12 gennaio 2017

Segnalazioni Librose #DeAgostini #Utet

Le ragazze vogliono la luna

Nella famiglia Phoebe Ferraris tutti raccontano una versione diversa della verità. La madre, ex rock star e bugiarda di professione, parla soltanto degli anni di quiete che seguirono la fama, quelli dei figli e della casa in periferia. Luna, sorella maggiore e aspirante cantante indie a Brooklyn, racconta quello che le fa comodo. E il padre… bè, il padre non dice niente perché ha smesso di chiamare già molto tempo fa. Ma Phoebe è stanca di non avere risposte. Vuole conoscere la storia della sua famiglia. Così parte per New York. E, in un’estate indimenticabile, tra amori impossibili e notti brave con la sorella, si mette alla ricerca. Della verità e anche di se stessa. Un romanzo dall’ottima qualità letteraria dalla penna di un’autrice che ha esordito come poetessa.



Ti amo

Spesso pensiamo di vivere nell’epoca della fine del mondo, quella in cui valori, idee e sogni collettivi sono ridotti in cenere. Quella in cui al rischio dell’incontro con l’Altro si preferisce il più semplice e immediato interesse personale. Lo stesso accade a un sentimento pericoloso e travolgente come l’amore: nonostante sia continuamente rappresentato e celebrato, oggi diventa sempre più un piacere individuale, che non cerca lo scambio, addomesticato.Riusciremo a reinventare l’amore e a salvarlo? Per farlo, è necessario restituirgli il ruolo che gli compete: un ruolo senza compromessi, filosofico ed esistenziale. Con Ti amo Simone Regazzoni costruisce un profilo del sentimento amoroso, esaminandone gioie e tristezzeslanci e limiti, ma soprattutto interrogandosi sul suo destino.




L'Europa in trenta lezioni


Un tempo l’Unione Europea non era che un sogno: confinati dal fascismo sull’isola di Ventotene, tra i bagliori sinistri della guerra mondiale che infuria lontano, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi scrivono il famoso Manifesto, in cui l’unità dell’Europa è già «una impellente tragica necessità». Oggi l’Unione Europea – a sessant’anni dagli accordi di Roma che diedero vita il 25 marzo 1957 al suo nucleo iniziale, la Comunità Economica Europea – viene considerata da molti suoi cittadiniun’istituzione distante e complessa, per non dire minacciosa e complicata. Eppure, per il suo ruolo centrale su tutti gli aspetti del vivere comune, l’immigrazione, l’economia, la difesa dei diritti individuali e collettivi o la tutela delle minoranze, bisogna tornare a considerarla una risorsa di tutti e che tutti riguarda. A partire da questa consapevolezza Gianfranco Pasquino ci racconta con passo rapido e ampiezza di sguardo il passato e il presente di questo sogno difficile: trenta brevi lezioni che ricostruiscono gli equilibri di potere su cui si regge, gli organismi di cui è composta, i suoi valori-guida, le personalità che ne hanno influenzato lo sviluppo, le problematiche di ieri e di oggi.


Eccentrici in guerra di Andrea Santangelo (28 febbraio)
Siamo abituati a vedere i militari come uomini austeri, stretti nella disciplina rigorosa della loro divisa. Eppure vi furono soldati che fecero dell’eccentricità la loro uniforme e della capacità di uscire dagli schemi la loro arma migliore;uomini unici, spesso dimenticati dalla storia ufficiale, ma rimasti nelle cronache del tempo per il loro carattere e le loro abitudini. Scopriamo così la storia del colonnello Jack Churchill che provò a resistere alle bombe tedesche suonando la cornamusa, o di Lyudmila Pavlichenko, la migliore tiratrice di Russia; del generale che si sentiva un cowboy o del sergente nudista fanatico di Bibbia e revolver. Con un testo ricco di aneddoti, accurato e divertente, Santangelo ci porta sui campi di battaglia del novecento, salvando le storie uniche di questi personaggi, compagni di armi nel grande esercito degli eccentrici.

