Titolo: L'ombra della lupa
Autore: Giovanna Mazzilli
Editore: self publishing
Pag: 190
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Adyn, stanca della sua vita piatta e senza emozioni, decide di attraversare il portale, andando contro le leggi del suo mondo, ma soprattutto contro la madre. Si ritrova così dentro le mura del Colosseo, nella Roma che lei tanto ama, ma di cui non conosce nulla, se non quello scoperto di nascosto sui libri a lei proibiti. Quella che per lei doveva essere una notte indimenticabile, si trasforma presto in un incubo, quando un licantropo, nemico della sua razza da sempre, la aggredisce con l’intento di scoprire l’ingresso del portale. Adyn coinvolta nella lotta, scatenerà involontariamente una maledizione che cambierà il corso del suo destino. Ma il fato non ha solo questo in serbo per lei. L’incontro con Leost darà una scossa alle fondamenta del suo cuore, spingendola ad andare contro la sua natura di Fata. Anche lui è un licantropo, ma diverso dagli altri, non uccide gli esseri come lei. Il sentimento che nasce tra loro è intenso e legherà le loro anime indissolubilmente. Ma la maledizione è innescata e nessuno immagina le sue conseguenze. Riuscirà Adyn a rinunciare a quei sentimenti? Leost la lascerà tornare indietro, sapendo di non rivederla più? L’Ombra della Lupa: Una Fata, un licantropo, una maledizione e un amore impossibile
L’ombra della lupa è un romanzo paranormal romance che consiglio a chi vuole leggere qualcosa di diverso e originale, nonché a chi ama la figura del licantropo. In questa storia, infatti, vediamo schierarsi due fazioni nemiche: le Fate e i Licantropi. Come ho detto già all’autrice nella sua pagina Facebook, ho apprezzato particolarmente questo elemento, per me originale all’interno di una trama fantastica, soprattutto per le implicazioni che la scrittrice poi svela nel corso della storia. A mio parere, infatti, l’intreccio si sviluppa in modo originale proprio per questo particolare che vede partecipi due tipi di esseri soprannaturali, nemici almeno all’apparenza, i cui destini inevitabilmente si incrociano.
Non è il primo romanzo che leggo di Giovanna Mazzilli, il primo, Sweet Destiny, mi aveva affascinata per la dolcezza dei personaggi e la loro storia romantica, questo mi ha attratta per la forza della protagonista Adyn e il suo cercare un posto nel mondo. Mi piacciono le donne che si mettono alla prova, coraggiose e combattive. Ultimamente è difficile trovare simili personaggi nel panorama romantico, perciò ho senza dubbio apprezzato il carattere della fata e così il romanzo, che mi ha presa fin dalle prime righe.
Dall’altro lato non posso evitare di confessarvi la mia passione sfrenata per la figura del licantropo e quindi per Leost e il suo buon cuore. Troverete in lui una roccia vera e propria, un maschio diverso dagli altri della sua specie. Il suo destino è stato deciso, ma non per questo lui fugge dalle sue responsabilità. Amo gli uomini che prendono di petto la loro vita, nonostante le difficoltà, istintivi e impulsivi quando si tratta dell’amore; feroci quanto basta per incutere timore, anche se in fondo dei cucciolotti. Leost è così, per questo vi affascinerà da subito.
Un’altra caratterista che mi fa dare al romanzo un parere nettamente positivo – sì, sono di parte – è il luogo in cui gli eventi si svolgono: Roma, la città più bella del mondo. Sono nata a Roma e ogni mattina per andare all’università percorrevo a piedi la strada dove si muovono Leost e Adyn, i protagonisti de L’ombra della Lupa, perciò ho sentito dentro me il richiamo della città, immaginandola nei minimi dettagli. L’autrice ha fatto la scelta giusta: licantropi e Roma. Non c’è niente al mondo che potrebbe piacermi di più.
Lo stile della scrittrice ci fa entrare nell’immediato all’interno della storia. Non è esageratamente descrittivo, si concentra in modo equilibrato sui sentimenti e sui dettagli visivi, senza mai eccedere in nessuno dei due, perciò è apprezzabile. Attento, mai prolisso, riesce a far apprezzare un genere come il paranormal che ultimamente pare poco amato dalle case editrici. Il motivo è sconosciuto, perché io lo trovo un genere davvero fantastico se si hanno buone idee e soprattutto si sa sviluppare una buona trama.
L’idea di Giovanna Mazzilli è vincente, non ha punti di vuoto, ma si presenta coerente fino alla fine, sorprendendo in alcuni punti e facendo appassionare sempre più il lettore alle personalità che si alternano nella trama.
Un’altra cosa che ho apprezzato è stato il modo in cui l’autrice ha inserito i personaggi secondari, facendoci amare anche chi non conosciamo bene come Leost e Adyn. Non è da sottovalutare il potere che hanno di farsi amare: Nicholas e Zaryne, per esempio hanno un ruolo importante, e vi ritroverete a voler sapere più su di loro.
Non vi voglio svelare i retroscena della storia, perché vi farei spoiler inutili, ma vi scrivo qui sotto un breve estrattino che mi ha conquistata, per farvi capire la dolcezza dello stile della Mazzilli, giusto un piccolo assaggio:
Quel bacio era luminoso come la luna che splende nel cielo e delicato come la brezza estiva, ma presto diventò caldo come il sole d’estate e rovente come il sacro fuoco rubato agli dèi antichi. L’esigenza di quell’unione si confermò quando la bocca di Adyn si schiuse per permettere alle loro lingue di danzare sinuose…
Quando vi troverete a leggere questo romanzo, vi consiglio di non aspettarvi nulla. Lasciatevi sorprendere senza cercare di capire cosa succederà. L’amore è sicuramente determinante, ma la storia si sviluppa anche intorno ad altri punti inaspettati che riusciranno a suscitare la vostra curiosità come lettori di fantasy, oltre che di romance.
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