Benvenuta Nunzia Alemanno. Iniziamo la nostra intervista con la prima domanda: Come nasce in una persona la passione per la scrittura?
In tutte le interviste agli autori che ho letto, mi sono sempre trovata dinanzi a una passione portata avanti sin da piccoli o da adolescenti. Bambini o ragazzi appassionatia scrivere brevi racconti, poesie o il semplice diario personale. Il mio invece è un caso a parte, ho maturato questo interesse dopo oltre i quarant’anni, è stata più che altro una sfida verso me stessa che ritengo di aver vinto viste le grandi soddisfazioni che sto ricevendo. Un interesse che col tempo è divenuto passione travolgente, una droga vera e propria cui non riesco a rinunciare.
Un valido scrittore deve essere prima un ottimo lettore?
Se devo parlare della mia esperienza, posso dire di no.Non leggo molto. Forse leggere tanto può aiutare ad arricchire il proprio bagaglio culturale o imparare cento termini in più rispetto a una come me che di cultura non è molto dotata. Ho solo una qualifica di assistente per l’infanzia e ricordo che le materie letterarie non erano il mio forte. Comunque mi piace molto leggere e se non lo faccio spesso, è solo per mancanza di tempo.
Parlaci delle tue opere, a quale target di lettori si rivolge?
L’Egemonia del Drago è il primo della serie “Il Dominio dei Mondi”. Prossimamente uscirà L’Angelo Nero ancora in lavorazione. La serie è un fantasy. Anche se qualcuno l’ha consigliato a un pubblico adulto, poiché oggigiorno i giovani non si lasciano impressionare ormai da niente, direi che un target che vada dai tredici anni in poi, sia più che sufficiente.
Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?
Ero iscritta a un forum in cui un giorno un ragazzo decise di dar vita a un gioco culturale. Si trattava di scrivere un racconto tutti insieme. Ognuno doveva accodarsi a ciò che scriveva l’altro continuando la storia, rimanendo in tema con la trama e il genere. Premesso che non avevo mai scritto una sillaba in vita mia, decisi di partecipare più per curiosità che per altro e durante i miei interventi ricevevo molti complimenti per la fantasia e tutto il resto. Ecco, è stata qui che è scoccata la scintilla che poi è divampata nella passione che è adesso, tanto da indurmi a creare qualcosa di mio. Ed ecco la sfida.
Cosa pensi del connubio scrittura-web-social. Oggi un autore non ha altro modo per far conoscere se stesso e le sue opere?
Se vuoi stare comodamente seduto in poltrona, credo che il web sia l’unicastrada. È risaputo che internet è la via più rapida, più vasta ed economica per farsi conoscere. La presentazione fisica di un libro porta via tempo, denaro perché devi stampare le copie (anche se poi recuperi con la vendita… e se poi non le comprano?) e ti devi spostare di paese in paese considerando che la tua opera verrà conosciuta dalle uniche persone che ti ritrovi in sala. Con il social è diverso, è un pianeta immenso, dove puoi muoverti come vuoi, gestire tutto a tuo piacimento e farti conoscere, come dicevo prima, anche comodamente seduta in poltrona.
Che speranza ha un autore di riuscire a scalare le vette senza essere sommerso dai milioni di libri che ogni anno si pubblicano?
Tanta pubblicità, fatta con i dovuti criteri. Farne abbastanza affinché tutti ti vedano, non troppo spesso per evitare di annoiare. Bisogna rispettare chi è dall’altra parte e non pretendere a tutti costi che il link all’acquisto del tuo libro venga necessariamente cliccato. Trovare lo store giusto che ti permetta di fare promozioni o di divulgare il tuo libro gratuitamente. Offrire la propria opera per ricevere recensioni oneste, queste sono importanti a mio avviso. Bisogna impegnarsi un po’, a volte i risultati tardano anche ad arrivare, ma non mancheranno.
Quali sono i pro e i contro tra pubblicare in Self oppure ricevere un contratto da una Casa Editrice?
Self –Pro: intaschi un’altissima percentuale di guadagno, gestisci la vendita come vuoi e… in pratica sei libero.
