Sandro e Maura sono sposati da circa dieci anni, ma non possono certo definirsi due santi. Tradimenti, differenze sociali e incomprensioni di una storia nata già sbagliata mettono in crisi il loro matrimonio. Solo l’affetto per la figlia Eva è forte e profondo. Ma persino questo sentimento, l’unico per cui riuscire a trovare il modo di non fare della separazione un sanguinoso campo di battaglia diventa, invece, la miccia, il pretesto, il luogo dell’odio che totalizza e tutto spazza via. Una vicenda familiare feroce e appassionante, una guerra in nome dell’amore dove il verbo amare viene coniugato solo all’imperfetto del tempo sprecato e del futuro perduto.
Sylvia Kant, già autrice di due bestseller erotici, ha smesso per un attimo i panni della dark lady, e scritto un romanzo intenso, coraggioso, ma soprattutto autentico. Impossibile smettere di leggerlo o dimenticarlo, una volta girata l’ultima pagina.
Buongiorno Dreamers,
anche Agosto sta scivolando via e per chiudere in bellezza questo mese ho scelto una lettura impegnativa, parecchio nevrotica e molto riflessiva.
Solo una persona può scrivere in questo modo e abbiamo la fortuna di averla pure qui in Italia, sto parlando di Sylvia Kant, la "mamma" del gigolò per eccellenza Antony Barker o come abbiamo imparato ad amare Mr. Anima Nera.
Dopo aver letto l'epilogo della storia di Antony, Sylvia si è cimentata in un romanzo da lei descritto come "Serio", e credetemi lo è davvero.
Dopo innumerevoli avvertimenti e avvisi sull'astenersi dalla lettura se non si è pronti a leggere una storia nuda e cruda senza sesso e amore, ho deciso di prenderlo. È rimasto sul kindle tipo 2 settimane e in quel lasso di tempo mi sono chiesta più e più volte se era il momento giusto per entrare in quelle pagine e farmi stravolgere il cuore. Alla fine mi son detta che tolto il dente, tolto il dolore.
Il dente è andato via in fretta, ma il dolore è ancora vivo e presente dopo ben 6 giorni dalla lettura.
La storia di Sandro e Eva, padre e figlia, mi è entrata dentro il cuore come una trave che ha colpito a fondo si, ma ha anche lasciato il suo segno.
Il tema trattato non è dei più leggeri, storie di divorzi se ne leggono e se ne vivono anche fin troppe, al tg ogni tanto passa la notizia di un padre che rapisce i figli e li porta via lontano dalla madre, dopodichè non se ne parla più fino alla prossima, che Dio non voglia sia di un omicidio/suicidio.
I divorzi non distruggono la vita degli adulti, ma soprattutto quella dei bambini.
In questa storia, che dura quasi 3 decenni, entri nell'iter burocratico di un divorzio, nella lotta all'ultimo centesimo di un padre che vuole soltanto amare sua figlia ma che purtroppo gli viene negato. Vivi la nevrosi di una madre, che a mio parere madre non doveva essere visto il suo comportamento, che pensa che sua figlia le appartenga fino alla morte, tanto da vietarle psicologicamente di vivere una vita piena e degna di essere vissuta. Soprattutto vedi come una figlia, plagiata dalle contunie calunnie della madre, dimentichi l'amore e la figura di suo padre.
Tutto questo Sylvia riesce perfettamente a fartelo sentire dentro, riesce a farti patire, è il termine che più si avvicina a come mi sono sentita, il dolore di Sandro in maniera magistrale.
Ho imparato ad apprezzare e conoscere il suo stile e lo trovo parecchio migliorato in questo nuovo lavoro, è più curato, più incisivo e vero, praticamente è riuscita a trasformare la sua penna in un'arma di tortura psicologica.
L'avvertenza che per settimane ha ripetuto è stata più che lecita, perchè va bene che non ci sia sesso, ma non c'è neppure amore, nè quello di una moglie per il proprio marito, nè quello di una madre per la propria figlia e soprattutto nemmeno quello di una figlia per il proprio genitore. Nessun grado di affetto, nessun legame, solo tanta voglia di infliggere un dolore insensato.
Io per prima ho vissuto e vivo tuttora una situazione simile, non dai miei genitori ringraziando Dio, ma in famiglia c'è un divorzio non proprio idilliaco, ma a differenza del protagonista è la madre a soffrire.
