07 aprile 2019

LA TEORIA IMPERFETTA DELL'AMORE DI JULIE BUXBAUM, RECENSIONE



E se amore e amicizia fossero due risultati diversi della stessa equazione?

A volte basta cambiare prospettiva per dare senso al mondo. 

Da quando suo padre è morto in un incidente d’auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L’unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero e voltare pagina. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che gira per i corridoi della scuola con le cuffie nelle orecchie e non parla con nessuno. David, che è un genio della fisica ma quando si agita trema come una foglia. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso, e tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici. Forse qualcosa di più. Fino a quando David decide di aiutare Kit a ricostruire che cosa è successo il giorno in cui suo padre è morto. Perché David non sopporta le questioni irrisolte, non sopporta le equazioni lasciate a metà. E farebbe di tutto per ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. Ma il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per resistere alla verità?

Dall’autrice bestseller di Dimmi tre segreti, un romanzo che esplora la complessità della vita e della morte con una penna leggera e commovente.



«Julie Buxbaum ha scritto una storia d’amore incredibilmente universale.» - Cath Crowley, autrice di Io e te come un romanzo

«Un romanzo affascinante, divertente ed emozionante insieme.» - Nicola Yoon, autrice bestseller di Noi siamo tutto




Ben trovati cari dreamers, 
la lettura di cui vi parlo oggi era rimasta in sospeso tra le recensioni da fare, ma oggi ho proprio un po' di tempo per parlarvene e anche se con un po' in ritardo spero che vi lascerà qualcosa dentro proprio come ha fatto con me.t
Non avevo letto qualcosa della Buxbaum, ma penso che dopo aver letto "La teoria imperfetta dell'amore" cercherò di recuperare quanto è possibile, perchè il suo modo di scrivere cattura il lettore per tutto il tempo che rimane tra le sue pagine. 
Ma iniziamo col capire di cosa parla questa struggente ma bellissima storia. 

 I numeri primi hanno a che fare con tutto. 
Per farti capire, questo è ciò che penso significhi innamorarsi e poi rimanere sposati: si comincia come numeri primi gemelli piccoli, e con il tempo, se si riesce ad andare contro le probabilità statistiche e a non divorziare, si diventa come quei numeri primi gemelli più rari, comunque separati soltanto da un fattore due. 
È un’impresa fantastica.

Il mondo di David Drucker è ben definito da una tranquilla e ordinata routine quotidiana: scuola, lezioni di chitarra, casa e così tutti i giorni, tutto l'anno. Ma quando Kit Lowell siede con lui in mensa la perfezione di quella routine viene stravolta. Lei è tutto ciò che potrebbe farlo diventare "normale" agli occhi dei compagni di scuola, è la ragazza più popolare del liceo, è intelligente, ma soprattutto per David è la ragazza più bella che esista. Purtroppo però tutto quello che rende Kit interessante agli occhi degli altri viene spazzato via dalla prematura morte del padre. La spensieratezza e la gioia che la contraddistinguono vengono sostituite da una profonda tristezza e un appagante bisogno di solitudine. Ed è proprio così che i due mondi così diversi di Kit e David  collidono, dando vita ad una tenera e profonda amicizia. Per Kit, David diventa la persona che in quel momento la comprende più di chiunque altro, perchè stranamente sa come si sente realmente senza che gli spieghi nulla; ma più di tutto, David potrebbe risolvere quella difficile equazione che dalla morte del padre le assilla la mente.
Ed è proprio questo progetto che porterà David ad uscire dal suo mondo perfetto per entrare in quello  di Kit. Un mondo che nasconde una piccola ma significativa imperfezione, che darà a David la possibilità di risolvere quell'intricata equazione. E se quella ragazza così perfetta e popolare, non è in realtà chi tutti vedono?   


È stato perfetto. Baciare Kit è stato un privilegio.
Nella mia testa rivivo la serata ancora e ancora, soprattutto il primo minuto del bacio. 
Il modo in cui Kit ha tirato il mio volto verso di sé, la sensazione delle sue mani strette dietro al mio collo, la mancanza di ambiguità riguardo ciò che voleva.
Era tutto chiaro.
Mi ha scelto.
Lei mi ha baciato.
Me.

