Inghilterra, 1450.
La rivalità tra i conti di Brygthon e i baroni di Seymore costringe le due famiglie a combattersi per secoli. Una profezia ha predetto che l'erede dei Seymore riuscirà a sconfiggere i rivali, ma quando il conte di Brygthon viene a sapere che il barone ha avuto una bambina, si illude che la fine della sua casata sia scongiurata per sempre.
Vent'anni dopo, Duncan Brygthon (erede e primogenito del conte) viene fatto prigioniero con l'inganno dagli uomini del barone.
Sullo sfondo della Guerra delle Due Rose, una storia d'odio e d'amore.
Ben ritrovati al nostro appuntamento con le recensioni. Oggi parleremo di uno storico dalle componenti fantasy: I Giorni dell’Odio:Nemici di Maria Letizia Musu edizione self publishing, primo volume di una saga che si prospetta molto avvincente.
Dunque io amo gli storici, ehm… sì, forse lo preciso ogni volta, vero? Okay, okay, bando alle ciance e passiamo alla trama.
La storia è ambientata in Inghilterra a cavallo la cruenta “Guerra delle due Rose” che contrapponeva,in un conflitto senza esclusione di colpi, le famiglie nobili Lanchester e York per il diritto di successione al trono. Gli schieramenti erano netti, chi parteggiava per i Lanchester e chi per gli York, ognuno con un preciso obiettivo, far soccombere il nemico. Tra questi duri scontri, sia in campo di battaglia sia tra le mura dei castelli e nelle corti, due famiglie si odiano a tal punto da ordire vere e proprie congiure. La disputa che dura da decenni riguarda i Bryghton e i Seymore. Quando a Lord Seymore nasce il primo erede, i Bryghton tirano un sospiro di sollievo, infatti, un’antica profezia aveva predetto che la fine della casata dei Bryghton sarebbe giunta per mano di un erede maschio dei Seymore, invece con la nascita di una bambina tutto decade e tutto rimane tranquillo fino a quando anni dopo Lady Johanna Seymore e il primo genito della famiglia Bryghton, Duncan, si incontrano. I due giovani sono stati cresciuti nel nome dell’odio che contrappone le famiglie, quindi logico ritrovare i ragazzi accomunati dallo stesso sentimento di disprezzo. Sentimento che però inizia a vacillare quando Duncan e Johanna si trovano l’uno di fronte all’altra. L’attrazione è forte ma pare che i due riescano a controllarla molto bene, pare… perché è vero che un odio profondo possa annebbiare il giudizio ma è anche vero che dall’odio a volte può nascere qualcosa di inaspettato, qualcosa per cui valga la pena di lottare, anche a costo della propria vita.
Se vi aspettate una storia già sentita, sbagliate di grosso. E’ vero, ci sono due famiglie che si disprezzano sullo sfondo di un’Inghilterra in pieno tumulto, ma l’autrice ha saputo manipolare gli eventi in maniera magistrale da farti entrare nella storia e viverla in prima persona. La scrittura è fluida, anche i dialoghi, per quanto consoni al linguaggio dell’epoca, riescono a catturare l’attenzione rendendo i discorsi semplici senza appesantirli da termini aulici che a volte risultano più stucchevoli di quanto uno possa immaginare. Quando andiamo a leggere un romanzo, che sia storico o meno, vogliamo prima di tutto vivere il momento, vestire i panni dei personaggi, lottare con loro, amare con loro, e piangere con loro. Tutto questo lo troverete tra le pagine de “I Giorni dell’Odio: Nemici” e lascio a voi la scelta di intraprendere questo viaggio e assaporare come l’amore e la forza dell’animo può trascinare l’uomo a vivere un’eterna avventura, scoprire se stesso e ciò che conta davvero.
Alla prossima!
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