Leggendo le 384 pagine di "Tutto su mio padre" ho rivisto in Maura molti degli atteggiamenti di quest'uomo che invece di fare il bene della figlia si ostina a punire la madre.
Non so cosa scatena nell'animo umano questa cattiveria gratuita, ma Sylvia è riuscita a metterla nero su bianco e farla diventare del lettore. Più e più volte mi sono ritrovata a mettere da parte il reader e fare altro proprio perchè era insostenibile continuare a leggere quelle continue vessazioni nei confronti di un padre che ha avuto la sfortuna di pensare che la legge potesse aiutarlo.
Perchè parliamoci chiaro, la legge non ti aiuta in nulla, forse solo ad alleggerirti il conto in banca se hai la fortuna di possederne uno.
Ma se per 3/4 di storia vuoi prendere a mazzate l'ex moglie per le innumerevoli bugie e cambi di registro in cui si diletta, il restante è condito da due personaggi che ti fanno tirare un sibilo di aria fresca: Sabrina e Federico sono le due persone che aiutano Sandro a non impazzire e non fare gesti inconsulti, la loro presenza mitiga in parte la negatività costante che si percepisce nella storia.
Nei momenti con Sabrina viene fuori il vero Sandro, l'amorevole marito che è in grado di essere a dispetto di ciò che Maura si prodiga a dire. Lo stesso accade con Federico, riversa in quel bambino tutto l'amore che non può dare a sua figlia, gli insegna quelle piccole cose che vorrebbe tanto insegnare alla sua bambina ma che sa che non potrà mai fare.
Tutto su mio padre è tutto questo e anche molto di più come del resto le storie di figli che vengono contesi. A me è piaciuto molto certo non nel senso positivo del termine, non ho sognato la storia d'amore, nè un'anima nera che mi rapisca per vivere felice e appagata al suo fianco, ma perché riesce a farti provare dolore, sconforto e pena in maniera viscerale oltre che farti riflettere sulla vita e sulle scelte che essa comporta, perchè il bene e la serenità dei bambini viene prima di tutto e avere una famiglia stabile è ciò che li plasmerà in adulti maturi e responsabili.
Ripeto le avvertenze di Sylvia, se volete una storia romantica e con un bel lieto fine allora NON leggete Tutto su mio padre, a meno che siete delle masochiste come me, in quel caso vi auguro solo buona fortuna. 😉
Il massimo dei cupcakes per la nostra Sylvia, che a quanto pare sta lavorando di nuovo sul bel tenebroso. Non vedo l'ora leggere di Antony. 😍😍😍😍😍😍
Alla prossima Dreamers 👋👋😘
Sylvia Kant, già autrice di due bestseller erotici, ha smesso per un attimo i panni della dark lady, e scritto un romanzo intenso, coraggioso, ma soprattutto autentico. Impossibile smettere di leggerlo o dimenticarlo, una volta girata l’ultima pagina.
Buongiorno Dreamers,
anche Agosto sta scivolando via e per chiudere in bellezza questo mese ho scelto una lettura impegnativa, parecchio nevrotica e molto riflessiva.
Solo una persona può scrivere in questo modo e abbiamo la fortuna di averla pure qui in Italia, sto parlando di Sylvia Kant, la "mamma" del gigolò per eccellenza Antony Barker o come abbiamo imparato ad amare Mr. Anima Nera.
Dopo aver letto l'epilogo della storia di Antony, Sylvia si è cimentata in un romanzo da lei descritto come "Serio", e credetemi lo è davvero.
Dopo innumerevoli avvertimenti e avvisi sull'astenersi dalla lettura se non si è pronti a leggere una storia nuda e cruda senza sesso e amore, ho deciso di prenderlo. È rimasto sul kindle tipo 2 settimane e in quel lasso di tempo mi sono chiesta più e più volte se era il momento giusto per entrare in quelle pagine e farmi stravolgere il cuore. Alla fine mi son detta che tolto il dente, tolto il dolore.
Il dente è andato via in fretta, ma il dolore è ancora vivo e presente dopo ben 6 giorni dalla lettura.
La storia di Sandro e Eva, padre e figlia, mi è entrata dentro il cuore come una trave che ha colpito a fondo si, ma ha anche lasciato il suo segno.
Il tema trattato non è dei più leggeri, storie di divorzi se ne leggono e se ne vivono anche fin troppe, al tg ogni tanto passa la notizia di un padre che rapisce i figli e li porta via lontano dalla madre, dopodichè non se ne parla più fino alla prossima, che Dio non voglia sia di un omicidio/suicidio.
