22 luglio 2016

Un the in compagnia di Giuliana Guzzon



Benvenuta Giuliana Guzzon e grazie per essere qui con noi. Iniziamo la nostra chiacchierata con la prima domanda:

Come nasce in una persona la passione per la scrittura?

Ognuno ha un approccio diverso per la scrittura. Mio nonno materno si è occupato della mia educazione e mi ha seguita nelle tappe fondamentali della vita. Lo ricordo con molto affetto mentre mi leggeva alla sera, soprattutto d'inverno davanti al camino, i testi di mitologia greca al posto delle comuni fiabe
che si raccontano solitamente a una bimba di sette anni. La letteratura faceva parte del mio percorso formativo ed è certamente grazie a lui se ho iniziato e continuato a scrivere. Il passaggio dalla mitologia ai classici del '200/300, fino all'800, è stato molto breve. A nove anni scrivevo i primi versi, avevo bisogno di sentire mio un mondo che ancora non mi apparteneva. Poi crescendo, tutti gli elementi esterni alla organizzazione della struttura verbale hanno via via acquisito importanza, per poi prendere spazio nella mia espressione e fantasia individuale.

Un valido scrittore deve essere prima un ottimo lettore?

Ritengo fondamentale la lettura per ottimizzare la scrittura. Leggere molti libri all'anno, cercare gli autori preferiti e titoli nuovi allena la mente in continuazione.

Parlaci delle tue opere, a quale target di lettori si rivolge?

La mia prima pubblicazione è uscita con Amazon.it, un Self Publishing in ebook della Silloge poetica “Una rosa nera e la seta d'un verso per mantello”, di genere gotico.
A novembre 2014 ho pubblicato in cartaceo con Twins Edizioni per David And Matthaus edizioni sempre una silloge poetica, “Sussulta delirante il mio intimo di donna” di genere romantico.
Il cacciatore di libellule è il mio primo romanzo di genere thriller, pubblicato con Youcanprint e StreetLib.
Principalmente mi rivolgo a clienti che sono già interessati all'argomento trattato, che sono in continua ricerca di qualcosa di nuovo.

Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?

Vi svelo che l'idea di scrivere un romanzo è maturata per una sfida lanciata da un mio amico. Aveva letto tutti i miei testi precedenti: poesie e brevi racconti.
Mi ha praticamente costretta, facendomi promettere di terminarlo e siccome sono ambiziosa e mi piacciono le sfide, ho accettato ed eccomi qui con «Il cacciatore di libellule». Ho cercato di creare una storia che fosse innovativa nel genere. Ho dovuto leggere e assorbire un po' di materiale, scartando tutti i modus operandi conosciuti, nella ricerca di qualcosa di originale.

Cosa pensi del connubio scrittura-web- social. Oggi un autore non ha altro
modo per far conoscere se stesso e le sue opere?


Ci sono delle regole di book-marketing e il web e social sono dei mezzi potentissimi per raggiungere i lettori. La costanza, tempo e impegno varia a seconda degli obiettivi che ognuno desidera raggiungere. Sempre più autori scelgono il Self Publishing, sostituendosi alla casa editrice e quindi devono intraprendere un percorso similare. Ma, non sono i soli strumenti a disposizione.
Altri metodi efficaci sono gli approcci diretti con le testate giornalistiche, radio e televisione. Contatto con le librerie per le presentazioni o anche giornate dedicate per firma copie. Poi, ci sono le associazioni culturali che possono essere di notevole aiuto. Di seguito scatta il passaparola tra i lettori.

Che speranza ha un autore di riuscire a scalare le vette senza essere
sommerso dai milioni di libri che ogni anno si pubblicano?


Scalare le vette tra milioni di libri significa porsi degli obiettivi molto alti.
Non esiste una ricetta per il successo, sicuramente un buon prodotto a maggiori possibilità. Un articolo su una testata giornalistica importante che ne racconta la storia editoriale può avere il suo peso. Il lettore, ha sempre l'ultima parola. Sono i lettori che determinano la nostra ascesa attraverso il loro entusiasmo, noi per contro, dobbiamo mantenere vivo il sogno.

Quali sono i pro e i contro tra pubblicare in Self oppure ricevere un contratto
da una Casa Editrice?


La scelta di pubblicare in self non è un ripiego, ma un percorso alternativo.
Per “pro” c'è il fatto che si mantengono i diritti d'autore, mentre, con contratto editoriale, vengono ceduti alla casa editrice che, a volte, pone il vincolo anche per prodotti successivi, per almeno un anno e ha il diritto di fare quello che crede del tuo libro. Se mi pubblico non ho mesi e in alcuni casi anni
di attesa per avere una risposta magari negativa. Le royalties sono chiare e corrisposte mensilmente, mentre con CE a volte si aspettano tre/sei mesi e in alcuni contratti i pagamenti sono annuali. La percentuale dei compensi in self è più alta. Un libro auto pubblicato ha costi minori, quindi ci sono più vantaggi per il lettore che spende meno per acquistarlo.
Per contro al self, una casa editrice ha la distribuzione (non le EAP a pagamento). Molti più canali e il suo nome in garanzia. Ci sono (o dovrebbero esserci) gli editor a spese della CE per la revisione del testo a tutti i livelli in collaborazione con lo scrittore, per “confezionare” un prodotto efficace.
Inoltre vi è la tutela del diritto d'autore contro il plagio, non impossibile, ma più difficile.

Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.

Piccole donne di Louisa May Alcott

In tre parole descrivi la tua scrittura.

Scorrevole, brillante, pignola.

I consigli sono sempre preziosi, cosa ti senti di raccomandare a un autore che decide di dare vita al proprio sogno e buttarsi nel mondo dell’editoria?

Preparare con cura la stesura del libro: scrivere, riscrivere, lasciarlo riposare e riprenderlo in mano fino a ottenere un risultato perfetto. Anche qui la fretta è nemica, come in tutte le cose.

Un buon incipit, accattivante che attragga il lettore.

Il titolo: adatto al genere di cui si narra e non solo un'idea originale.
La cover: è la prima cosa, con il titolo, che colpisce il lettore e non deve essere scelta a caso.

Uno scrittore deve scrivere per i lettori, non per se stesso.

Leggere, leggere, leggere e seguire il mercato.
Non affidare la prima lettura del libro ad amici e parenti, per la maggior parte non sono imparziali. Scegliere un professionista del settore o proponetelo ai gruppi di lettura.

Siamo giunti alla fine. Ancora un grazie speciale Giuliana Guzzon e un grosso in bocca al lupo per il futuro.


Un grazie speciale a voi per l'ospitalità e l'intervista e a tutti i lettori :)

1 commento: