06 novembre 2015

Intervista a Miriam Palombi



Salve a tutti! Nella complicata vita quotidiana sono una ceramista, appassionata di storia e simbologia medievale e, cosa non meno importante, una mamma. Divido quindi il mio tempo tra la famiglia, eventi artistici e la scrittura.
Altra mia passione e il mondo horror, dalla letteratura alla cinematografia. Così nascono i miei libri!



OSCURE VISIONI, raccolta horror.
Diciassette piccole porte sull’abisso, scorci d’incubo che tra case infestate, acque profonde e maledette, demoni, mostri e viaggi nell’aldilà ci offrono una panoramica completa sull’orrore letterario in tutte le sue declinazioni.
Storie intrise di quell’ansia latente, di quella lieve inquietudine che vi porterà, di tanto in tanto mentre state leggendo, a scrutare guardinghi dietro le vostre spalle.
La venticinquesima ora, una vecchia biblioteca funge da non-luogo in cui scoprire un’ora funesta che non può esistere.
Stesso sangue, una vecchia casa di famiglia che cela una verità da incubo sulle nostre origini.
Acque profonde, un crimine impunito, un lago profondo e inaccessibile che nasconde un segreto, ma la vendetta avrà il volto di un incubo.
Stanza 206, una stanza d’albergo dove confrontarsi con la propria distruttiva parte oscura.
L’Antro della Bestia, un parco giochi, una vecchia attrazione in disuso dove sembra celarsi la stessa essenza del male.
Mirabilia, un circo popolato da sanguinari freaks.
La soglia, un passaggio verso un’altra diabolica dimensione.
Tredici piccole perle, le pene per un amore perduto trovano un apparente sollievo in un tatuaggio mortifero.
Gens arcana, un intervento di chirurgia estetica è il pretesto per scoprire indicibili pratiche demoniache/evoluzionistiche.
…E altre Oscure Visioni.


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LE CRONACHE DEL GUERRIERO, thriller storico.
…Una reliquia celata tra le pieghe del tempo, una ricerca millenaria che racchiude in se ancestrali quesiti, l’eterna battaglia tra il bene e il male.
Anno del Signore 1203, quarta crociata, al termine di una cruenta battaglia il conte Bonifacio rinviene un piccolo oggetto di legno inciso con all’ interno una mappa. Ben presto, con l’accadere di eventi terribili, Bonifacio scopre che qualcosa di innaturale, custode di un segreto colmo di religiosità e potere immenso, sembra perseguitarlo. Una volta iniziato, però, é impossibile tornare indietro…la stessa sola ricerca racchiude in sé ogni singolo peccato. Ma esiste la possibilità di poter scegliere o tutto è già scritto? Può l’uomo sfidare Dio o è solamente il mezzo con cui Egli si prefigge il raggiungimento dei propri scopi?
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Intervista

Claudia Melandri salve Miriam, anch'io adoro l'horror e la storia e le Cover rispecchiano in pieno questa tua predilezione. Quando hai scoperto che con la scrittura potevi dar sfogo a questa tua passione?

Miriam Palombi Ho sempre amato scrivere, fin dall’infanzia. La passione per la scrittura è una conseguenza della mia passione per la lettura. I racconti di Poe, di Lovecraft, in seguito i libri di Eco, sono stati per me, una vera guida formativa. Mi sono avvicinata, così, al genere thriller e all’horror, scegliendo di creare storie dense di patos e di mistero, sperando di esserci riuscita.


Monica Ferrini Di Maio Buon pomeriggio Miriam. 
Quando hai scoperto che la scrittura horror era il tuo campo? Hai mai provato a scrivere altro genere?

Miriam Palombi Fin da piccola mi affascina il mistero, l'arcano...trovo in questi generi la mia giusta collocazione.

Miriam Palombi E per completare la risposta non riesco a pensare in altri termini...non riuscirei mai a scrivere un romance.

