30 maggio 2016

Recensione: Tutto ma non il mio tailleur di Cecile Bertold


Trudy Watts ha tutto quello che ha sempre sognato: un lavoro in banca che le piace, un ragazzo bello e di successo e un appartamento ultramoderno in una delle zone più alla moda di Londra. Non cambierebbe nulla, neanche gli orari impossibili in ufficio.
Dopo sei anni dalla sua assunzione, quando ormai sta per arrivare la tanto attesa promozione e anche il suo matrimonio è vicino, ecco che una catastrofe le piomba addosso. Trudy viene trasferita in una sperduta cittadina della Scozia, a gestire una piccola filiale in deficit. L’arrivo è traumatico: detesta tutto e tutti e desidera solo scappare via. Finché compare lui, Ethan, l’affascinante proprietario di un pub, che si diverte non poco a punzecchiarla. Ed è proprio lì, in quel pub, che la sua vita improvvisamente cambierà…


Buona sera ed eccomi qui oggi a recensire per voi “Tutto ma non il mio tailleur” di Cecile Bertold.

Sinceramente non avevo mai letto nulla di questa autrice, ma ne avevo sentito parlare e anche bene, così mi sono immersa in questa lettura con spirito ottimista, potendo dire di esserne rimasta molto contenta.

È stata proprio una ventata di aria fresca e, se vogliamo, anche un po’ frizzante.

Trudy è la classica donna in carriera convinta che indossare un tailleur abbinato a scarpe col tacco metta a posto ogni cosa. Lavora in banca e ne è entusiasta in quanto prossima a una promozione, sta per sposare Orace, suo fidanzato da sei anni e affermato avvocato, abita a Londra in una zona alla moda.

Le sue giornate sono scandite in maniera metodica dagli appuntamenti di lavoro e dagli incontri con il suo fidanzato, persino le discussioni vengono programmate.

Trudy non si scompone mai: se sta per andare in escandescenza si ferma e decide di ritirarsi per poi riprendere da dove aveva interrotto. Insomma, lei è convinta che non le manchi nulla, ma si sa, non sempre tutto è programmabile...

L’imprevisto arriva il giorno in cui scopre il fidanzato a letto con un altra… In quel frangente tutto il mondo le crolla addosso, tanto da indurla ad accettare, quasi senza neppure sapere come, un lavoro in un paesino sperduto della Scozia.

Non appena vi giunge, non sopporta niente e nessuno, essendo troppo abituata alla vita metropolitana e alle comodità per accorgersi della bellezza della semplicità di quei luoghi.

Trova antipatico persino Ethan, che se posso dirlo è un figo pazzesco con occhi azzurri, barba appena accennata, capello scarmigliato, pettorali che si vedono dalla maglietta, addominali a tartaruga… Insomma, chi più ne ha più ne metta.

Trudy però abbandonerà piano piano quella sua aria altezzosa e diventerà un po’ più malleabile.

Anche nell’ambiente della banca presso cui lavora come direttrice passerà dall’essere vista come una strega insopportabile a persona altruista che farà del proprio meglio per salvare l’istituto dai debiti e i dipendenti dal licenziamento.

La storia è molto carina ma ciò che mi ha colpito è stata la scrittura brillante e frizzante della Bertold. Anche i personaggi sono belli, non solo esteticamente ma nella loro interezza. E poi Trudy è uno spasso, perché cerca di essere dura ma sotto sotto nasconde un cuore grande.

Buona lettura




Nessun commento:

Posta un commento