Antony Barker è un gigolò dalla bellezza statuaria. È l’amante ufficiale di Rachel Norton, donna algida e senza scrupoli a capo della più grande industria farmaceutica degli Stati Uniti.
Ma Antony ha anche molti altri clienti che richiedono i suoi servizi ormai leggendari nel jet set e negli ambienti più facoltosi della Grande Mela. Ha rapporti con uomini e donne, e anche di gruppo, ma non si lega e non si innamora di nessuno. È freddo, professionale e la sua sensualità è seconda soltanto alla sua determinazione. Angela Palmieri, giovane ragazza italiana appena sbarcata a New York per lavorare nell’ufficio marketing di Rachel, diventa subito la favorita del capo e viene introdotta suo malgrado in un mondo di lusso, eccessi e dissolutezza.
Ho letto questo libro mossa dal passaparola e devo dire che mai consiglio fu più azzeccato.
Ammetto che per metà libro ho avuto l'impulso di smettere perchè lo ritenevo lento e a tratti noioso... MA... fortuna che sono testarda e ho continuato a leggere.
Dopo metà succede il finimondo.
Colpi di scena, rivelazioni allucinanti, sotterfugi e misteri che piano piano iniziano a vedere luce.
Antony non è la classica storia d'amore. Antony è molto di più.
E' una storia di segreti, compromessi, passione e amore.
E' facile dire: è la storia di un gigolò con un'anima nera.
Sylvia Kant ha costruito un intero mondo attorno Antony, un universo fatto di dolore, vendetta e redenzione.
Redenzione che arriva per mano di Angela, una ragazza fiera e caparbia, che esce da una relazione che l'ha sventrata nel profondo e l'ha gettata nelle braccia di una New York fatta di vizi, soldi, droghe e lotte al potere, un ambiente decisamente diverso da quello lasciato a Roma.
La narrazione scorre dapprima lenta perché deve giustamente dare spazio ai molteplici personaggi che si vanno via via susseguendo. Personaggi oscuri, che vogliono sempre un tornaconto da quello che offrono.
L'intera vicenda narra del crescente amore per questo gigolò che dimostra freddezza e pericolo.
Devo dire che l'attesa è frustrante, ma ripaga fino all'ultimo le aspettative, anzi posso tranquillamente dire che le supera abbondantemente.
La Kant ha dato vita ad uomo che tutte vorremmo nella nostra vita, ma al contempo terremo lontane.
E' un concentrato di adrenalina pura. Leggerlo getta nella più completa dipendenza.
E se prima si voleva abbandonare, poi ti ritrovi a leggere e rileggere una pagina fino alla nausea.
Consiglio vivamente questo libro a chi ama storie di grande spessore con passione travolgente e misteri a iosa. Astenersi non amanti del sesso estremo.
Sono più uniche che rare scrittrici come la Kant, ed io una volta scoperta di sicuro non la lascio.
Voglio il seguitooooooooooooooo
Pliiis.
Anto
Cara Sylvia,
grazie per aver accettato questa piccola intervista, benvenuta nel nostro blog.
Grazie a te, Sherazade per avermi invitata.
1_Quando è nato realmente il personaggio di "Antony"? E a chi ti sei ispirata?
La prima versione di Antony risale al tempo in cui frequentavo il liceo (più di trent'anni fa, ormai… Sigh). Il suo personaggio mi è stato ispirato da un tipo presentatomi da un'amica (che oggi fa l'attrice). Questo discreto trentenne, proprietario di una splendida Jaguar, frequentava le periferie romane per rifornirsi di coca e "arruolare" le ragazze e i ragazzi per le feste dei ricchi. Siccome, all'epoca, proprio schifo non facevamo, propose la cosa anche a me a mio fratello, ma noi, gentilmente, declinammo l'invito, anche perché non eravamo assolutamente interessati a entrare nelle grazie di qualche pezzo grosso. Certo, il tipo non era bello come Antony, ma di lui mi affascinò la freddezza e la completa amoralità. Aveva occhi di ghiaccio e modi gentili, ma capivi subito che con lui era meglio non scherzare.
2_Con "Antony" hai stravolto il mondo dell'erotico, come la vivi questa notorietà?
