04 febbraio 2018

Un thè in compagnia di Melissa Pratelli




Come nasce in una persona la passione per la scrittura?

Credo che non sia per tutti uguale, ognuno sviluppa questa passione a suo modo, magari ci nasce, magari la voglia di scrivere si manifesta dopo qualche tempo, dipende. Per quanto mi riguarda, sono stata prima un’avida lettrice (e lo sono tutt’ora) e, da quella passione, è poi derivato il desiderio di cominciare a creare una storia tutta mia.

Un valido scrittore deve essere prima un ottimo lettore?
Parlo per opinione personale, ovviamente, ma secondo me sì. Leggere non solo ti aiuta a sviluppare la fantasia, ma anche a imparare a scrivere, a formulare frasi e pensieri in modo corretto e fluido. La lettura mi ha aiutato tanto a sviluppare il mio stile.

Parlaci delle tue opere, a quale target di lettori si rivolge?
Le mie opere sono di stampo young/new adult e si rivolgono a un pubblico che va dai 15/16 anni in su.

Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?
La mia ultimissima, che deve ancora essere pubblicata, è nata dalla voglia di raccontare una storia vera, difficile ma reale e di trasmettere un messaggio importante.

Cosa pensi del connubio scrittura-web-social. Oggi un autore non ha altro modo per far conoscere se stesso e le sue opere?
Credo che per chi non ha agganci nelle alte sfere o vive in una piccola città (come me, per intenderci) i social e il web siano un ottimo modo per farsi conoscere all’inizio. Poi, una volta che scatta il passaparola, il tuo nome gira e i lettori cominciano a conoscerti come autore.

Che speranza ha un autore di riuscire a scalare le vette senza essere sommerso dai milioni di libri che ogni anno si pubblicano?
Appena qualcuno lo scopre, me lo faccia sapere! Scherzi a parte, credo che molti dei titoli che scalano le classifiche siano in qualche modo “pompati” dalle big e dai blog che con esse collaborano. Mi è capitato di sentire di “casi editoriali” che poi si sono rivelati romanzi sì carini, ma niente di eccezionale. Sta tutto nella pubblicità. Poi è il lettore, una volta che comincia a leggere il libro, a trarre le proprie conclusioni.

A quale dei tuoi personaggi sei più legata?
James Collins, protagonista maschile di Dillo alla luna. È un personaggio che mi è entrato dentro per la sua profondità e le sue sfaccettature. Penso che resterà sempre il mio preferito.

Alcuni autori preferiscono scrivere con la musica, altri in perfetto silenzio. Tu che tipo di scrittura preferisci, con musica o senza? Perché?
Io scrivo in silenzio, perché mi distraggo molto facilmente. Ciò non toglie che la musica, per me e le mie storie, sia molto importante. Spesso traggo ispirazione da essa e poi, in silenzio, butto giù le idee che la musica mi ha ispirato.

Che tipo di autore sei?
Domanda esistenziale? Sono un’autrice ancora emergente, scrivo romance e paranormal romance e lavoro con una casa editrice che adoro, la Dark Zone edizioni.

Quali sono i pro e i contro tra pubblicare in Self oppure ricevere un contratto da una Casa Editrice?
Il self ti dà diverse libertà: ti permette di decidere cover, impaginazione, prezzo, data di uscita e di tenere per te tutti i guadagni delle vendite. D’altra parte una casa editrice ti dà un appoggio concreto in termini di iniziative, promozione, sostegno. Ti permette di lavorare con professionisti e di migliorare come autore e persona. Una ce inoltre libera l’autore dei costi di editing, grafica, stampa e distribuzione.

Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.
Ce ne sono diversi, ma il primo che mi viene in mente è “Forse un giorno” di Colleen Hoover.

In tre parole descrivi la tua scrittura.
Diretta, vera, significativa.

I consigli sono sempre preziosi, cosa ti senti di raccomandare a un autore che decide di dare vita al proprio sogno e buttarsi nel mondo dell’editoria?
Il mio consiglio da autore è: non sentitevi arrivati dopo aver pubblicato un romanzo e aver venduto delle copie. La scrittura è un continuo work in progress e lo stile si migliora con il tempo, l’esperienza e il confronto con gli altri. Suggerisco di affidarsi a un buon editor per proporre un prodotto valido e fruibile e di non farsi coinvolgere nelle numerose “faide” tra autrici che ogni tanto esplodono su facebook.













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