23 maggio 2016

Recensione: Nemmeno un grammo del mio amore di Robin C.


William non era mai stato disonesto con Anna. Non aveva finto di amarla per conquistarla. 
Il loro era un rapporto deviato e corrotto. Una relazione simile a una crudele spirale, in grado di trascinare entrambi sempre più in basso, verso un inevitabile disastro.
Lui l’aveva fatta sentire importante, l’aveva fatta sentire una nullità, l’aveva fatta sentire sensuale, l’aveva fatta sentire sporca.
Soprattutto l’aveva trasformata nell’oggetto di un desiderio potentissimo e assoluto.

Non rimpiangeva nulla, Anna, ma era stanca del loro gioco. Stanca al punto di mettere la parola fine alla loro folle storia.
Non poteva però prevedere le conseguenze di quella scelta.


E come volevasi dimostrare, leggere una storia di Robin C non delude mai.
Il titolo parla da solo e dice molto, ma io voglio sottolineare ugualmente che se siete alla ricerca dell'amore purificatore, quello che risana ogni cosa, trasformando l'uomo più corrotto, storto, sporco, perverso in un orsacchiotto alla Winnie The Pooh, tenerone e innamorato della sua donna, avete comprato il libro sbagliato. Cercate altrove; è facile visto il proliferare, nel panorama del nuovo boom letterario, di storie dai finali improbabili e forzatamente e assurdamente lieti.
Qui si legge di un triangolo amoroso che va ben oltre l'immaginabile. Un triangolo dove l'egoismo, l'ossessione, la passione carnale, il possesso totale e la corruzione dell'anima, la fanno da padrone senza reticenze.
Penso di poter affermare che nessuno dei personaggi riesca a farsi amare incondizionatamente come spesso succede con la lettura di un libro. Nel mio caso una simpatia si è accesa per Edward, l'uomo che più di tutti subisce, o forse è meglio dire, si lascia trascinare con piena consapevolezza, nel mondo corrotto e perverso di Anna e William. Tutti e tre sono, in qualche modo, vittime e carnefici di loro stessi.
Con lo scorrere delle pagine si capisce che non può esserci redenzione per nessuno di loro. E ammiro l'autrice per aver avuto il coraggio di portare avanti la storia verso l'unico epilogo possibile senza ridicolizzare i suoi meravigliosi personaggi, come invece mi capita sempre più spesso di leggere.
Il modo di scrivere di Robin C è scorrevole, piacevole, pieno, ricco, erotico sì, ma senza volgarità gratuite. Meravigliosamente corretto dal punto di vista grammaticale e di sintassi, il che, con quello che gira ultimamente - e spesso con il beneplacito di case editrici che, ai mie occhi di lettrice compulsiva, perdono di credibilità -, fa un'enorme differenza nel godimento pieno di una lettura. E ciò che adoro di lei, è la sua capacità di mettere a nudo l'anima del personaggio in tutte le sue sfaccettature, siano esse positive che negative.
Ho amato incondizionatamente i libri di questa donna e, prima ancora, le numerose fan fiction scritte in maniera egregia, diretta e senza fronzoli.
Per cui, sì... è un libro che vale la pena leggere, ma solo se si è disposti ad accettare alcuni passaggi che possono in qualche modo ledere la morale di menti tristemente chiuse.



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