lou durante il suo soggiorno finlandese.



Sono loro, i personaggi di contorno, a colorare il romanzo di vita e a dare spessore a una storia raccontata con ottima proprietà narrativa e con uno stile accattivante e descrittivo.
L'unico appunto che mi sento di muovere alla bravissima autrice riguarda l'eccessiva lunghezza del lavoro, dovuta forse al troppo amore per i personaggi creati. Trovo abbia circostanziato alcune parti all'eccesso, quasi come se non volesse separarsene, ma dal punto di vista delle lettrici, pubblico al quale è indubbiamente rivolta quest'opera, forse questo aspetto no rappresenta un debito, bensì un punto a favore.
Concludo spendendo due parole per l'epilogo, presentato da un punto di vista che definirei simpatico, tenero, inusuale e fantasioso.
Un finale che personalmente mi ha toccato nel vivo perché non credo sia accaduto per caso che l'inizio e la fine di un importante amore della mia vita siano coincisi con l'arco esistenziale di una bellissima micia nera. Grazie Siro T. Winter per avermi fatto ricordare Pelù





3 commenti:

  1. Grazie! Aver convinto anche un maschietto dopo più di 500 pagine, mi riempie di soddisfazione!

    RispondiElimina
  2. Ottima lettura, un romanzo che coinvolge tantissimo

    RispondiElimina
  3. Bellissimo libro 😍 Vilhelmi indimenticabile. Un libro che ti tocca il cuore

    RispondiElimina