Norwegian Wood

In un mondo sempre più veloce e metropolitano, tra cemento e smartphone, fermarsi a contemplare e praticare l’antica arte del legno può essere un’inattesa via di salvezza.
Il norvegese Lars Mytting ci racconta passo passo come si scelgono gli alberi, come si tagliano, come si accatasta la legna e come la si mette da parte per farla asciugare e poi, alla fine, bruciare.
Ma mentre ci parla di taglialegna, di motoseghe e di camini, quello che poteva sembrare un semplice manuale pratico diventa una meditazione sull’istinto di sopravvivenza e sul rapporto tra uomo e natura, fatto di tempi lunghi e silenzi.





Le belle città
La guida turistica chiusa nello zaino, lo sguardo verso l’alto, il viaggiatore dovrà farsi condurre dalle sue sensazioni, da ciò che attrae il suo occhio. Un occhio che, come spiega Marco Romano, dotto urbanista e instancabile camminatore, va nutrito con la curiosità e allenato con lo studio, perché l’estetica della città è una disciplina consolidata e rigorosa, che non differisce in niente dalla valutazione di qualsiasi opera in ogni altro campo della critica d’arte.



Cremlino

Catherine Merridale ci accompagna nel complicato dedalo della topografia e della storia del Cremlino e della Russia tutta, un’epopea tragica che ha visto succedersi gli eredi di Gengis Khan e i boiari, Ivan il Terribile e Pietro il Grande, Nicola I e i Romanov, Lenin e Stalin, Gorbačev e Elc’in, fino al presente di Putin. Più volte distrutto, ricostruito, ripensato e riprogettato, il Cremlino è il frutto dell’unione tra cultura delle steppe e cultura europea, un tripudio architettonico che coniuga stile russo e Rinascimento italiano, eclettismo e autarchia. Nella tetra penombra delle chiese sepolte, sotto la polvere degli archivi segreti, nella miriade di mappe antiche e documenti riservati, batte ancora oggi il cuore politico della Russia.






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È tutta in legno, la Locanda, alterna le pareti scure alle finestre piene di luce da cui entra sempre un po’ di vento. È fatta di poche stanze e una sola certezza: se sai arrivarci, facendo tutto quel sentiero buio che ci vuol poco a perdersi, quello è il posto più bello del mondo.


Libero e Viola si stanno cercando. Ancora non si conoscono, ma questo è solo un dettaglio... Nel 2007 Libero ha prenotato un tavolo alla Locanda dell’Ultima Solitudine, per dieci anni dopo.
Ed è certo che, lì e solo lì, in quella locanda tutta di legno arroccata sul mare, la sua vita cambierà. L’importante è saper aspettare, ed essere certi che “se qualcosa nella vita non arriva è perché non l’hai aspettato abbastanza, non perché sia sbagliato aspettarlo”. Anche Viola aspetta: la forza di andarsene. Bisogno, il minuscolo paese in cui abita da sola con la madre dopo che il padre è misteriosamente scomparso, le sta stretto, e il desiderio di nuovi orizzonti si fa prepotente. Intanto però il lavoro non le manca, la collina di Bisogno è costellata di fiori scordati e le donne della famiglia di Viola, che portano tutte un nome floreale, si tramandano da generazioni il compito di accordarli, perché un fiore scordato è triste come un ricordo appassito. Libero vive invece in una grande città, in una casa con le pareti dipinte di blu, quasi del tutto vuota. Tranne che per un baule: imponente, bianco. Un baule che sembra un forziere, e che in effetti custodisce un tesoro, la mappa che consente di seguire i propri sogni. Quei sogni che, secondo l’insegnamento della nonna di Viola, vanno seminati d’inverno. Perché se resistono al gelo e al vento, in primavera sbocciano splendidi e forti. Ed è allora che bisogna accordarli, perché i sogni bisogna sempre curarli, senza abbandonarli mai. Libero e Viola cercano ognuno il proprio posto nel mondo, e nel farlo si sfiorano, come due isole lontane che per l’istante di un’onda si trovano dentro lo stesso azzurro. E che sia il mare o il cielo non importa. La Locanda dell’Ultima Solitudine sorge proprio dove il cielo bacia il mare e lo scoglio
gioca a dividerli. La Locanda dell’Ultima Solitudine sta dove il destino scrive le sue storie. Chi non ha fretta di arrivarci, una volta lì può leggerle. Come fossero vita. Come fossero morte.
Come fossero amore. Con una scrittura lieve e pervasa di poesia, tra giochi linguistici, pennellate surreali e grande tenerezza, Alessandro Barbaglia ci racconta una splendida storia d’amore.


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