Il Billionaire Boys Club è una società segreta che riunisce sei uomini ricchissimi, arrivati al successo con ogni mezzo possibile: i suoi membri si aiutano a vicenda, si consigliano investimenti vantaggiosi e giocano a poker per svagarsi. Proprio su suggerimento di uno dei suoi colleghi del club, Logan Hawkings ha deciso di acquistare un resort malmesso su un’isola delle Bahamas, per ristrutturarlo e trasformarlo in un hotel di lusso. A complicargli la vita ci pensano però un uragano e un’affascinante cameriera del Midwest. Brönte Dawson è finita sull’isola per una vacanza premio, a tutto pensava meno che a ritrovarsi bloccata nel bel mezzo di una catastrofe naturale con quello che crede sia il direttore dell’hotel. Logan, colto alla sprovvista, decide di tenerle nascosta la sua vera identità, ma le conseguenze di quella bugia non tarderanno ad arrivare.
Logan e Brontë sono rispettivamente i protagonisti maschile e femminile di questo romanzo, lui miliardario, lei cameriera appassionata di filosofia. Capirete dunque perché ho parlato di cliché, ma io amo questo tipo di cliché, amo i maschi alfa dominatori e Logan rappresenta il classico uomo maniaco del controllo che cerca una via di fuga dalle donne che sembrano amare soltanto il suo patrimonio. E così incontra Brontë in modo insolito… in ascensore. Anche questa non è una novità nel mondo del romance, tuttavia è sempre piacevole leggere di un uomo e una donna che si trovano insieme in situazioni imbarazzanti. La storia si sviluppa in maniera lineare, senza colpi di scena notevoli, si concentra sull’amore tra i due, sulla passione che condividono i due personaggi e le difficoltà di affrontare le diversità di classe. Dunque devo ancora capire il motivo per cui la casa editrice ha intitolato il libro “Scommessa indecente”, perché non c’è alcuna ragione secondo me, non c’è nessuna scommessa a mio parere, è più coerente il titolo inglese “Stranded with a Billionaire”.
Ecco qui dunque il mio personalissimo parere… se siete alla ricerca di novità questo romanzo non vi piacerà, ma se vi interessa passare qualche ora di evasione, tra sorrisi, dispetti e amore, allora sì, penso proprio che potrebbe riscontrare il vostro gusto. Personalmente, però, non lo ritengo un capolavoro del genere e quindi non lo giudico in modo totalmente positivo ed entusiasta. Tuttavia leggerò anche gli altri romanzi della serie, alla ricerca di un miglioramento o qualcosa per cui dire: “Caspita!”. In questo caso, a parte uno stile corretto e scorrevole, un contenuto piacevole, non posso spingermi oltre, non me la sento. Ammetto di essere una lettrice molto critica e pretendo, perciò non me ne vogliate se invece l’avete trovato incantevole. Logan non è il massimo dei personaggi del suo tipo, è molto soft, piuttosto superficiale, non si distingue, non ci si innamora di lui perdutamente, e la stessa cosa succede con la protagonista: non ho sentito con lei un’empatia, anche se amo la filosofia e ho trovato divertente il fatto che Bronte avesse sempre in bocca una citazione. Anche se dopo un po’ mi ha annoiata.
Perché non leggerlo: non c’è batticuore estremo, non ci sono sospiri, a parte all'inizio, dove l’incontro in ascensore rende la storia interessante, il resto è prevedibile.
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