28 aprile 2016

Un the in compagnia di Christiana V



Come nasce in una persona la passione per la scrittura?

Ah, domanda da un milione di euro! Per quel che mi riguarda, non riesco a identificare il momento in cui la scrittura sia diventata una passione, ma so quando ho sentito l'esigenza di scrivere. Sono sempre stata una lettrice forte con una fantasia molto fervida, ma non avevo mai avuto lo stimolo di imbracciare la penna ed esternare pensieri. Poi, però, è subentrato un evento a sconvolgermi la vita e la scrittura è diventata auto terapia.

Un valido scrittore deve essere prima un ottimo lettore? 

Assolutamente sì! Uno scrittore non può prescindere dalla lettura, è la base dello studio che farà per la propria scrittura, per trovare il proprio stile.


Parlaci delle tue opere, a quale target di lettori si rivolge?

I miei primi due testi, Il sigillo di Ametista e L'enigma dell'Opale, erano urban fantasy, lo stesso dicasi per il racconto Soffio vitale, che fa parte dell'antologia Elements Tales. Poi mi sono spostata sul paranormal erotico con Blood Catcher, e infine sul romance contemporaneo con Crudele come il sole. Sono una a cui piace sperimentare, si vede???

Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?

È stata quella "fetente" di Clizia! Ero impegnata nella stesura di Blood Catcher 2 e lei cosa fa? Comincia a sussurrarmi all'orecchio il suo nome, mi punzecchia il fianco e mi mostra Jacopo. In pratica, è stata così irritante che ho dovuto accontentarla, ed ecco come ha visto la luce Crudele come il sole.



Cosa pensi del connubio scrittura-web-social. Oggi un autore non ha altro modo per far conoscere se stesso e le sue opere?

Direi che oggi tutta la vita di un autore si svolge sul web, se solo si vuole pensare che si scrive su file, il passo è davvero breve, e sì, i social media rappresentano lo strumento più immediato per farsi conoscere, a volte anche l'unico che gli autori possono permettersi per la promozione.

Che speranza ha un autore di riuscire a scalare le vette senza essere sommerso dai milioni di libri che ogni anno si pubblicano?

Altra domanda milionaria! In realtà il mercato è talmente saturo di prodotti, spesso pessimi, che ingolfano l'intero sistema e a pagarne lo scotto sono sempre gli autori che valgono, quelli che, da veri professionisti, propongono lavori validi e curati da ogni punto di vista. Per quel che mi riguarda, ho cercato di "inventarmi" una strategia di marketing che stesse bene a me. Non sono una grafica, ma mi diverto a smanettare con Photoshop, quindi ho cominciato la campagna promozione molto prima dell'uscita del mio romanzo presentando in pagina di tanto in tanto banner e teaser. Beh, ha funzionato!

Quali sono i pro e i contro tra pubblicare in Self oppure ricevere un contratto da una Casa Editrice?

Io ho seguito entrambi i percorsi e non voglio sparare a zero su una categoria oppure l'altra, ma per le esperienze che ho vissuto e l'odierna editoria, sono sempre più convinta che l'auto pubblicazione sia la strada del futuro. Spesso i contratti delle CE, a meno che non siano seguiti da agenti che li sanno impugnare e farsi valere, nascondono delle insidie per gli autori, che poi si trovano vincolati per anni. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio, quindi se si decide di pubblicare da sé è bene essere coscienti che si è totalmente responsabili di ogni passo del proprio testo, per cui non esiste che poi ci si lamenti che i lettori commentino gli orrori ortografici, le copertine che sembrano collage elementari, impaginazioni assurde e altro. Bisogna essere coerenti con la strada che si sceglie e accollarsi l'onere del proprio operato.

Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.

Il Signore degli Anelli, ma è solo il primo a venirmi in mente, in realtà sono talmente tanti! Da lettrice insaziabile non poteva essere altrimenti ;)

In tre parole descrivi la tua scrittura.

Miiii, così poche??? Vabbè, se proprio devono essere solo 3... Sono una seguace della regola d'oro: Show Don't Tell.

I consigli sono sempre preziosi, cosa ti senti di raccomandare a un autore che decide di dare vita al proprio sogno e buttarsi nel mondo dell’editoria?

A prescindere dalla strada che sceglierà di intraprendere, è bene che l'autore si prepari a leggere tanto e di tutto. Uno scrittore deve saper scrivere con criterio, usare le tecniche di scrittura e il lessico più appropriati a un genere. Non deve avere fretta, perché rischia di tirar fuori un prodotto mediocre e banale, che nessuno vorrà leggere. Per questo motivo dovrà fare molta ricerca, e poco importa il genere: bisogna studiare per scrivere qualcosa di bello, completo e sfaccettato. Al termine della scrittura è bene che si affidi a betareader e editor. Quando conosciamo quel che abbiamo scritto, difficilmente riusciamo a vedere non solo i refusi, ma soprattutto gli errori, quindi per me è obbligatorio farsi aiutare nella stesura ed eventualmente non avere paura di buttare tutto all'aria e ricominciare a scrivere da capo.

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