Un giallo "garbato" sullo sfondo della Liguria degli anni Cinquanta
I GARBATI MANEGGI DELLE SIGNORINE DEVOTO
Ovvero un intrigo a Sestri Ponente
di Renzo Bistolfi
in libreria il 10 settembre 2015
Tre protagoniste originali e irresistibili, un microcosmo e un'epoca
che affondano le radici nella memoria dell'autore.
Tre protagoniste originali e irresistibili
Un romanzo per scoprire e riscoprire gli
anni dell’inimitabile commedia all’italiana
Nella Via Privata Vassallo, a Sestri
Ponente, il tempo passa lentamente, le tradizioni si rispettano e il clamore
del mondo arriva attutito. Regine di questo regno, chiunque vi abiti lo sa,
sono le signorine Devoto: Santa, Mariannin e Siria, uguali eppur diverse, e
convinte che il genere umano si divida in due: le persone per bene,
rispettabili, cristiane e all’antica, e quelle poco raccomandabili, cioè tutte
le altre.
Miti e riservate, saranno proprio loro,
tuttavia, a scendere in campo per prime e con insospettabile decisione quando
la tranquillità e il buon nome del loro mondo verranno minacciati. Qualcuno
infatti ha messo gli occhi sulle belle proprietà della Via Privata Vassallo,
qualcuno pronto anche al crimine pur di ottenere ciò che vuole.
Il romanzo di Renzo Bistolfi è una
fotografia degli anni Cinquanta, velata di amabile nostalgia per un luogo e un
tempo ormai scomparsi, e per un piccola folla di personaggi di straordinaria
umanità.
Questo romanzo è un pretesto per descrivere un micro cosmo e un’epoca. La Sestri
Ponente da poco uscita dalla guerra e certi contesti, certe famiglie borghesi
sopravvissute alla Belle Époque, che oggi non esistono più, con i loro rituali
e il loro linguaggio, ma soprattutto con la loro logica, i loro principi e i
loro valori inossidabili, che arrivano direttamente dalla morale borghese e
cattolica dell’Ottocento.
Renzo Bistolfi (Genova 1954) vive
a Milano, dove lavora come manager in una società internazionale. Instancabile
viaggiatore fai da te, non ha mai tagliato i ponti con la sua Genova e con
Sestri Ponente, dove torna appena possibile a ritemprarsi dalla vita
metropolitana. Appassionato di teatro, ha fatto l’attore in una compagnia
amatoriale. Ha letto tutti i romanzi di Georges Simenon, che considera un vero
maestro.
«Sestri è il luogo della mia infanzia, della mia
adolescenza, la stazione di partenza verso la vita adulta. A ventisette anni me
ne sono andato, sono approdato alla grande metropoli, la Milano da bere degli
anni Ottanta, dove ho lavorato e vissuto, ma non ho mai tagliato il cordone
ombelicale che mi legava a Genova, a Sestri, alle mie
origini. […]
I miei racconti sono appunto piantati in quel
periodo, in quella Sestri, come l’accetta in un ceppo. Essi fanno rivivere,
parlare, agire, certi personaggi genuini che hanno costellato la mia infanzia,
la mia adolescenza, e mi sono rimasti nell’anima. Nessuno di questi personaggi
se ne avrà a male se ho preso a prestito le loro figure, i loro caratteri, le
loro voci, perché nessuno di loro, neppure uno, è più di questo mondo.
Gente austera, schiva e di poche parole, poco
incline a dar spettacolo di sé, a inseguire mode fatue ed evanescenti. Eppure
se potessero leggere le mie pagine, ne sono sicuro, riconoscendosi, avrebbero
tanta saggezza e tanta ironia da riderne di cuore.
È a tutti loro, alla loro schiettezza, ai loro
principi, alla mia Sestri, che rivolgo la riconoscenza più profonda e il
ringraziamento più sincero.»
Renzo
Bistolfi
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