Beth Randall è una giovane cronista di nera in un giornale di provincia, a Caldwell NY. Abituata ad aggirarsi tra colleghi giornalisti, poliziotti e delinquenti che non le staccano gli occhi di dosso, ha imparato a tenerli a bada. Quando uno sconosciuto entra nel suo appartamento forzando con naturalezza la porta, Beth dovrebbe urlare e tentare la fuga. Invece è travolta e si abbandona a un desiderio che non ha mai provato prima. Il terrore viene dopo, quando Wrath le parla di Darius, il padre che Beth non ha mai conosciuto, e che gli ha affidato il compito di assisterla e proteggerla. Perché Darius e Wrath appartengono a una stirpe di vampiri da secoli in lotta per la sopravvivenza. E Beth sta per entrare in un mondo nero come la notte e rosso di sangue, sta per andare incontro alla trasformazione di tutto il suo essere.
Salve, cosa abbiamo oggi di bello? Il titolo è già tutto un programma : Il Risveglio, primo capitolo della saga de: La Confraternita del Pugnale Nero di J.R. Ward.
Allora da dove iniziare?
Vediamo… è un romanzo lungo più di quattrocento pagine, voi vi
chiederete: che c’entra il quantitativo di pagine? C’entra,
perché per tutta la prima metà del romanzo, mi son chiesta se la
Ward volesse di proposito demolire il mito del vampiro nella sua
forma storica.
Nel mio immaginario:
Vampiro = Essere cui non batte il cuore, non mangia cibo umano, non
ingravida donzelle dunque “morto che cammina”.
Nell'immaginario
della Ward: Vampiro = Essere cui batte il cuore, mangia agnello e
biscotti, diventa padre dunque “vivo e vegeto”.
Ora, non mi dispiace
questa versione moderna, adottata ormai da molti scrittori, di
vampiro umanizzato, ma non si può sminuire Dracula. Miss Ward quando
accenni a Dracula attenzione, c’è un unico Signore maledetto e
cattivo fino al midollo ed è quello creato secoli fa da popoli
arretrati culturalmente ma con tradizioni le cui pratiche farebbero
accapponare la pelle a un anatomopatologo. Figura poi ripresa in
un’epoca più vicina ai giorni nostri da Bram Stoker, facendo di
Dracula il vampiro DOC per eccellenza. E ti ringrazio per aver avuto
almeno l’accortezza di non far sbrilluccicare le tue creature al
sole anziché bruciare e incenerirsi, sarebbe stato troppo da
digerire.
Torniamo al romanzo. La
trama ha un buon intreccio, il testo scorrevole porta a seguirla
senza particolari difficoltà. La scrittura dell’autrice è
semplice, invita il lettore a immedesimarsi nei personaggi dal
linguaggio comune e familiare. Personaggi ben caratterizzati e con
precise peculiarità. Numerosi sono gli attori in questa storia, e i
nomi dei vari vampiri della Confraternita del Pugnale Nero sono tutto
tranne che comuni. Nomi che stuzzicano l’immaginario e che si
ricordano senza problemi.
Il personaggio principale
è il Vampiro, nonché Re assoluto della sua razza, Wrath. Un colosso
di quasi due metri, con spalle larghe quasi quanto un monolocale e
armi letali nascoste in ogni anfratto dei suoi vestiti. Ammetto;
questa parte mi ha deliziato.
Wrath è mezzo cieco,
però combatte e si aggira per la città come se la vista non fosse
un bene necessario. Lui è anche il capo della Confraternita del Pugnale
Nero, una sorta di Clan che protegge i vampiri dall'annientamento
da parte dei Lesser, una coalizione di ex-umani reclutati dall’Omega,
capitanati dal crudele Mister X, per cacciare e uccidere i vampiri.
Quando un membro della confraternita, Darius, è ucciso da un Lesser, Wrath e gli altri fratelli giurano vendetta. Ma Darius, prima di morire
lascia al Re cieco una patata bollente. Dovrà prendersi cura e
proteggere la sua unica figlia, Elizabeth. Figlia mai riconosciuta
perché, dopo la morte di parto della madre, decise che era meglio
per la fanciulla vivere lontano da quel mondo fatto di continue lotte
in cui viveva il padre. Ma Beth è una mezzosangue, vicina al giorno
della transizione che la trasformerà in un Vampiro, e quindi ha
bisogno di una guida capace di alleviarle le sofferenze che tale
cambiamento porta. E come prende Wrath la notizia di questo incarico?
Qui arriva il bello, appena si presenta alla porta Di Beth in piena
notte, nemmeno il tempo di capire chi fosse o che cosa volesse
quell’armadio di essere, che la ragazza crolla come una pera cotta.
E avanti con sesso a tutto spiano. Lei, una giornalista con il corpo
da modella di Victoria’s Secret, che non ha mai dato corda a nessun
maschio che le sbava dietro, cosa fa? Si dà al primo essere con
l’aspetto da killer che entra in casa sua. Evvaiii! Quando tutti i
principi con cui sei cresciuta si mandano all’aria per un corpo da
vichingo che odora di demonio.
E da qui in poi Beth e
Wrath non possono stare separati neanche per poche ore. Il Vampiro
sembra dipendere in tutto e per tutto da lei, la considera come “cosa
propria” e Beth ricambia questo sentimento, anche se non è sempre
facile gestire l’umore del suo Signore. Signore che però trae
nutrimento dalla sua Shellan, compagna di sangue, che presto la mette
da parte perché innamorato di Beth, e anche perché per la bella e
bionda Marissa il Re non aveva mai provato amore o attrazione. Lei è
solo fonte di sostentamento nulla di più.
Nello sviluppo della
trama mi ha colpito la lealtà che gli altri membri della Confraternita hanno verso il loro capo. Lealtà che porta tutti a proteggere i
propri compagni, amici. Anche costo della vita corrono in soccorso di
chi si trova nei guai, giurando vendetta per ogni caduto in
battaglia. Vampiri terrificanti con nomi degni dei più arditi
guerrieri: Vishous, Rhage, Tohrment, Zsadist, Phury. Senza
battere ciglio questi s’inginocchiano davanti a Beth quando diventa
ufficialmente la donna di Wrath. Una bella parentesi del romanzo che
ho gustato fino in fondo. Adoro lo spirito di corpo, l’essere
presente in tutto e per tutto. Lo spirito cameratesco che sconfigge i
nemici e tiene al sicuro la propria razza. E in questo la Ward è
stata superba. Il personaggio che più mi ha intrigato è stato il
Vampiro Zsadist, segnato nel corpo dalla sofferenza, ma tanto cattivo
da renderlo una potenza malefica che secerne puro terrore da ogni
poro della pelle. Un vampiro privo di sentimenti. Spaventa a morte
Beth ma… ehm… meglio fermarsi qui, altrimenti passo allo
spoiler. Sono cattiva? Noooo, solo non voglio togliervi il gusto di
leggere questo libro, e tuffarvi nel mondo che J.R. Ward ha plasmato
per le anime Dark Romance incallite. Un romanzo che costringe a
leggere il seguito, perché ora DEVO sapere come andranno a finire le
molte cose lasciate in sospeso.
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