Sinceramente non credo d'aver stravolto questo mondo e neppure penso d'essere così nota. Adoro il contatto con i lettori, anche se non ho molto tempo. Quando esco dal lavoro, finito di occuparmi delle solite faccende inerenti al menage coniugale, in genere, mi piazzo al computer e scrivo. Però, il tempo per dare una sbirciatina ai messaggi che i lettori mi lasciano sul profilo o sulla pagina facebook, lo trovo sempre. Ho conosciuto, così, tante persone davvero carine, sia tra i lettori che tra gli autori e gli amministratori di gruppi e blog, persone gentili, simpatiche, educate e corrette. E di questo sono molto felice, dato che nel mio vero ambito lavorativo, spesso, purtroppo, non è così. La fama, sinceramente, non m'interessa proprio. Non mi è mai interessata, figuriamoci ora, alla mia età. Non ho questo tipo di ambizioni. Non le ho mai avute. Ho altre aspirazioni nella vita e, anzi, a essere onesta, l'idea della fama mi terrorizza proprio.
3_A quale dei personaggi ti senti più legata?
Sono legata a tutti i miei personaggi e, ovviamente, sono perdutamente innamorata di Antony, ma amo anche Angela, Susan, Duncan, Steve, Glenn… Però, lo ammetto e, vi prego, non insultatemi: ho un debole per Rachel ;)
4_Quanto di te c'è nel personaggio di Angela?
Bella domanda. In Angela c'è senz'altro la mia timidezza patologica. Sembro un tipo aperto e scanzonato, ma, in realtà, sono di una timidezza assurda e arrossisco facilmente.
5_Con quale personaggio hai trovato più difficoltà nella stesura del romanzo?
Il personaggio più difficile è stato proprio Angela. So che il suo carattere ha suscitato polemiche infinite. E il mio intento era proprio quello. C'è chi la ama, c'è chi la odia, ma lei è semplicemente il riflesso delle donne che ho conosciuto, anche di quelle che si definiscono evolute, indipendenti ed emancipate, ma che, in realtà, restano fragili, desiderose di affetto, rispetto e approvazione da parte degli uomini. E per questo motivo il suo personaggio, in genere, irrita le donne. Angela è cresciuta con una madre che, parlando dell'ex fidanzato traditore, le dice che "se gli uomini non ce l'hanno per vizio, vanno perdonati". Angela si accontenta del proprio fidanzato, si accontenta del proprio amante e si "butta via" con loro, perché, in realtà, sente di non esser degna dell'amore degli altri. E' una persona timida, scorbutica, perennemente assillata dal proprio senso d'inadeguata e assolutamente inconsapevole del proprio fascino. Va anche detto, però, che una donna aggressiva, determinata, emancipata e "con le palle", non avrebbe mai e poi mai scatenato il lato protettivo di un uomo come Antony, un uomo che guadagna soldi proprio scopando (si può dire scopare in un blog?) donne aggressive, emancipate e con le palle ;) .
6_ Quale dei tuoi personaggi hai più odiato?
Ho sempre odiato Angela, per gli stessi motivi di cui sopra, dato che anche io sono una donna che si reputa emancipata, aggressiva e con le palle :D .
7_Per scrivere un libro in generale, da cosa trai ispirazione?
Per scrivere un libro, in genere, traggo ispirazioni da avvenimenti, storie e persone che conosco o che m'incuriosiscono e lo stesso avviene per le descrizioni dei miei personaggi.
8_Cosa ti ha portato nel mondo della scrittura?
Ho iniziato a scrivere da piccola. Il "mondo" della scrittura lo frequento da poco e, in realtà, non lo frequento affatto, non perché mi atteggi a snob, ma perché non mi sento uno scrittore. Sono solo una semplice impiegata che scrive storie. Un umile manovale della scrittura. Ho avuto la fortuna di scrivere una storia che piace, ma da qui a essere definita "scrittore", ce ne passa ;)
9_Dopo "Angela" hai qualche altro progetto?
Sicuramente, dopo il "sequel", scriverò il "prequel" che, ovviamente, si collegherà sia al sequel che a Antony. Poi avrei davvero voglia d'investigare meglio alcuni personaggi come Duncan, per esempio. E poi ci sono i libri "seri" che non ho mai abbandonato e che scrivo sotto altro pseudonimo (per non sconvolgere i lettori sia del genere erotico che dell'altro genere ;) :D .
10_Cosa puoi dire alle nostre dreamers sul sequel?
Sul sequel posso solo dire: avete amato il mio lato sadico? Spero continuerete ad amarlo :D
Bellissima intervista e bellissima recensione sono curiosa di leggere il suo libro
RispondiElimina