15 agosto 2015

Recensione: Ogni maledetta volta di Angela D'Angelo




Edoardo De Santis, capitano della Stars Roma, non è un uomo facile: orgoglioso, prepotente e scontroso, affronta la vita con rabbia e una buona dose di arroganza. Finché un infortunio fa crollare le sue certezze e lo intrappola in una spirale di dolore e sfiducia nel futuro. L’aiuto che riceve inaspettatamente da Sophie Molinari, figlia del presidente della squadra, è la terapia migliore. Ma cosa nasconde quella donna dietro un sorriso che incanta e un corpo che farebbe impazzire chiunque? Edoardo sarà capace di accantonare l’orgoglio per lasciarsi aiutare? La sfida si gioca su un terreno insidioso, e mettere insieme i pezzi di un uomo distrutto potrebbe avere per Sophie un prezzo altissimo. Edoardo è l’unico che può salvare se stesso e capire davvero cosa vuole nella vita.

Dopo il successo di “A letto con il nemico”, questa è la storia ardente e appassionata che stavate aspettando.

Recensione

Il romanzo parte in maniera piuttosto lenta in un crescendo di eventi e d’amore. Al trenta per cento della narrazione inizia a coinvolgere il lettore per non lasciarlo più respirare, incollato alla lettura. L’inizio ci parla di Edoardo, un uomo provato da un infortunio sportivo, alle prese con la possibilità di riabilitazione. Dico lento, perché non sono riuscita a immedesimarmi nella situazione, descrittiva e a tratti noiosa. Mood erotico, giusto? Non mi è parso. Tutt'altro, direi che questo è un romance, non un erotico. La situazione si scalda soltanto al cinquanta per cento del romanzo, quindi a metà, quando i due consumano il primo amplesso. Quando ho cominciato a leggere, non sono riuscita a immedesimarmi nella narrazione, pur riconoscendo all'autrice la bravura, il talento e uno stile fluido e scorrevole. Le situazioni e i pensieri di Edoardo si susseguivano in maniera coerente, ma forse troppo coerente per far concentrare il lettore sul personaggio e la storia. Mentre leggevo, mi chiedevo quando sarebbe iniziato realmente il romanzo, ma ho continuato con curiosità, perché l’autrice è senza dubbio in gamba. Capisco comunque che la parte iniziale sia funzionale a quella successiva, tuttavia devo essere onesta col mio gusto personale: non ha presa come la restante, che è migliore in ogni senso, da ogni lato, sia descrittivo, che intimo. Finalmente si affaccia l’attrazione e dunque la storia d’amore. Perché di una storia d’amore si tratta, nonostante si parli un po’ anche di sport.
Sophie, la protagonista femminile, è un personaggio che si ama subito per la forza d’animo che dimostra, mentre Edoardo si finisce per amarlo solo quando si rende conto che si sta comportando da emerito idiota. È un uomo diffidente verso il genere femminile e ha i suoi buoni motivi per esserlo. Di fatto mi complimento con l’autrice per essere riuscita a creare un ottimo personaggio maschile, soprattutto nella seconda parte della storia, pieno di contraddizioni nell'atteggiamento, semplice e diretto nei pensieri – come solo un uomo può essere – e poco consapevole di se stesso fino alla fine. Diciamo che questo aspetto prepotente e allo stesso tempo vulnerabile, nonostante il caratteraccio che si ritrova, è stata la carta vincente del romanzo, in grado di far appassionare una lettrice come me, direi piuttosto pignola, all'intreccio.
La parte che ho preferito non è stata comunque quella sessuale, anche se ben descritta dall'autrice, ma i battibecchi tra i protagonisti, il modo in cui Edoardo – allergico alle relazioni – si innamora di Sophie, tanto da accorgersi persino delle briciole che le rimangono sulla bocca quando mangia un cornetto. Il sesso poteva non esserci, la tensione tra loro, la dolcezza del carattere di Sophie, sono elementi fondamentali nel testo ed è quello che ha fatto funzionare la storia.
Ci troviamo di fronte a un bel racconto, curato in ogni sua parte, per fortuna, e perciò la mia valutazione è positiva. In ogni caso questa scrittrice sa il fatto suo, pondera le parole, le sceglie, non le scrive a casaccio, e lo studio sulla parola si nota. Ci sono autori che si dimenticano l’importanza di scrivere una frase che sia anche bella da sentire, oltre che corretta. Angela D’angelo invece si impegna anche a dare una musicalità al suo romanzo oltre a dare un carattere veritiero ai personaggi che ci racconta, senza strafare, senza renderli delle caricature umane degne di un romanzetto porno o di un new adult strappalacrime. Insomma un’autrice italiana che dà tanto ai suoi lettori.
Il punto dolente è proprio questo: non lo considero affatto un erotico e, infatti, inizialmente, mi aspettavo di trovare tutt'altro tipo di storia. Ho faticato parecchio a incontrare le mie aspettative e forse questo ha inficiato un tantino il mio rapporto con la storia, che, per quanto mi riguarda, di erotico ha poco. L’autrice parla di sentimenti, sofferenze, emozioni, anche con ironia. Il sesso è solo una virgola tra le parole che la D’angelo sa bene come mettere al posto giusto. Per questo ho trovato all'inizio un romanzo troppo concentrato a spiegare al lettore che stava succedendo e non sono riuscita proprio a capire cosa stessi leggendo e perché l’autrice avesse infilato frasi di spiegazioni sulla natura dell’infortunio di Edoardo, la possibilità di riabilitazione, fino al 30% del romanzo. Io non ho apprezzato, mi piace trovarmi subito in medias res quando si tratta di racconti lunghi, perciò ho stentato a immedesimarmi della storia. Fatto sta che, comunque, è un romanzo breve che consiglio di leggere, soprattutto in questa estate, accompagnato da un buon tè freddo o da un gelato alla crema. Leggerò altro di questa autrice, perché secondo me merita, al contrario di molti altri pseudo-autori su cui ho inciampato nel mio cammino.

Lisa





1 commento:

  1. ciao devo dire che sono d'accordo con te Angela d'Angelo sa sicuramente scrivere e vale la pena leggere i suoi racconti devo dire che ho amato molto anche a letto con il nemico.

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