20 settembre 2015

Recensione: "Tè nero, vaniglia e baci allo zenzero" di Elisabetta Motta


L'amore non guarda con gli occhi, ma con l’anima

“Pannacotta Dreaming” non è una sala da tè come ce ne sono tante a Roma. È un luogo intimo e curato dove i clienti possono sorseggiare infusi pregiati in tazze di porcellana, gustare i dolci più deliziosi e acquistare meravigliosi bouquet di fiori. L’intraprendente Emma ha infatti saputo unire le sue abilità di pasticciera alla passione per i fiori, dando vita a un bistrot unico e indimenticabile per chi vi trascorre qualche ora di relax. Tra i tanti clienti che iniziano a frequentare il locale c’è Alex Giordani, un compositore di musica lirica a cui la vita ha donato di vedere con il cuore laddove i suoi occhi non riescono a farlo. Per Emma innamorarsi di lui è inevitabile, per Alex pensare a un futuro con lei è complicato. Forse è più semplice restare nei confini sicuri di ciò che si conosce già molto bene. Ma il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce…

Una storia d'amore intensa come una miscela di tè nero e dolce come una mousse alla vaniglia.




Gli ingredienti per farmi interessare a questo romanzo erano presenti già nel titolo: io adoro il tè, mi piace anche la vaniglia, nonostante sia un sapore e un profumo che prendo a piccole dosi, e non solo, vado matta per lo zenzero, che trovo frizzante e un po’ piccante. Non sapevo cosa pensare di questa storia quando l’ho avuta nel mio Kindle: mi sono domandata il motivo della presenza del tè, della vaniglia e dello zenzero. Credevo fosse l’ambientazione la ragione di un titolo così particolare. Dovete capirmi, io non avevo di fronte agli occhi la trama. Quando ho iniziato a leggere ho capito il motivo del titolo e mi sono trovata catapultata in un mondo fatto di dolcezza, leccornie e profumi. Io amo le sale da tè, se potessi ci andrei tutti i giorni. Faccio questa premessa così capite com’è fatta la persona che l’ha letto: è golosa. Appena ho cominciato a leggere mi sembrava di vedere tanti pizzi e merletti e persino di sentire i profumi che la scrittrice ha saputo descrivere così bene. Ero anche io nel romanzo.


Sembrava tutto messi lì per caso, invece ogni dettaglio nascondeva uno studio attento e preciso. Al centro del bancone del bar troneggiava una magnifica torta di fiori a più piani, realizzata con rose lilla e santini verdi disposti a giri alternati, in modo da formare un disegno ben preciso.
Riuscite a focalizzarlo? Io ci sono riuscita. Elisabetta Motta è stata molto attenta a questi particolari e io l’ho apprezzato. Il Pannacotta Dreaming, nome del locale aperto dalla protagonista del romanzo, riesce a prendere davvero vita, grazie alle descrizioni che l’autrice dà al lettore. Mi è sembrato davvero di entrare in un luogo dove l’odore di tè, vaniglia e zenzero saturavano l’aria.
Sono sempre dell’idea che non voglio svelarvi i retroscena. Emma è la proprietaria di questo nuovo locale romano – già il fatto che sia ambientato nella capitale, per me vuol dire che questo libro ha un valore inestimabile – e si troverà attratta inesorabilmente da un cliente: Alex.
Lui, però, non è un uomo comune, ve ne accorgerete leggendo, è diverso dagli altri, ma non vi dico perché, e questo frena la fiducia di lui nel vivere questa storia d’amore, ma anche un po’ i sentimenti di Emma, che esce da una brutta situazione passata, un matrimonio fallito.

Il protagonista, Alex, è una persona che percepisce la realtà circostante attraverso l’olfatto e l’udito per questo rimane affascinato dal profumo di Emma. Vi sembrerà strano, ma in realtà ha un senso molto profondo, e questa storia dimostra che l’uomo può amare anche se è “diverso”, mancante di qualcosa che invece hanno tutti gli altri e che per noi diventa normalità.
«Lo sai che ho conosciuto una ragazza, stasera?» Bonnie si accucciò accanto a lui, come se lo stesse ascoltando. «Ha una voce bella, suadente, tenera come il burro. E profuma di vaniglia e cannella».
La storia d’amore è molto dolce, i toni sono sempre romantici, teneri, e profondi. I due si innamorano nonostante le difficoltà e riescono a generare positività, anche se all’inizio ci sono alcuni problemi da affrontare. Al lettore viene comunicata speranza, e questo mi piace.
Non è un romanzo con grandissime pretese, ma riesce a dare un messaggio molto positivo e per questo l’autrice merita la mia stima. Lo stile è interessante, la scrittrice riesce a mantenersi sui dettagli di ciò che circonda Alex ed Emma, senza mai annoiare, ma allo stesso tempo, attraverso i dialoghi, riesce a creare un ritmo che tiene il lettore incollato alla lettura fino alle ultime righe.
Il primo incontro tra Emma e Alex è molto potente e riesce a catalizzare l’attenzione per la sua, se vogliamo, tenerezza, perché lei non si rende affatto conto di avere come cliente un uomo che ha difficoltà. Poi, però, le cose cambiano e Emma vede Alex per l’uomo che è e non per quello che non è. Riesce persino a donargli fiducia per il loro futuro insieme, anche se non da subito.
L’amore non è un sentimento che fa per me. Non posso innamorarmi. Le parole di Alex le riecheggiarono nelle orecchie e un impeto di rabbia la travolse. Era lei che Alex non voleva, non l’amore.
Vi consiglio perciò di leggere questo romanzo se amate le storie romantiche con un pizzico di difficoltà e, ovviamente, se avete una speciale passione per il tè e leccornie varie dai distinti sapori e odori. Visto che siamo in tema, io direi di gustarvi la lettura con dei pasticcini e un ottimo tè all’aroma di rosa, oppure di cannella.

Malia Delrai.

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