10 ottobre 2018

HIDDEN SEAMS DI ALESSANDRA TORRE, RECENSIONE



Ho lavorato un decennio per questo.

Ho venduto la mia anima e la mia reputazione.

Ho vissuto una bugia, sorriso alle telecamere, e odiato me stesso. Tutto per questa fortuna.

E poi... salta fuori lei.

Un misterioso erede con precedenti penali, anfibi, e una bocca che voglio inchiodare alla mia, ma non importa.

Ho recitato questo ruolo per un decennio. Posso continuare questa farsa ancora un po’, tenere le mani a posto e il suo corpo fuori dalla mia mente.

Posso conservare il mio segreto fin quando l’inchiostro non sarà asciutto è ancora tutto mio. O no.




Carissimi Dreamers dopo parecchia assenza eccomi di nuovo qui a parlarvi di una fantastica lettura, il libro in questione è Hidden Seams di Alessandra Torre. L’autrice, americana, è conosciuta al pubblico delle lettrici italiane per diversi suoi lavori tra i quali: La fine dell’innocenza, Maliziosa innocenza, Peccato d’innocenza o Bugie nascoste. Di quest’ultimo libro troverete all’interno del blog la recensione. ( http://sognidimarzapane.blogspot.it/2016/07/recensione-le-bugie-nascoste-di.html )

Se avete già letto qualche opera di questa autrice saprete bene che è maestra nello scrivere di intrighi e di libri ricchi sempre del fattore sorpresa. Nessuna trama è mai banale né i suoi finali scontati.

Hidden Seams non fa differenza.

Fuck. For one of the first times in years, I open my own door and step into the cool night. The house barely insulates the sound of the crowd and the music, and on the air is the scent of sweat and colognes, perfumes and engine exhaust.

In questo libro ci viene raccontata la storia di Marco Lent, giovane stilista di talento nonché presunto compagno e amante di Vince Horace, famoso e ricchissimo fashion designer di New York. 

Nel primo capitolo del libro Vince muore lasciando l’intero suo patrimonio a Marco, la scena della sua dipartita breve ma molto commovente. Non mi era mai capitato di commuovermi dopo così poche pagine dall’inizio del libro il che mi ha dato lo sprint per avventurarmi nella lettura con ancora più slancio ed è nel secondo capitolo che compare “lei” Avery McKenna.

Avery, che sa di essere stata abbandonata da piccola, arriva da Detroit a New York con una missione ben precisa: scoprire se Vince Horace è, o meglio era, suo padre.

Alcuni indizi le lasciano sperare che possa essere vero e, se così fosse, lei risulterebbe essere l’unica erede legittima del defunto.

Quel che però la ragazza non sa né immagina lontanamente è quanto sconvolgente sia l’incontro con il compagno del padre. 

Quell’incontro tocca profondamente anche il giovane stilista ma entrambi i giovani si fanno “violenza” per non cedere all’impressionante chimica che li attira inesorabilmente l’uno verso l’altro. 

I stare at her blankly, and she scrunches up her face and laughs. The action produces a fresh current of blood, and she immediately stops, her hand lifting to her face in the same moment that I reach for it.

“Shit.” She blinks rapidly, likely up to the sky, her weight heavy in my arms. “That hurts.”

Non vi dico altro della trama ma spero con tutto il cuore che qualche casa editrice italiana acquisti i diritti per tradurlo e renderlo accessibile anche a coloro che non leggono in lingua, ma tutte le avvezze all’inglese consiglio vivamente di leggere quest’altro meraviglioso libro della Torre.

L’autrice anche con questa opera cattura il lettore per buona parte della storia facendo credere determinate cose che, puntualmente, in pieno stile Torre verranno stravolte nella seconda parte della storia.

ADORO la mente “contorta” dell’autrice, il suo modo di scrivere e raccontare non smette mai di stupirmi e incantarmi. Mi sono persa nelle maglie fitte della vita dei personaggi in un altalenarsi di emozioni e sensazioni che mi hanno tenuta col fiato sospeso fino alla fine.

Marco e Avery sono sicuramente personaggi che rimarranno a lungo nella mia mente e in quella di tutti coloro che leggeranno la loro storia.









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