I divorzi non distruggono la vita degli adulti, ma soprattutto quella dei bambini.
In questa storia, che dura quasi 3 decenni, entri nell'iter burocratico di un divorzio, nella lotta all'ultimo centesimo di un padre che vuole soltanto amare sua figlia ma che purtroppo gli viene negato. Vivi la nevrosi di una madre, che a mio parere madre non doveva essere visto il suo comportamento, che pensa che sua figlia le appartenga fino alla morte, tanto da vietarle psicologicamente di vivere una vita piena e degna di essere vissuta. Soprattutto vedi come una figlia, plagiata dalle contunie calunnie della madre, dimentichi l'amore e la figura di suo padre.
Tutto questo Sylvia riesce perfettamente a fartelo sentire dentro, riesce a farti patire, è il termine che più si avvicina a come mi sono sentita, il dolore di Sandro in maniera magistrale.
Ho imparato ad apprezzare e conoscere il suo stile e lo trovo parecchio migliorato in questo nuovo lavoro, è più curato, più incisivo e vero, praticamente è riuscita a trasformare la sua penna in un'arma di tortura psicologica.
L'avvertenza che per settimane ha ripetuto è stata più che lecita, perchè va bene che non ci sia sesso, ma non c'è neppure amore, nè quello di una moglie per il proprio marito, nè quello di una madre per la propria figlia e soprattutto nemmeno quello di una figlia per il proprio genitore. Nessun grado di affetto, nessun legame, solo tanta voglia di infliggere un dolore insensato.
Io per prima ho vissuto e vivo tuttora una situazione simile, non dai miei genitori ringraziando Dio, ma in famiglia c'è un divorzio non proprio idilliaco, ma a differenza del protagonista è la madre a soffrire.
Leggendo le 384 pagine di "Tutto su mio padre" ho rivisto in Maura molti degli atteggiamenti di quest'uomo che invece di fare il bene della figlia si ostina a punire la madre.
Non so cosa scatena nell'animo umano questa cattiveria gratuita, ma Sylvia è riuscita a metterla nero su bianco e farla diventare del lettore. Più e più volte mi sono ritrovata a mettere da parte il reader e fare altro proprio perchè era insostenibile continuare a leggere quelle continue vessazioni nei confronti di un padre che ha avuto la sfortuna di pensare che la legge potesse aiutarlo.
Perchè parliamoci chiaro, la legge non ti aiuta in nulla, forse solo ad alleggerirti il conto in banca se hai la fortuna di possederne uno.
Ma se per 3/4 di storia vuoi prendere a mazzate l'ex moglie per le innumerevoli bugie e cambi di registro in cui si diletta, il restante è condito da due personaggi che ti fanno tirare un sibilo di aria fresca: Sabrina e Federico sono le due persone che aiutano Sandro a non impazzire e non fare gesti inconsulti, la loro presenza mitiga in parte la negatività costante che si percepisce nella storia.
Nei momenti con Sabrina viene fuori il vero Sandro, l'amorevole marito che è in grado di essere a dispetto di ciò che Maura si prodiga a dire. Lo stesso accade con Federico, riversa in quel bambino tutto l'amore che non può dare a sua figlia, gli insegna quelle piccole cose che vorrebbe tanto insegnare alla sua bambina ma che sa che non potrà mai fare.
Tutto su mio padre è tutto questo e anche molto di più come del resto le storie di figli che vengono contesi. A me è piaciuto molto certo non nel senso positivo del termine, non ho sognato la storia d'amore, nè un'anima nera che mi rapisca per vivere felice e appagata al suo fianco, ma perché riesce a farti provare dolore, sconforto e pena in maniera viscerale oltre che farti riflettere sulla vita e sulle scelte che essa comporta, perchè il bene e la serenità dei bambini viene prima di tutto e avere una famiglia stabile è ciò che li plasmerà in adulti maturi e responsabili.
Ripeto le avvertenze di Sylvia, se volete una storia romantica e con un bel lieto fine allora NON leggete Tutto su mio padre, a meno che siete delle masochiste come me, in quel caso vi auguro solo buona fortuna. 😉
Il massimo dei cupcakes per la nostra Sylvia, che a quanto pare sta lavorando di nuovo sul bel tenebroso. Non vedo l'ora leggere di Antony. 😍😍😍😍😍😍
Alla prossima Dreamers 👋👋😘
Nessun commento:
Posta un commento