05 giugno 2017

Contro ogni regola di Anna Genchi, Recensione

Contro ogni regola di [Anna G.]

Quando hai già perso tutto, non hai più nulla da perdere. Questo è ciò che accade a David Tremblay. Dietro di lui, vita. Davanti a lui, un buco nero. Ogni cosa è giusta nel suo disordine di oggi. Oltrepassare ogni limite immaginabile, vivere in modo squilibrato sul filo del rasoio. La fine per lui non esiste, perché l’ha già vissuta. È già morto e rinato dalle sue stesse ceneri. I suoi demoni lo inchiodano alla sua esistenza attuale, tenendo a freno il suo io passato. Charlotte Leclerc ha qualsiasi cosa le serva, o almeno crede. Non ha mai sentito le farfalle nello stomaco, per nessuno. La sua vita è uno schema ben preciso, un algoritmo che ha un unico risultato: raggiungere i suoi obiettivi. Per questo motivo, alla facoltà di Design e Cultura della moda dove studia, è considerata La Fredda, quella impassibile, incapace di provare niente che non sia l’egocentrismo verso sé stessa. Almeno fino a quando la sua vita non si ritroverà alla periferia di Vancouver, precisamente allo Sweet Hollow, la società per la quale anche David lavora. Charlotte accetterà il suo ruolo a scatola chiusa. Sa, ma non sa davvero. Lui proverà a proteggerla, ma chi proteggerà entrambi dai segreti intorno a loro?


Eccomi qui a recensire il dark romance di Anna Genchi ''Contro ogni regola''.
Diciamo che c'è voluto un po' per dare una valutazione a questo romanzo, da quando l'ho finito alla recensione, è trascorsa una settimana.
Tutto perché il libro è sì scorrevole, si legge bene, non annoia, le scene sono descritte in modo accurato senza risultare pesanti. Anche i personaggi sono delineati abbastanza bene, ma in tutta questa storia io non ho trovato un appiglio che mi abbia fatto amare questo romanzo. Mi sembra che siano molte le incongruenze. Troppe… No, non mi ha convinto.

Veniamo alla trama:
Charlotte Leclerc ha ventiquattro anni, studia alla facoltà Design e Cultura della moda. Vive da sola e non vuole assolutamente legarsi a un uomo, vedere il matrimonio dei suoi genitori fallire e sua madre soffrire terribilmente, ha contribuito a far sì, che tali vicende la allontanassero dal resto dell'Universo maschile. No, gli uomini non faranno mai parte della sua vita. Lei non soffrirà mai come sua madre.
Ma un giorno le viene proposto uno stage in uno studio prestigioso, almeno a ciò che afferma un suo professore di facoltà, deve pensarci subito a poco tempo per decidere, così presa anche dalla fretta Charlotte accetta. Potrebbe essere l'occasione della sua vita, ciò che ha sempre sognato, un peccato lasciarsela sfuggire.
Qui conosce David Tremblay, un uomo bello, ricco e dannato, cui è stato portato via tutto nella vita.
David lavora allo Sweet Hollow, dove approderà anche Charlotte. Lei è entusiasta per questa nuova opportunità, ma il lavoro tanto sospirato non è ciò che si aspettava.
Già qui mi sono chiesta più volte: come fa a non accorgersi di ciò che accade in questo posto? In sostanza David inizia, “di persona” le ragazze che sceglie il suo capo per poi immetterle nel mondo della prostituzione. Queste ragazze sono vendute al miglior offerente per i propri servigi sessuali.
David ha accettato questo lavoro perché la vita non ha più senso lui, non vale più la pena di essere vissuta, non ha più nulla per cui combattere e vuole continuare a crogiolarsi nel suo inferno personale. Ma quando incontra Charlotte, comincia a sentire di nuovo qualcosa, un qualcosa che pensava fosse scomparso da tempo.

Dal canto suo Charlotte è attratta da David, e anche il suo cuore, che fino a quel momento era una fortezza inespugnabile, comincia a sgretolarsi.
Si attraggono e si respingono. Iniziano un gioco pericoloso, si desiderano, però nessuno dei due vuole. Ma tutto questo li porterà alla fine a fidarsi l'uno dell'altra.
Ecco, e da qui i momenti poco chiari sono arrivati a flotte. Ma come è possibile che Charlotte non si sia accorta che quello fosse un bordello? Le donne erano vestite con abiti succinti, atteggiamenti e tutto il resto erano lampanti ma lei… nulla, non si è mai accorta di nulla.
Charlotte è ancora vergine, nessuno le ha mai fatto battere il cuore abbastanza da cedere ai piaceri della carne, e poi? Arriva questo... per carità figo quanto vuoi, ma David ha modi rudi, non è gentile con lei, e lei che cosa fa? Decide di fidarsi di lui, è vuole assolutamente che sia lui a farle perdere la verginità. E… lo fa! Vuole vivere questa storia così come viene, senza porsi domande.
Ma scusate, prima degli uomini guai ad averne uno perché nessuno è degno del suo amore, perché sicuramente la tradirà, bla, bla, bla, quindi meglio preservare la proprio verginità. E poi, in quattro e quattr'otto, gliela dà al primo fico di turno? Pure sfruttatore di prostitute?  Boh! Questa è una delle tante cose che non mi ha convinto.
Mi sono anche chiesta: ma il professore che le propone lo stage in un posto simile, ma che razza di persona è?
Poi, altra cosa strana che ho riscontrato nella trama: Charlotte si reca in quel luogo per fare uno stage di moda e non si pone il problema di quando dovrebbe iniziare a lavorare? Sta nel suo appartamento, sa che ci sono altre persone che vivono in appartamenti come il suo, che esiste piano superiore dove vive David e altri come lui. E ancora un piano dove è assolutamente vietato andare. Ma dico io, ti chiederai quando inizia questo stage e dove sono gli uffici, no? Anzi, diciamo che l'ha fatto ma la parte in questione non è stata approfondita. Tutto sembra irreale, campato in aria. Questa ragazza pare vivere in una sorta di palla di cristallo, tutto succede intorno e lei non vede niente. Mah, ecco perché la storia non mi ha coinvolto, troppo assurdi i comportamenti dei protagonisti.
Ah, dimenticavo, il finale vi lascia in sospeso, quindi non è un libro autoconclusivo!
Mi dispiace per questa mia recensione non molto entusiasta, ma un libro per colpire non deve solo avere bei personaggi e colpi di scena ma anche essere credibile e questo per me non lo è!
Buona lettura!




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