Contro: devi fare tutto da solo. Trovarti un editor, un grafico per la copertina (salvo che non sia grado di fartela da solo), gestire la pubblicità, le promozioni e se devi stamparti delle copie, devi vedertela da solo con la formattazione del testo, la modifica della copertina con i millimetri di abbondanza ecc.Tutto questo più che definirlo un “contro”è un impegno in più che devi affrontare se decidi di auto pubblicare.
Casa Editrice – Pro: Dai tutto in mano all’editore e non ci pensi più. Il tuo libro sarà stampato e verrà, attraverso una rete di distribuzione, diffuso nelle librerie fisiche e tramite ebook anche negli store on line.
Contro: Una piccola percentuale di guadagno che per noi esordienti va dal 6% al 10%massimoe se la casa editrice non fa una buona pubblicità o promozione c’è anche il rischio di non vendere (e se non vendi nessuno ti conosce).
Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.
Qualunque cosa abbia scritto Stephen King. Lo adoro, è il mio idolo e mentore. Quel poco che ho letto nella mia vita sono state solo le sue opere.
In tre parole descrivi la tua scrittura.
Semplice Ho un vocabolario ristretto purtroppo, non sono una persona colta e sinceramente non me ne vergogno. Da tutte le recensioni ricevute finora, ho potuto costatare che il linguaggio semplice è l’arma migliore per raggiungere un pubblico ancora più vasto, rende la storia ancor più comprensibile e fluisce meglio nella lettura.
Fantasiosa lo dicono gli altri e lo ammetto io stessa. Mi piace giocare con la fantasia ed è la cosa che mi riesce meglio.
Soggettiva Non so se è il termine giusto per intendere che c’è molto di me in quello che scrivo. Il mio modo di pensare, di amare, di agire e tanto altro.
I consigli sono sempre preziosi, cosa ti senti di raccomandare a un autore che decide di dare vita al proprio sogno e buttarsi nel mondo dell’editoria?
Ciò che Stephen King ha insegnato a me, anzi ve lo faccio dire direttamente da lui:(Ho preso solo alcuni stralci delle sue lezioni)
Quando si comincia un progetto, non bisogna interromperlo o rallentare il ritmo.
2. Quando un’idea comincia a farsi strada nella tua mente, non aspettare.
3. Se vuoi migliorare la tua scrittura, devi prima diventare un lettore accanito.
4. Arriva al punto il più presto possibile. L’attenzione dei lettori deve essere colpita in modo chiaro e diretto, prima che possano perdere la pazienza.
5. Mai pompare il vostro vocabolario, cercando paroloni che non ti appartengono, perché magari ti vergogni della semplicità del tuo parlare corrente. “È come mettere il vestito da sera al cagnolino di casa. Il cane sarà imbarazzato e la persona che si è resa colpevole di questo atto di premeditata affettazione dovrebbe esserlo ancora di più”.
7. Evita la forma verbale passiva e limita il più possibile gli avverbi.
8. La descrizione non dev'essere né labile né eccessivamente dettagliata, riguarda più l'ambientazione e l'atmosfera che l'aspetto fisico dei personaggi, consiste di solito in pochi particolari scelti con cura che siano evocativi di tutto il resto.
9. Il dialogo è cruciale nel definire i personaggi, che dev'essere sempre reale e mai artificioso o artefatto: "scrivere bene i dialoghi è arte oltre che mestiere". Se narrate di storie appartenenti alla classe lavoratrice, di fabbriche, di ghetti, di metropoli, di contadini, di operai, non è auspicabile che il vostro personaggio parli come un professore universitario, perché non sarebbe veritiero, né giustificabile.
10. I personaggi devono essere costruiti secondo i principi dell'osservazione e sincera descrizione della realtà. Queste persone di fantasia devono comportarsi in un modo che appaia ragionevole e che sviluppi e sostenga la storia: "se lavorate bene, i vostri personaggi diventeranno vivi e cominceranno ad agire per proprio conto".
16. Cerca di non scrivere per denaro, ma per il piacere di farlo, perché se puoi farlo per piacere, puoi farlo per sempre.
Nessun commento:
Posta un commento