Monica Ferrini Di Maio Siccome l'horror per me è un mondo sconosciuto ( chiedo perdono forse per le domande banali ma sono davvero curiosa) come trovi l'ispirazione?

Claudia Melandri Quindi un autore rimane nel suo genere per dare il meglio della sua creatività?

Miriam Palombi Monica Ferrini Di Maio bella domanda...semplicemente la mia creatività funziona in un' unica direzione. Di fronte a luoghi, eventi e stimoli quotidiani, le storie che mi balenano in mente sono comunque legate al thriller, al mistero.

Miriam Palombi Claudia Melandri nel mio caso si, ma non voglio giudicare. Molte autrici spaziano tra i vari generi e sono soddisfatte del risultato, per me è complicato immedesimarmi in storie d'amore o d'umorismo.

Claudia Melandri Concordo Miriam Palombi, nemmeno io riuscirei a sentirmi a mio agio con trame fuori dalla mia vena creativa. A proposito di vena creativa, credi nel blocco dello scrittore? La creatività puo' di punto in bianco esaurirsi?

Miriam Palombi Non direi un vero e proprio blocco...più spesso mi è capitato di rileggere l'ultima opera e pensare che difficilmente sarei riuscita a scrivere una cosa così buona, ma fortunatamente è un'insicurezza passeggera dovuta al fatto che una volta messa la parola "fine" ci si sente svuotati, si devono solo attendere nuovi stimoli

Claudia Melandri  per un Horror che si rispetti dacci tre punti fondamentali cui la trama non può fare a meno se si vuole un lettore soddisfatto delle aspettative.


Miriam Palombi Il mio è un horror classico, che si rifà ad archetipi e ambientazioni ben precise. Il tutto parte dal concetto di "paura" che assolutamente non vuol dire solo sangue. Di solito le cose che fanno più timore sono quelle che nascono dal quotidiano e che, per strani meccanismi della nostra mente, ci destabilizzano.

Miriam Palombi I tre punti: Creare situazioni che sono veri e propri corti circuiti per una mente razionale, creare personaggi profondamente cattivi e vittime predestinate e per ultimo...il colpo si scena finale.

Claudia Melandri Direi tre punti tutti centrati 

Claudia Melandri  quale consiglio daresti a chi vorrebbe cimentarsi nella scrittura, oggi è così difficile farsi largo nel mondo dell'editoria?

Miriam Palombi Il mondo dell’editoria può essere ricco d’insidie e ostacoli. Il mio consiglio è di non scoraggiarsi, di non farsi trasportare dalle mode del momento scegliendo generi che attirano ma che rischiano di sfornare in serie libri “fotocopia”. Affidarsi a persone che sappiano consigliarci in modo disinteressato.

Claudia Melandri Scrivere un romanzo storico è una grande sfida. La possibilità di errare qualche evento è dietro l'angolo se non c'è una grande preparazione. Quanto tempo dedichi alla raccolta e allo studio di informazioni utili per la stesura delle tue opere? Usi esclusivamente il Web oppure sei ancora legata, come molti, ai vecchi e polverosi libri di una biblioteca?

Miriam Palombi La mia scrittura purtroppo ha dei tempi giurassici, ho la media di un libro ogni due anni, questo per quel che riguarda la narrativa storica, ricerche preliminari, stesura e revisioni, portano via molto tempo. I miei metodi di ricerca spaziano dal web alla biblioteca, guide turistiche, libri d'arte ecc. tutto quello che può servire. Annoto di continuo nuove idee,le migliori mi vengono prima di dormire, spesso mi piace unire elementi reali, luoghi o eventi realmente esistenti e accaduti con elementi puramente di fantasia ma plausibili.

Kanary Rose Buon pomeriggio Miriam ci sta una parte del libro dove ti è venuto difficile descrivere?

Monica Ferrini Di Maio La parte,in assoluto, più difficile dello scrivere di questo genere?

