11 novembre 2015

Recensione: "Quasi Tenebra" di J.R.Ward



Nella città di Caldwell ci sono uomini che hanno sacrificato il cuore e l'anima a un'entità malvagia, l'Omega. In cambio hanno ottenuto l'eterna giovinezza e una missione: sterminare tutti i vampiri che da secoli popolano la città. Per difendersi dalla voglia di morte dei lesser, i vampiri più forti e coraggiosi si sono riuniti nella Confraternita del Pugnale Nero. Mary ha trent'anni, è umana e non sa nulla della guerra che insanguina Caldwell. Non sa nemmeno che Rhage, occhi verdi, corpo perfetto, è uno di quei vampiri guerrieri, segnato da una maledizione che lo trasforma in un mostro terrificante ogni volta che perde il controllo. Ma tra Mary e Rhage scoppia un amore irresistibile, più forte delle leggi che impediscono a un vampiro di amare un'umana, più forte della malattia che ha di nuovo colpito Mary. L'amore potrà sconfiggere la morte?







Salve ragazze, ci ritroviamo in compagnia della Confraternita del Pugnale Nero di R.J. Ward con il secondo volume: Quasi Tenebra.
Ho pensato molto a come impostare questa recensione, ma, appena mi sono seduta davanti alla tastiera del PC, tutto è scivolato via senza alcun problema. Se il primo capitolo della saga l’ho iniziato titubante, forse un tantino scettica, questo secondo appuntamento con i vampiri, più unici che rari nel loro genere, mi ha regalato un viaggio davvero pazzesco.   

La trama di Quasi Tenebra si incentra sulla vita di Rhage o detto anche Hollywood. Un uomo con un senso del dovere smisurato e in possesso di una particolarità che spaventa anche tutti membri della Confraternita. Rhage quando perde il controllo sul suo lato razionale, si trasforma in una creatura orrenda capace di spazzare via tutto ciò che incontra sulla propria strada. Spazzare via nel vero senso del termine, diciamo che dopo la scorpacciata di Lesser ha bisogno di un doppio digestivo per tornare con lo stomaco a posto. Ogni qual volta subisce la presenza del suo alter ego però, Rhage soffre le pene dell’inferno per giorni prima di tornare a vivere di nuovo. E come ogni volta, i suoi fratelli fanno fronte comune e lo aiutano nel difficile percorso di riconciliazione con se stesso. Ma Hollywood è terrorizzato all’idea che possa far del male a persone a lui care, come lo è quando incontra Mary, la donna da cui non riesce a stare lontano.





Mary è molto malata e pur trovando Rhage di una bellezza assurda, tenta di resistere al suo fascino, per non  legarsi a qualcuno che poi avrebbe dovuto lasciare. La malattia l’ha duramente provata e questo genera in lei senso di inadeguatezza. Un simile uomo merita una donna diversa, sana e forte. Ma ciò che Mary non sa è che Rhage prova per lei un amore tanto forte quanto potente. Lui sapeva che quella donna sarebbe stata sua alla fine, e non si sarebbe arreso, l’avrebbe amata e protetta fino a quando anche Mary non lo avesse ricambiato o almeno, non avesse riposto in lui un briciolo di fiducia.





Ma le leggi della Confraternita del Pugnale Nero sono ferree, nessun legame con una donna umana, e tanto meno portarla all’interno della loro cerchia, pretendendo che viva sotto lo stesso tetto dei Fratelli. Ciò crea scompiglio e lo scontro è inevitabile, come l’ira della Vergine Scriba. Ma il grande uomo sfiderà chiunque pur di tenere con sé Mary, e lei riuscirà a buttarsi alle spalle anni di sofferenze  e vivere i giorni che le restano accanto all’essere più straordinario che abbia mai incontrato?





Ho adorato Mary, forte e risoluta, in grado di tenere testa anche ai vampiri pur di non farsi sopraffare. Lei, così piccola, capace di fronteggiare il pericolo pur di difendere quell’uomo che ha dimostrato un amore che va oltre al comune sentimento. Ho amato Rhage che dopo tante donne ha riconosciuto subito in Mary quella che aspettava da secoli, e per lei sarebbe disposto a sacrificare anche l'immortalità. I suoi amici però non lo abbandonano, lo vegliano nei momenti più duri, più difficili, quando la bestia che è in lui si scatena senza freni. Specie Zsadist… e chi se lo sarebbe mai immaginato? Be’, forse io ci speravo in un briciolo di umanità nel vampiro più cattivo del gruppo, semplicemente per il fatto che è diventato il mio preferito. Mentre scrivevo quest’ultima frase, mi sono resa conto di avere un sorriso idiota stampato sulle labbra. Ok, sono proprio da ricovero, aiuto!
Questo secondo volume mi ha letteralmente rapito, la Ward ha toccato i punti giusti suscitando il mio interesse fin dalle prime righe. L’idea di dedicare un libro a ogni membro della Confraternita la trovo geniale! Conoscere più da vicino questi eccezionali personaggi rende l’intera saga avvincente e non scontata. La ricchezza dei particolari e le descrizioni mai noiose hanno creato una sorta di feeling con il mondo della Confraternita, quasi fosse una cosa normale girare per casa e ritrovarsi in compagnia di vampiri tanto splendidi quanto letali. Una lettura che consiglio a chi vuole farsi trasportare dalle vicende, a volte crude, a volte hot, ma tante altre volte seducenti e accattivanti, con un connubio tra amore e morte che staglia in alto la fantasia, lasciandoti quella dolce sensazione che ti fa pensare dopo aver finito l’ultimo capitolo: “Quasi, quasi lo leggo di nuovo.”
Alla prossima!   






Nessun commento:

Posta un commento