20 novembre 2015

Recensione Cacciatori di diamanti di Wilbur Smith


Johnny e Benedict sono vissuti sempre insieme, uniti e solidali come fratelli. La loro non è stata un'infanzia comune: il Vecchio li ha portati con sé sulle montagne e nei de­serti e loro hanno fatto tesoro della libertà selvaggia e primitiva che la natura offre a chi non ha legami né obblighi con il mondo. Tutto, però, finisce quando il Vecchio mette le mani su un vero tesoro: un enorme, impagabile, purissimo diamante che gli consente di fondare un impero di potenza e ricchezza, la Van Der Byl Diamond Company. Un cambiamento troppo radicale per non far crollare anche la più salda delle amicizie. Benedict, diventato un viscido, immorale e corrotto affarista, comincia a fare di tutto per screditare il leale e onesto Johnny agli occhi del padre. E ci riesce perché il Vecchio non accetta l'idea che Johnny, figlio adottivo, abbia più successo - nella vita e negli affari - del suo primogenito. La vendetta scatta, inattesa, alla morte di Van Der Byl: il testamento metterà i due uomini l’uno contro l'altro, in un finale di partita che potrebbe consentire a Benedict di gustare il piacere della vendetta definitiva. E sarà, come sempre in Wilbur Smith, una battaglia all'ultimo sangue, dispiegata nelle acque del Sudafrica in un combattimento fatto di scontri frontali, ma costellato anche di colpi bassi e di attacchi sleali. Cacciatori di diamanti alterna, in perfetto equilibrio, una sottile trama psicologica e una sfrenata, esaltante, tesissima azione in cui, come sempre, Smith dimostra la sua strabiliante capacità di coinvolgere il lettore, facendolo partecipare in presa diretta a un indimenticabile duello finale. E se Johnny vorrà vincere, dovrà combattere aspramente perché, spesso, la malvagità umana è più tenace e solida di un inattaccabile diamante.







Inizio col dire che già conosco Wilbur Smith perché ho letto la saga degli Egizi e mi ha molto appassionata, sia nel modo scorrevole in cui è scritta, sia nelle informazioni contenute persino nei più piccoli dettagli di quell’epoca.
Anche in questo romanzo non si è smentito. Infatti, devo dire che ho imparato un bel po’ di cose sui diamanti…
Ma veniamo alla storia.
Benedict e Jonny sono fratelli, anche se non di sangue. Benedict, infatti, è il figlio naturale del “vecchio”Van Der Byl, mentre Jonny è figlio adottivo, nonostante vivono insieme. In aggiunta, Benedict ha una sorella, Tracy, inseparabile da loro.
Il vecchio li porta sempre con sé, nelle montagne, nei deserti, in mezzo alla natura selvaggia, sempre in cerca di diamanti.



Tutto cambia, però, quando il vecchio Van Der Byl trova un diamante che lo fa diventare ricco, come ha sempre sperato. Da quel diamante nasce un impero, la Van Der Byl Diamond Company.
Benedict, a quel punto, però, vuole tutto per sé e non è disposto a condividere con Jonny. Per giungere al suo scopo, farà di tutto in modo da  screditarlo agli occhi del vecchio.


Quando poi il vecchio morirà lascerà un testamento che metterà i due l’uno contro l’altro. In mezzo a questa disputa tra fratellastri, però, comincia a nascere un sentimento tra Tracy, che non approva le tecniche di Benedict, e Jonny…



















Da questo momento in poi, la storia si arricchisce di colpi di scena e intrighi.
Insomma, devo dire che non mi sono proprio annoiata, anzi. Proprio un libro brillante!


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