Miriam Palombi Come già detto sono una ceramista appassionata di medioevo, ho quindi cominciato con lo scrivere di qualcosa che mi era familiare, ambientando Le cronache del guerriero nel 1203, utilizzando un tipo di scrittura molto “descrittiva”. Le immagini scaturite dalla mia fantasia trovano la loro esatta collocazione sulle pagine bianche. Le difficoltà ci sono state, soprattutto nel raccordare le scene principali, cercando di tenere alta e costante la tensione narrativa. Penso che lo scrivere sia anche questione di allenamento.

Eva Fairwald Ciao! Ti piace mischiare personaggi storici reali e personaggi tuoi, oppure preferisci inserire solo personaggi originali in un contesto autentico?

Miriam Palombi Ciao Eva Fairwald, mi diverte molto creare queste commistioni tra realtà e fantasia, non solo nel caso di personaggi ma anche di luoghi ed eventi. Trovo che possa incuriosire ancora di più il lettore.

Eva Fairwald Sono d'accordo

Daniela Lojarro Questo libro m'interessa moltissimo! Sono anch'io appassionata di Medioevo, di architettura simbolica, storia e archeologia. Non avendolo ancora letto il tuo (ma se si trova su Amazon Kindle Store so già cosa acquisterò prossimamente, m'interessa sapere come ti sei accostata al linguaggio: che tipo di forma, struttura, lessico?

Miriam Palombi Daniela Lojarro ho letto e leggo moltissimo, non saprei come definire la mia scrittura se non descrittiva, ogni scena è un quadro o un fotogramma di pellicola che va decritto al lettore. Piccola nota, non amo molto la prima persona, la trovo limitativa.

Eva Fairwald Io la odio proprio... a parte alcuni rari casi! Emoticon grin

Daniela Lojarro Concordo! Pure per me è limitativa e sono rarissimi i romanzi che ho letto scritti in prima persona che non mi abbiano annoiata. Però mi riferivo piuttosto, nel tuo caso, al linguaggio usato dai personaggi nei dialoghi, per esempio: se hai usato anche una fraseologia inserita nel contesto sociale e storico oppure una via di mezzo

Miriam Palombi Daniela Lojarro Ho preferito non inserire termini legati strettamente al mondo antico o poco comprensibili, non amo molto i libri dove di continuo bisogna buttare un occhio alle note per avere traduzioni di termini che si possono benissimo omettere, distrae e personalmente mi innervosisce.


Kanary Rose se una grande CE ti chiedesse di modificare i tuoi romanzi lo faresti?

Miriam Palombi Se volesse dire stravolgere il testo forse no...ma non ci giurerei, dovrei trovarmi in quella situazione. Da poco ho provato l'esperienza del self più come esperimento e spinta da curiosità verso il mondo degli ebook ma la grande Ce resta sempre un obbiettivo.

Kanary Rose ti hanno contattato?

Miriam Palombi Le ce che mi hanno contatto erano piccole realtà con tutti i limiti che conosciamo, solo in un caso per il Guerriero sono stata contattata da una ce più grande e conosciuta, non chiedetemi il nome, il mio libro doveva uscire con nuovo titolo e nuovo autore (non era ben chiaro se si trattasse di uno pseudonimo o meno, non ho approfondito) e la cosa è finita lì.

Eva Fairwald Con un nuovo autore? Va beh, ma sono proprio senza vergogna.

