Dopo il successo di “A letto con il nemico”, questa è la storia ardente e appassionata che stavate aspettando.
Recensione
Il romanzo parte in maniera
piuttosto lenta in un crescendo di eventi e d’amore. Al trenta per cento della
narrazione inizia a coinvolgere il lettore per non lasciarlo più respirare,
incollato alla lettura. L’inizio ci parla di Edoardo, un uomo provato da un
infortunio sportivo, alle prese con la possibilità di riabilitazione. Dico
lento, perché non sono riuscita a immedesimarmi nella situazione, descrittiva e
a tratti noiosa. Mood erotico, giusto? Non mi è parso. Tutt'altro, direi che
questo è un romance, non un erotico. La situazione si scalda soltanto al cinquanta
per cento del romanzo, quindi a metà, quando i due consumano il primo amplesso.
Quando ho cominciato a leggere, non sono riuscita a immedesimarmi nella
narrazione, pur riconoscendo all'autrice la bravura, il talento e uno stile
fluido e scorrevole. Le situazioni e i pensieri di Edoardo si susseguivano in
maniera coerente, ma forse troppo coerente per far concentrare il lettore sul
personaggio e la storia. Mentre leggevo, mi chiedevo quando sarebbe iniziato
realmente il romanzo, ma ho continuato con curiosità, perché l’autrice è senza
dubbio in gamba. Capisco comunque che la parte iniziale sia funzionale a quella
successiva, tuttavia devo essere onesta col mio gusto personale: non ha presa
come la restante, che è migliore in ogni senso, da ogni lato, sia descrittivo,
che intimo. Finalmente si affaccia l’attrazione e dunque la storia d’amore.
Perché di una storia d’amore si tratta, nonostante si parli un po’ anche di
sport.
Sophie, la protagonista
femminile, è un personaggio che si ama subito per la forza d’animo che
dimostra, mentre Edoardo si finisce per amarlo solo quando si rende conto che
si sta comportando da emerito idiota. È un uomo diffidente verso il genere
femminile e ha i suoi buoni motivi per esserlo. Di fatto mi complimento con
l’autrice per essere riuscita a creare un ottimo personaggio maschile,
soprattutto nella seconda parte della storia, pieno di contraddizioni
nell'atteggiamento, semplice e diretto nei pensieri – come solo un uomo può
essere – e poco consapevole di se stesso fino alla fine. Diciamo che questo
aspetto prepotente e allo stesso tempo vulnerabile, nonostante il caratteraccio
che si ritrova, è stata la carta vincente del romanzo, in grado di far
appassionare una lettrice come me, direi piuttosto pignola, all'intreccio.
La parte che ho preferito non
è stata comunque quella sessuale, anche se ben descritta dall'autrice, ma i
battibecchi tra i protagonisti, il modo in cui Edoardo – allergico alle
relazioni – si innamora di Sophie, tanto da accorgersi persino delle briciole
che le rimangono sulla bocca quando mangia un cornetto. Il sesso poteva non
esserci, la tensione tra loro, la dolcezza del carattere di Sophie, sono
elementi fondamentali nel testo ed è quello che ha fatto funzionare la storia.
Ci troviamo di fronte a un bel
racconto, curato in ogni sua parte, per fortuna, e perciò la mia valutazione è
positiva. In ogni caso questa scrittrice sa il fatto suo, pondera le parole, le
sceglie, non le scrive a casaccio, e lo studio sulla parola si nota. Ci sono
autori che si dimenticano l’importanza di scrivere una frase che sia anche
bella da sentire, oltre che corretta. Angela D’angelo invece si impegna anche a
dare una musicalità al suo romanzo oltre a dare un carattere veritiero ai
personaggi che ci racconta, senza strafare, senza renderli delle caricature
umane degne di un romanzetto porno o di un new adult strappalacrime. Insomma
un’autrice italiana che dà tanto ai suoi lettori.
Il punto dolente è proprio
questo: non lo considero affatto un erotico e, infatti, inizialmente, mi aspettavo
di trovare tutt'altro tipo di storia. Ho faticato parecchio a incontrare le mie
aspettative e forse questo ha inficiato un tantino il mio rapporto con la
storia, che, per quanto mi riguarda, di erotico ha poco. L’autrice parla di
sentimenti, sofferenze, emozioni, anche con ironia. Il sesso è solo una virgola
tra le parole che la D’angelo sa bene come mettere al posto giusto. Per questo
ho trovato all'inizio un romanzo troppo concentrato a spiegare al lettore che
stava succedendo e non sono riuscita proprio a capire cosa stessi leggendo e
perché l’autrice avesse infilato frasi di spiegazioni sulla natura
dell’infortunio di Edoardo, la possibilità di riabilitazione, fino al 30% del
romanzo. Io non ho apprezzato, mi piace trovarmi subito in medias res quando si
tratta di racconti lunghi, perciò ho stentato a immedesimarmi della storia.
Fatto sta che, comunque, è un romanzo breve che consiglio di leggere,
soprattutto in questa estate, accompagnato da un buon tè freddo o da un gelato
alla crema. Leggerò altro di questa autrice, perché secondo me merita, al
contrario di molti altri pseudo-autori su cui ho inciampato nel mio cammino.
Lisa
Lisa
ciao devo dire che sono d'accordo con te Angela d'Angelo sa sicuramente scrivere e vale la pena leggere i suoi racconti devo dire che ho amato molto anche a letto con il nemico.
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