Non sapevo a cosa stavo andando incontro quando ho aperto sul kindle il file di questo libro. La copertina mi aveva trasmesso poca emozione e di solito la cosa che salta di più agli occhi è proprio quella, ma c'era qualcosa in quei numeri e in quella coppia che mi dicevano leggi che non te ne pentirai e effettivamente quando ho finito la lettura ero talmente tramortita da non dimenticarla per un bel po' di tempo. Sono diverse le cose che mi hanno colpito positivamente di questa storia, in primis la storia e poi tutto il contorno fatto di personaggi e stile di scrittura. 
Ma andiamo con ordine.
Il tema trattato in questa incantevole storia è parecchio attuale: la diversità percepita come stranezza, qualcosa che ti fa definire quella stranezza fenomeno da baraccone o addirittura stupido. Ed è proprio così che viene definito David per 3/4 di storia: uno stupido ritardato. Peccato però che David non è ne l'uno ne l'altro. David è affetto dalla sindrome di Asperger, che non rende un ragazzo ritardato benchè meno stupido, ma fa si che un ragazzo normale sia più solitario, più intelligente e più sensibile degli altri. La Buxbaum ci mette nei panni di David, ce li cuce addosso tramite i suoi pov fatti di formule e didascalie dettagliate di tutti i compagni. Ci rende partecipi di cosa significa venire derisi e incompresi per essere semplicemente diverso dagli altri, essere qualcuno con una sensibilità e una spontaneità più libera di tutti gli altri. Ho sin da subito simpatizzato con David, è un personaggio genuino con idee e pensieri non comuni nei ragazzi della sua età, che sono più materiali e frivoli. 

Sono abbastanza sicuro di avere la Sindrome di Asperger. Questo è un vecchio DSM (quello nuovo fa ricadere la mia diagnosi sotto i disordini dello spettro dell’autismo). Credo che ti dirà molto sul perché sono come sono (e perché mi sono comportato come mi sono comportato), anche se non posso usare questa condizione come una scusa. 
È più una spiegazione che una scusa.
C’è una famosa citazione che dice che se hai incontrato una persona con autismo… hai incontrato UNA persona con autismo.
Tu hai incontrato me.
Semplicemente me.
Non una diagnosi.
Mi rendo conto di averti ferita. Mi sono dimenticato di pensare prima a te. Non mi sono messo nei tuoi panni, come si suol dire.
(Anche se, come nota a margine, credo che vestire i panni di qualcun altro sia disgustoso; mi va bene soltanto il concetto metaforico.)
Quindi sappi che sei tutto ciò a cui riesco a pensare.

È stato divertente vederlo interagire con sua sorella e vedere come cambia per rapportarsi al meglio con Kit e come quella nuova e insperata amicizia lo elevi anche agli occhi degli altri. Perchè David è un figo solo che nessuno lo ha mai visto come tale, semplicemente perchè veniva visto come lo strambo della scuola. E quanti ragazzi di oggi si comportano così verso chi non è come loro? TROPPI! 
Bisognerebbe portare libri del genere nelle scuole e farli divenire oggetto di discussione e perchè no di educazione sociale. Credo che farebbe bene a tutti quelli che si credono i signori del liceo e forse nel loro piccolo non sono proprio nessuno. 
In queste mie ultime parole rivedo molto Kit invece, anche lei è una popolare, una ragazza che fa tendenza, una con le amiche e i ragazzi giusti, ma nel suo piccolo ha dei drammi che la renderebbero strana agli occhi dei suoi amici. Il suo personaggio affronta il dolore più grande, quello che si prova quando viene a mancare un genitore, quando uno dei pilastri su cui si poggia la tua vita non c'è più a sostenerti e a indicarti la strada giusta. Kit cerca di trovare una sorta di capro espiatorio in David, ma finisce per trovarci un amico vero, qualcuno capace di metterla di fronte le sue responsabilità in maniera diretta, senza mezze misure.  
Mi è davvero piaciuto come Julie Buxbaum ha strutturato la storia, lasciandomi col fiato sospeso fino alla risoluzione di tutto, inizi a fare congetture e ipotesi ma alla fine era più semplice di quanto immaginassi e ripensandoci la soluzione di tutto era davanti agli occhi.         
  
Mio padre aveva ragione: le cose brutte e inimmaginabili capitano. A noi rimane da scegliere se crescere o appassire. Se perdonare o inasprirci.
Ho deciso di crescere e perdonare, sia per me sia per mia madre. Si merita la stessa grazia.
Guardo David e lui guarda me, sorride e così sorrido anch’io. 
Ci giriamo di nuovo, osservando lontano. 
Mi vengono in mente, per qualche strana ragione, i tre ritratti appesi nel mio armadio. 
La mia clavicola tatuata con diversi motivi lentigginosi. Il pi greco. L’infinito. 
Uno aperto, uno chiuso.
Entrambi per sempre. Il pensiero mi fa sentire più leggera, più vicina al tutto. 
In qualche modo più grande.

Consiglierei questa lettura? Senza dubbio si! 
Vale la pena leggere ogni tanto storie attuali e intense come questa, anche perchè un po' di infarinatura romance è presente pure qui e per chi come me ha l'animo da sognatrice non rimane delusa. 
È stata davvero una bella scoperta e di certo andrò a leggere anche gli altri lavori di Julie, cosa che consiglio di fare anche a voi.



Alla prossima






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