Miriam Palombi infatti! Originariamente scelto da La mela avvelenata è infine approdato a St-books (GDS edizioni), dopo lungo travaglio



Questo è il brevissimo racconto che apre OSCURE VISIONI, la mia raccolta horror, spero vi piaccia!
STIRPE DI MORTE
(Racconto presentato a Interiora, Festival Horror Indipendente di Roma 2014) 
Suolo consacrato.
Quando lo ebbe sotto i piedi, sentì l’energia convergere su di sé.
Quella terra nera e grassa era stata nutrita per secoli da corpi sepolti in grazia di Dio. 
Si trascinò tra le lapidi antiche, come una sorta di ombra.
La sua magrezza era morbosa. Ogni parte del suo cranio ossuto spiccava con orribile nitidezza. 
Cercava una tomba.
Toccare la fredda pietra gli provocò un brivido, mentre immagini si accesero nella sua mente come lampi nel cielo.
Corpo secco che aveva perso vigore lentamente, poteva ancora sentire le sue carni consumarsi di una fame nera. Era stato sepolto vivo.
S’inginocchiò al suolo, iniziò a scavare usando le sole mani. Dopo poco l’intera bara era stata riportata alla luce. Quando la scoperchiò, vide quello che restava di un uomo incredibilmente alto.
Affondò le mani tra le pieghe di stoffa logora. Frugò ovunque senza trovare nulla. 
Poi, centinaia di larve biancastre uscirono dalla bocca del cadavere. Osservò quel buco nero, afferrò i lembi di quell’antro profondo, iniziò a forzare e sentì i legamenti della mandibola lacerarsi. Ora l’osso, completamente esposto, pendeva verso il basso in un modo innaturale. Finalmente trovò quello che stava cercando. Le sue dita magre afferrarono un rotolo di pergamena e lo sfilarono da quel macabro nascondiglio.
La pelle leggera si era conservata integra, i caratteri vergati in rosso erano ancora leggibili.
La leggenda era reale, l’uomo sepolto nella tomba apparteneva alla sua stessa stirpe, venuti al mondo con il marchio di una Madre Tenebrosa. La pergamena conferiva loro un potere enorme, riportare in vita i morti.
Smierc’ uscì dalla fossa, quello era il suo grottesco nomignolo, significava Morte.
S’incamminò per quei sentieri di ossa. Ora poteva sentire bisbigliare quelle creature, dimenticate ancor prima che il corpo diventasse freddo. Era giunto il momento. Avrebbe dato origine a una legione oscura, scheletri che avrebbero marciato implacabili su suolo terreno.

Claudia Melandri La tensione si percepisce, è palpabile. Mi piace 

Miriam Palombi Questo è un personaggio molto particolare... di questo racconto esiste una versione più lunga che ho inviato alla Feltrinelli, dove la sua psicologia è messa in evidenza. E una creatura malinconica, profondamente sola ...

Claudia Melandri Buona fortuna, allora. Dal quel poco che ho letto mi sembra un buon personaggio.




Se invece amate Storia Mistero e Simbologia...
LE CRONACHE DEL GUERRIERO, thriller storico.
...Ero io ed ero altri mille uomini che avevano barattato la propria anima con l’illusione che, alla fine, i propri simili avessero propenso verso il bene. Una volta iniziato era impossibile tornare indietro. I Cavalieri Neri, i vizi capitali n’erano una prova, la stessa sola ricerca dettata da semplice curiosità, come era stato all’inizio per noi, o da altri ben più biechi fini, come stava accadendo ora nella stessa Chiesa, racchiudeva in sé ogni singolo peccato.
La superbia di sostituirsi a Dio. L’avarizia di non concedersi interamente al bene. La lussuria nel piacere di sé. L’invidia per la bellezza degli Angeli. La gola dei frutti del creato. L’ira per non poter raggiungere la perfezione. L’accidia manifestata nello scegliere la via più breve, scivolando inesorabilmente verso il male.


Claudia Melandri L'estratto da l'idea esatta di cosa è "Le Cronache del Guerriero". Amo la storia, sarebbe una lettura davvero piacevole ne sono certa

Miriam Palombi Grazie!

Kanary Rose ti ringraziamo per la tua disponibilità che hai dimostrato tutto il pomeriggio

Miriam Palombi Grazie ragazze è stato un vero piacere,spero di avervi tenuto buona compagnia.


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