Quando una nuova insegnante entra nella vita della giovane Alba, la tranquilla routine della ragazza viene sconvolta dalle attenzioni che la donna inizia a dedicarle. Alba indaga in silenzio sul passato della professoressa, fino a scoprire un segreto che ne lega le vicende giovanili alla propria famiglia, in un rapporto intriso di misteri, omertà e morte. Attraverso le vicende di una piccola comunità siciliana tra la seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta, il romanzo narra un intreccio d’amore sospeso tra gli orrori di una guerra non ancora dimenticata e un presente votato a una tranquillità soltanto apparente, sconvolta infine da una cascata di eventi che porranno i protagonisti di fronte a un passato irrisolto con il quale saranno costretti a fare i conti.
Salve amici, eccoci qui pronti per il nostro appuntamento con una nuova recensione.
Questa volta parliamo di un romanzo scritto a quattro mani: Una Promessa per sempre di Silvia Maira e Valerio Sericano, edito da Bertoni Editore. Tratto da una storia vera.
Dunque, vorrei precisare che non farò un riassunto, c’è la trama per questo, perché le emozioni che è riuscito a trasmettere questo libro voglio siano anche per voi così travolgenti da leggerli e viverli pagina dopo pagina.
Sicilia, siamo negli anni ‘60, dove la vita di Alba Antognoli è in pieno fervore giovanile, gli amici, i compagni di scuola, la famiglia, creano attorno alla protagonista una sorta di trama intricata, dove non si può fare a meno di andare fino in fondo, per conoscere tutti gli attori di questa storia che viaggia a cavallo di un ventennio. I ricordi di famiglia che sfilano lungo la Seconda Guerra Mondiale sono ancora nitidi, tutto il dolore, le rinunce e le perdite che la guerra ha inflitto alla popolazione italiana vengono a galla racconto dopo racconto. La voglia di vivere, anche in mezzo alle atrocità, di giovani che credevano in un ideale, alla famiglia, al valore dell’amicizia in questa storia colpisce il lettore e danno da pensare. E le penne di Silvia Maira e Valerio Sericano danno molto su cui riflettere e la loro bravura sta nell’aver saputo narrare vicende tratte da una storia vera e renderle ancora più vere, per far sì che il lettore possa essere travolto dagli eventi di due famiglie in primis e di una comunità intera.
I drammi dell’ultimo conflitto mondiale sono ancora impressi nella memoria degli Antognoli e il ritorno a San Giovanni sul Mare di Venere Damato, insegnante, non fa altro che riaprire una ferita nel cuore della famiglia mai del tutto rimarginata.
Con l’arrivo della nuova insegnante d’italiano, cui Alba pare non stare troppo simpatica, getta un velo di mistero sulla situazione surreale e la ragazza inizia la sua personale indagine su chi sia quella donna venuta chissà da dove, ma i cui componenti della sua famiglia non ne vogliono parlare. E più loro cercano di sviare l’attenzione di Alba più lei s’intestardisce a capirci qualcosa. Si sa, conosciamo tutti il detto: la curiosità è donna.
Segreti, racconti passati e presenti si avvicendano in un turbinio di emozioni che ci portano lungo vent’anni di vita vissuta, dove le rinunce e la sofferenza si mescolano alla forza dei sentimenti, all’amore di un giovane uomo per la sua donna, a tutto ciò che è gioia di vivere e che va anche oltre la morte.
Non si può non notare il lavoro che sta alla base di questo romanzo, la raccolta di materiale, l’indagine e le notizie di tempi a noi lontani, di pagina in pagina riescono a far respirare il profumo di quel mare che lambisce il piccolo centro siciliano che ha visto passare gli anni e, con essi, le vite dei protagonisti di una storia vera tutta da leggere.
Alla prossima!
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